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Sansovini: “I giocatori che crederanno in Zeman poi raccoglieranno i frutti”

Sulle frequenze di Centro Suono Sport,  è intervenuto Marco Sansovini, attaccante dello Spezia che la scorsa stagione ha contribuito con ben 16 gol al ritorno in A del Pescara di Zeman dopo 19 anni.

Redazione

Sulle frequenze di Centro Suono Sport,  è intervenuto Marco Sansovini, attaccante dello Spezia che la scorsa stagione ha contribuito con ben 16 gol al ritorno in A del Pescara di Zeman dopo 19 anni. Sansovini ha tracciato un suo profilo del tecnico Boemo:

 

“Il suo credo è il lavoro. Con lui si lavora tantissimo, non solo in ritiro ma anche durante la settimana e per tutta la stagione. Da lui un giocatore non deve aspettarsi grandi complimenti ma continui insegnamenti. Il mister è uno che ‘punzecchia’ sui difetti: grazie a questo suo modo di fare molti calciatori li hanno eliminati e sono migliorati. Se uno si applica e crede a Zeman al 100%, alla fine raccoglierà i frutti”.

 

Nella tua carriera hai sempre ricoperto il ruolo di punta centrale. Con Zeman ti sei adattato a fare l’esterno, un pò quello che accade oggi a Totti. Come hai vissuto questo spostamento?

“All’inizio non ero molto convinto poi però, lavorandoci sopra, ho capito che potevo farcela. Infatti, alla fine ha avuto ragione il Mister. Totti si troverà benissimo in questo ruolo già ricoperto del resto in passato proprio Zeman. Al Capitano non posso dare consigli ma solo dirgli di spronare i suoi compagni al sacrificio e a crederci perché quest’anno la Roma può fare grandissime cose”.

 

Che movimenti deve fare l’esterno d’attacco zemaniano?

“Deve giocare sui tagli alle spalle dell’avversario buttandosi nello spazio. Facile da capire ma difficile da spiegare. E’ di certo un ruolo che richiede un grandissimo dispendio di energie”.

Sei romano e romanista, cresciuto nelle giovanili della tua squadra del cuore, riesci a conciliare tifo e professione?

“Vi confesso che nell’anno dello Scudetto, quando da professionista giocavo col Viareggio, feci diverse trasferte, tra cui quella del ‘lunedì dei parrucchieri’ a Firenze. Ero all’Olimpico come raccattapalle quando Francesco Totti segnò il suo primo gol in carriera al povero Franco Mancini, allora portiere del Foggia di Zeman”.