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Schick: “Nessuna differenza tra Roma e Juve”. Monchi: “Patrik ultimo acquisto” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Il talento ceco si presenta alla stampa e ai tifosi giallorossi: "I bianconeri sono il passato, sono in un top club. Pronto per scendere in campo". Il ds: "E' sempre stata una nostra ossessione. Mahrez era incedibile"

Redazione

Patrik Schick è pronto ad iniziare la sua nuova avventura nella Roma. Ieri è finalmente arrivata l'ufficialità: il talento ceco ha lasciato la Sampdoria ed è approdato in giallorosso grazie ad un'operazione da 42 milioni di euro. Oggi l'attaccante è stato presentato in conferenza nella sala stampa di Trigoria. Al suo fianco anche il ds Monchi.

Prende la parola Monchi: “Buonasera a tutti, siamo qui per l'ultima presentazione di un calciatore in questa finestra di mercato. Non arriveranno  altri calciatori, così vi risparmio la possibilità di fare questo tipo di domanda. Ricopro il ruolo di direttore sportivo da tanti anni, la maggior parte dei quali sono stati a Siviglia, e probabilmente questa è una delle operazioni che mi lascia più soddisfatto, contento ed orgoglioso. Innanzitutto per essere riuscito a portare alla Roma un giocatore magnifico, ma in particolare anche per aver ricevuto il sostegno della società e la disponibilità e la voglia del calciatore di venire. Per cui sia a livello personale che di club sono molto soddisfatto”.

Ecco le parole di Patrik Schick in conferenza stampa:

Ti senti già pronto per scendere in campo?

Sì sto bene, sono pronto per giocare la mia prima partita.

Per Monchi: Cosa l'ha spinta alla scelta di Schick? Come pensa di aver battuto la concorrenza?

Cosa mi ha spinto e motivato a scommettere per Patrik? È molto semplice: i buoni calciatori trovano sempre spazio nelle squadre che hanno ambizioni importanti, e Patrik è un calciatore magnifico. Come siamo riusciti a battere la concorrenza di altre squadre? È stato un lavoro collettivo, un lavoro di tutti: dall'allenatore, a Totti, alla società, nella persona di Mauro Baldissoni, e mio in prima persona. Ma soprattutto è stata determinante la voglia del calciatore di venire qui. Abbiamo lavorato molto, insieme, per offrire a Patrik il miglior prodotto possibile, prodotto che il giocatore ha ritenuto adeguato alle sue esigenze di futuro.

Venerdì ci sarà il tuo primo approccio con i tifosi della Roma, in una gara dal forte valore simbolico. che serata ti aspetti?

Sì, è vero: venerdì probabilmente sarà la mia prima partita in maglia giallorossa, non vedo l’ora di indossarla e di avere il primo contatto con i tifosi della Roma dopo quello in aeroporto che è stato molto emozionante.

Per Monchi: Tra la partita contro l'Inter e la chiusura del mercato non c'è stata occasione per parlare della partita di venerdì con la Chapecoense. Che significato ha?

Credo che sarà una partita in cui si rovesceranno moltissimi sentimenti e sensazioni. Speriamo possa essere un bell'omaggio meritato al calcio, in particolare a quello brasiliano, e a tutte le persone che hanno perso la vita in quel tragico incidente. È un gesto che fa onore alla Roma, tanto come società, quanto alle singole persone che la compongono, perché il calcio ha anche bisogno di momenti come questi.

Quest'anno sono stati aggiunti tanti nuovi acquisti e tu hai portato entusiasmo, mezzi tecnici ed anche l'investimento più oneroso di sempre per la Roma. Alla luce di questo, avete il dovere di puntare allo scudetto?

So che la Roma viene da un secondo posto, che sono arrivati diversi nuovi calciatori. Questa è una squadra con grandi ambizioni, e speriamo davvero di fare un'ottima stagione e grandi cose.

Per Monchi: In questi ultimi due giorni di mercato state lavorando a delle operazioni in uscita che riguardano Castan, Gyomber, Tumminello e Vainqueur. Siete in chiusura per questi quattro giocatori?

Sono situazioni diverse. In questo momento il lavoro più difficile ed intenso riguarda le uscite di Gyomber e Vainqueur. Per quanto riguarda Tumminello, stiamo studiando con tutta tranquillità una soluzione. Il giocatore potrebbe anche restare qui visto il gradimento del mister, ma se trovassimo un’opzione di mercato che ci aggrada e che gli permetta di crescere la valuteremmo, perché il calciatore ha un valore molto importante per questa società. Il caso di Castan è diverso: se non dovessimo trovare un club che sia gradito sia a noi come società che a lui come giocatore, potrebbe restare.

La tua è stata la trattativa più importante del mercato italiano, quasi tutte le big hanno avuto un approccio con la Sampdoria per portarti nelle loro squadre. Vuoi raccontare la tua verità rispetto a quello che è stato detto o scritto? Perché prima si è parlato di un giocatore che voleva aspettare l'Inter e poi si è convinto della Roma. C'è qualcosa di vero in questi dubbi o c'è stato qualche fattore che ti ha fatto decidere per la Roma?

Innanzitutto quello che è successo con la Juve appartiene al passato, non voglio tornare su quello. Questo è il calcio. Non sono deluso, e anzi sono contento di essere qui oggi. Poi tengo a precisare che non ho mai rilasciato interviste, nelle settimane o nei mesi scorsi, esprimendo il mio gradimento per una squadra o un’altra, o parlando di quali fossero i miei progetti. Dopo la fine dell'europeo Under 21 non ho mai parlato in questo senso, non ho mai espresso gradimenti o preferenze. Perché ho scelto la Roma? È molto semplice: non c’è differenza tra Roma e Juventus, sono due grandi club con grandi ambizioni. Inoltre la Roma è una squadra per la quale ho sempre nutrito simpatia e mi piace il suo stile di gioco.

Per Monchi: Prima di Schick lei si è concentrato moltissimo su Mahrez. Leggendo la struttura del contratto che ha portato Schick alla Roma si legge di un esborso immediato di soli 5 milioni. Per quanto riguarda Mahrez, è stato più un discorso di modalità di pagamento che non è andato a buon fine, o di valutazione?

La risposta è molto semplice: non puoi comprare qualcosa da qualcuno che non vuole vendere, ed è assolutamente indifferente quello che offri. Per cui si arriva ad un punto in cui si interrompe la negoziazione contro se stessi.

Come ci si sente ad essere l’acquisto più caro della storia di questo club? Senti un po' di pressione?

Ovviamente ne sono a conoscenza, però non è una domanda per me, ma probabilmente è più per il ds. Io sono qui per giocare a calcio, non mi preoccupa quanto io sia costato. Adesso sono felice di essere qui e voglio concentrarmi soltanto sul calcio.

Per Monchi: potrebbe essere Florenzi il vero esterno della prossima stagione o toccherà a Defrel?

Per prima cosa vorrei rivelarvi un piccolo segreto di cui Patrik è a conoscenza: il primo viaggio che ho fatto fuori Roma, per l'esattezza a Milano, per iniziare ad intavolare una trattativa per conto della Roma, è stata proprio quella per trattare Schick. Questo risale a due mesi, due mesi e mezzo fa, non ricordo esattamente. Significa che Patrik è sempre stato una nostra ossessione. È anche vero che in quel momento, per circostanze estranee alla Roma, la Juve era la sua prima opzione. Ma il primo tentativo di trattativa è stato fatto nei confronti di Patrik. Poi non vorrei entrare nel merito della questione tattica, dei moduli di gioco, se è opportuno cambiare schema tattico, ecc... Il mio dovere ed obbligo è quello di dare i migliori calciatori possibili all'allenatore. Lì finisce il mio compito tecnico e si entra, invece, nell'ambito del ruolo dell'allenatore. Io ritengo che vi sia spazio per tutti i calciatori che abbiamo elencato finora: Schick, Defrel, Florenzi, Under e Dzeko. Fortunatamente abbiamo l’allenatore migliore possibile per metterli in campo e schierarli.

In nazionale hai giocato spesso da esterno? Puoi farlo anche qui alla Roma?

No, non è vero. In nazionale ho sempre giocato come centravanti, il ruolo che prediligo. Comunque è anche vero che non ho problemi a giocare anche sulla destra. Sono mancino e quindi tendo ad accentrarmi con il sinistro, quindi non sarebbe un problema ricoprire quella posizione.

Per Monchi: prima ha annunciato che il mercato della Roma si conclude con l'acquisto di Schick. Avete ragionato con Di Francesco e siete arrivati alla conclusione che non c'era nessuna necessità di cercare un altro difensore centrale?

Tutte le decisioni che sono state prese in questo periodo di mercato sono state analizzate e discusse col mister. Nessuna decisione è stata presa in solitudine, ho collaborato splendidamente con Eusebio, e l'ho fatto anche in merito a questa precisa decisione. Vorrei poi fare una riflessione un po' più generale e più profonda: tutte le squadre e tutte le rose possono essere migliorate, ma occorre avere gli strumenti, in questo caso finanziari, per poterlo fare. La Roma ha fatto un grande sforzo rapportato a quelle che sono le proprie possibilità, quindi ha agito in maniera sensata. Ha fatto il massimo che poteva in base alle proprie possibilità. Per cui io sono pienamente soddisfatto, poi è chiaro che tutte le squadre sono migliorabili, anche il Barcellona di Cruijff e Guardiola o il Real Madrid di Zidane lo erano, ma alla luce di tutto questo sono pienamente soddisfatto.

Sei stato il primo acquisto di Francesco Totti da dirigente e sappiamo che vi siete scritti dei messaggi. Che cosa ti ha scritto? Quanto ha influito il suo messaggio nella tua scelta?

Sì è vero, ho ricevuto un sms da Francesco, ma è un messaggio privato, in quanto tale resterà tra noi. È un nostro segreto.

Per Monchi: anche il mercato in uscita della Roma è finito? Mi riferisco ad El Shaarawy, resterà qui senza dubbio?

Sì, non c’è nessuna offerta.

Qual è la tua opinione sul Var? Secondo te la tecnologia in campo quanto può cambiare o migliorare il mondo del calcio?

Non credo che la mia opinione conti così tanto. In ogni caso, in questo momento particolare così importante credo che la tecnologia in generale, ed in particolare la Var possano contribuire ed aiutare a prendere le decisioni migliori, ma chiaramente non dipende da me.

Per Monchi: in passato nella sua carriera le è mai capitato di portato a termine operazioni così articolate come quella di Patrik Schick?

No, effettivamente no. È stata un’operazione parecchio complessa, ma anche se non l'avevamo mai condotta prima siamo stati capaci di immaginarla e concepirla, perché quella era l'unica strada per convincere la Sampdoria e portare qui il calciatore.

Pochi giorni fa il suo ex allenatore Giampaolo ha detto che le aveva consigliato di non accettare la Roma. Si è chiesto perché? In quel momento aveva già deciso?

Sì, non so esattamente che cosa abbia detto. E' possibile che abbia detto qualcosa del genere, in ogni caso è una mia decisione e una mia scelta. Volevo venire alla Roma, ed è quello che conta.

Per Monchi: che voto darebbe al mercato della Roma?

Se dovessi dare un voto sarei poco obiettivo. Sono contento. Pienamente contento? No, perché sono ambizioso per natura. Ma ritengo di avere attenuanti, perché il mercato non inizia a giugno. Il prossimo mercato estivo inizierà già a settembre. Io sono arrivato qui a Roma a stagione in corso, verso marzo-aprile, ma sicuramente avrei potuto fare di meglio. Un voto? Direi sufficiente o più che sufficiente, ma dovrò studiare di più per il prossimo anno scolastico.

Il suo acquisto è stato paragonato a quello di Dybala. Il paragone la inorgoglisce? Proprio come Dybala, il suo obiettivo è quello di indossare la maglia numero 10 di Totti?

Tutti conoscono il fuoriclasse che è Dybala. È bello il paragone con me, ma credo che siamo due calciatori diversi. Per quanto riguarda il numero di maglia dico solamente che c'è soltanto un Totti, e nessuno sarà mai come lui. Io sono Schick.

Perché ha scelto il 14? C'è un motivo particolare o è un caso?

Perché l'avevo scelto in Under 21 e ho segnato diversi gol. Poi sono passato alla Samp e la maglia 14 era libera, l'ho presa e ho fatto bene anche lì. Arrivato qui a Roma continuo con questa tradizione, è diventato il mio numero fortunato.

Per Monchi: ha preso Karsdorp e Schick, due calciatori seguiti anche dall'Inter di Sabatini. Si può dire che nel parziale di questo mercato Monchi batte Sabatini 2-0?

No, ho molto lavoro da fare per avvicinarmi alle capacità e alle conoscenze di Walter. Non è un duello Monchi-Sabatini. Anzi, auspico di raggiungere un giorno il livello della sua conoscenza del calcio italiano.