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‘A scuola di tifo’, Castan ospite della scuola Pantan Monastero: “Non sto al 100%, ma ci sono vicino” – FOTO – VIDEO

Bellissima iniziativa della fondazione "Roma cares" che coinvolge gli studenti di alcune scuole primarie romane

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Muove oggi i primi passi la fondazione «Roma cares»e lo fa, insieme al Comune di Roma,  con una bellissima iniziativa dal nome «A scuola di tifo». Palcoscenico della manifestazione sono oggi due scuole primarie di Boccea/Casalotti e Cinecittà ma poi coinvolgerà fino alla fine dell’anno scolastico complessivamente otto istituti pubblici per far educare i bambini sin da piccoli a valori con l'anti-razzismo e l'anti-bullismo.

I bambini incontreranno i loro idoli e saranno tutti chiamati a elaborare un tema, ideare uno striscione, realizzare un lavoro naturalmente ispirato al tema del progetto. Tutti parteciperanno ad un concorso che alla fine premierà i migliori con ingressi allo stadio e incontri con i calciatori.

Il primo ospite giallorosso è Leandro Castan oggi presente al plesso di Pantan Monastero dell'IC di via Boccea.  I bambini hanno accolto il calciatore con entusiasmo, facendogli trovare uno striscione con la scritta "Lo sport ci unisce", presente anche la mascotte Romolo. A tutti gli studenti è stato regalato un pallone della Roma. Il difensore giallorosso al termine dell'iniziativa si è ritrovato in cortile insieme ai bambini con i quali ha posato per alcune fotografie. Poi ha preso il suo telefono personale e ci ha tenuto a scattare un selfie.

Al termine dell'incontro, Castan ha detto ai cronisti presenti tra i quali quello di Forzaroma.info:"Sto bene, non ancora la 100% però ci sono vicino".

Con un tweet sul suo profilo personale, il difensore brasiliano ha successivamente postato il suo selfie commentando così l'evento:

"Grazie ragazzi !!!"

Il sito internet giallorosso ha pubblicato un articolo sulla giornata di Castan con i bambini delle due scuole primarie di Boccea/Casalotti e Cinecittà

A Scuola di tifo - Il rispetto parte da qui

"I campioni giallorossi scendono tra i banchi di scuola. AS Roma, Roma Cares e Roma Capitale saranno impegnate in una nuova campagna di sensibilizzazione – “A Scuola di tifo” - incentrata sui valori dello sport e rivolta ai piccoli studenti degli istituti primari e secondari di primo grado.

"Educare i tifosi del domani al rispetto reciproco e alla tolleranza, allo sport come veicolo di relazioni sociali e al tifo come momento di sana aggregazione: è con questo spirito che i calciatori si interfacceranno con quaranta classi e circa novecento studenti. “Il rispetto parte da qui”, è lo slogan scelto per questa importante iniziativa.

"AS Roma in collaborazione con G.E.C.O. Animation, ha avviato l'organizzazione e la realizzazione di una serie di laboratori didattici nel corso dei quali gli alunni saranno stimolati a riflettere sull’importanza del fair play e dei comportamenti che devono animare la competizione sportiva.

"“Per la Roma questa iniziativa rappresenta una grande opportunità di educare i giovani tifosi al rispetto verso il prossimo, sul campo, sugli spalti e nella vita di tutti i giorni – ha affermato il Ceo dell’AS Roma, Italo Zanzi -. Non vediamo l’ora di collaborare con l’amministrazione comunale e con le scuole al fine di incidere con un messaggio positivo sui fan del futuro e sul calcio italiano”.

"“Avvicinare i ragazzi all’attività sportiva ed educarli ai valori dello sport, della sana competizione e del rispetto reciproco sono obiettivi in cui crediamo molto”, ha detto l’assessore allo Sport di Roma Capitale Paolo Masini. “In questo periodo più che mai la nostra società ha bisogno di modelli positivi, esempi da imitare, come sono questi campioni per le giovani generazioni. ‘A scuola di tifo’, che parte da due scuole di periferia, è una splendida iniziativa che va proprio in questo senso, in sinergia con quel percorso di valorizzazione dello sport di base, di impegno sociale e in ambito scolastico che stiamo mettendo in campo”.

"Castan e Paredes sono stati oggi i protagonisti del primo giorno di scuola: ai piccoli alunni hanno raccontato i loro primi passi da calciatore e le sfide affrontate dentro e fuori dal campo. Un tackle o un dribbling – hanno spiegato – non varranno mai più di una stretta di mano.