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Sabatini: “L’idea di cambiare l’allenatore esiste. La disciplina di tutti i giorni ? prerogativa del tecnico. Evidente che alcuni giocatori devono essere recuperati”

Presente alla conferenza stampa di presentazione di Torosidis anche il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini.

Redazione

Presente alla conferenza stampa di presentazione di Torosidis anche il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini.

Queste le parole del dirigente umbro, all'indomani del deludente pareggio di Bologna.

In queste ore sono accadute molte cose. Abbiamo visto una squadra molto disorganizzata. Nelle sconfitte c'era una riconoscibilit?, ieri no. Si sta consumando un finale di rapporto?

"Si sta vivendo un rapporto, non lo stiamo consumando. Ci sono alcune cose che andrebbero rivisitate. E' stata un'osservazione fatta dal mister e un'osservazione fatta dal direttore generale, il ch? rientra nel gioco delle parti e dei ruoli. E' normale che uno dica una cosa e l'altro risponda. La gara ? stata bruttina, anche se stiamo celebrando numerosi funerali per risultati che non dovrebbero prevederli. La squadra nelle ultime quattro partite ne abbiamo vinte due e pareggiate due. Non siamo dentro uno scivolo che ci porta gi?, c'interroghiamo circa le nostre possibilit? reali".

Zeman ? a rischio?

"Zeman ? l'allenatore che ha scelto la Roma e l'ha scelto quasi in maniera euforica. L'abbiamo scelto pensando che lui avrebbe fatto prevalere nella psiche e nella testa dei ragazzi una voglia di fare un calcio propositivo, arrogante, prepotente. Che volesse sempre schiacciare l'avversario. In questo lui c'? riuscito, era una nostra esigenza forte. Crediamo che i romanisti meritino squadre che giochino un calcio di questo genere. Se dovessimo fare dei correttivi, sarebbero indirizzati da quella parte. Zeman ? riuscito in questo, la squadra ha il miglior attacco della Serie A. Quella cosa la squadra la sa fare. Lui con molto coraggio ha immediatamente capito la potenzialit? di calciatori che potevano esser migliorati, come Lamela, o che potevano esser scoperti e lanciati. Un bel segmento del suo lavoro ? stato apprezzato dalla societ?. Dopo si arriva ad una situazione odierna, di una poca soddisfazione. E ci fermeremo un po', cercando di capire i motivi che ci hanno portato a far cose non congrue alla nostra richiesta. Forse abbiamo sbagliato qualcosina nel comporre l'organico. E' una fase di studio, che contempla anche l'idea di poter cambiare allenatore, molto marginalmente. Non siamo per niente condizionati dalle sue dichiarazioni di sabato. Non ci siamo sentiti attaccati, non c'? questo rapporto tra di noi. Non mi sono sentito sfiorato da questa cosa che ha detto. La questione legata al regolamento la considererei un po' pigra, dal momento in cui lui sa che il regolamento esiste. Ed ? il regolamento generale che tutte le squadre hanno. Vorremmo fare un regolamento definitivo per il calciatore della Roma, diverso dalle regolette classiche. Quando si ? parlato di indisciplina, io devo premettere che il nostro gruppo non pu? essere attaccato come gruppo di ragazzi non in gamba. Sono educati, fortissimi sul piano interiore e nei comportamenti. In 25 elementi qualche esuberanza esiste, sono comunque ragazzi. Ma sono persone serie, e in nessun momento di questa stagione abbiamo incrociato giocatori svogliati o non votati alla causa. Sono tutti presi dal lavoro che fanno, con le loro piccole debolezze".

Non pensa che dall'inizio dell'anno si siano accumulati tanti problemi rimasti irrisolti e che siano sempre state accampate scuse?

"Noi le responsabilit? sappiamo di dovercele prendere e sappiamo anche quando. Abbiamo anche notato naturalmente alcune cose che sono state proposte in maniera sbagliata. Cito l'arrivare a fine settimana col sofismo di fine settimana. Mi d? fastidio. Cio?, noi ogni volta che presentiamo una partita, dolorosamente devo constatare che non parliamo mai di calcio. Alcuni argomenti andrebbero trattati per quello che devono essere. E invece viene fuori la disciplina. La societ? vigila complessivamente sui comportamenti, ma la disciplina spicciola, di tutti i giorni, ? una prerogativa dell'allenatore. Il sabato si arriva qui per parlare di una partita, e poi si finisce al regolamento. Difficilmente qui dentro ho sentito parlare di calcio. Magari anche i calciatori, leggendo i giornali, si accorgono che c'? una partita di calcio e non altri argomenti da dover trattare".

E' responsabilit? del mister?

"Sua, con la vostra collaborazione (dei giornalisti, ndr). Mi piacerebbe centrare di pi? gli argomenti delle partite che andiamo a giocare".

La riflessione su Zeman dura fino a venerd??

"Durer? oltre venerd? ed ? obbligatoria. A questa domanda non voglio rispondere, siamo in una fase di riflessione che faremo anche con il mister".

Qual ? stato l'errore pi? grande nel riportare Zeman a Roma? Qual ? l'errore massimo della dirigenza?

"Non lo vivo come un errore. Non? ho ritenuto l'errore pi? grande questo, perch? Zeman ci ha dato anche cose importanti che saranno godute da questa societ?. L'idea di avere il miglior attacco ? una cosa che lui ci lascia o ci lascerebbe. L'idea di far esordire un ragazzo di 18 anni ? un vantaggio che non mi fa mai rammaricare di averlo portato. Le cose che Zeman doveva portarci, ce le ha portate".

Ieri ha parlato di "calcio che meritano i tifosi della Roma". Il calcio pi? bello ? stato a Firenze, in Coppa Italia, nel quale si sono riconosciuti quasi tutti i tifosi della Roma e la maggioranza della squadra. Anche per lei ? cos??

"Quella partita l'ho vissuta bene come voi. La squadra in quella circostanza ha reclutato altre qualit? che a volte erano mancate. Ha avuto la ferocia, la forza di vincere la partita, con strumenti e strategie di Firenze. Bellissima partita, non pi? bella di quella con il Milan".

In questa riflessione che state facendo, c'? anche un guardarsi incontro per sondare altre possibilit?? Lei ha un contratto in scadenza a giugno. Sar? la propriet? a decidere del vostro futuro, o ci sar? una sua presa di responsabilit? diretta?

"Questa propriet? sa quello che fa, sa dove vuole andare. Io mi sento dentro questa vicenda una persona, una cosa, in mezzo a tantissime altre cose. Ci sono tante altre persone in movimento nella Roma negli ultimi mesi. Io accetter? di continuare solo se sar? certo di aver fatto il massimo e aver fatto bene. Aver lavorato indolentemente mi metterebbe in difficolt?, se mi accorgessi di aver dato il massimo senza ottenere risultati dovrei pensarci...Non abbiamo vagliato nulla. Io appena vedo una squadra vincere tre partite cerco di capire le caratteristiche dell'allenatore che la guida. Sempre ci si guarda intorno".

Se dopo questa fase di riflessione, voi decideste di confermare Zeman, non crede che in questo clima di incertezza la situazione possa peggiorare in termini di risultati?

"E' una domanda corretta. Forse tra i problemi di quest'annata c'? l'incancrenirsi di alcuni rapporti che magari Zeman non sente come rapporti cancerogeni. E' evidente che alcuni giocatori andranno recuperati alla causa. Non pu? essere un'imposizione all'allenatore, non chieder? mai al tecnico di fare una scelta diversa. Magari a volte spero che possa cogliere qualcosa che gli dico. Per? ci deve essere una normalizzazione nei rapporti. La squadra deve essere pi? forte e pi? unita attorno ad un progetto tecnico".

Se cambierete allenatore, dovrete cercare necessariamente una soluzione tampone o cerchereste un tecnico che possa guidare la Roma il prossimo anno? La Roma ora ha bisogno di un allenatore normale?

"Un allenatore normale che abbia carisma, che possa convincere tutti coloro che ha attorno di poter costruire qualcosa d'importante. Valuteremo pi? avanti, tenendo presente quest'indicazione".

Cosa pu? influenzare le vostre valutazioni in questa fase? Ha un peso l'opinione della squadra sull'allenatore?

"Io non ho mai ascoltato il parere di un giocatore sull'allenatore. Sarebbe la dittatura dello spogliatoio. E' un errore da non fare e io non l'ho mai fatto. Senza far tanta poesia, fu quasi decisivo il pianto di Zeman a Genova, quando gioc? con il Pescara. Dopo aver vinto quella partita notammo questa commozione, che ci prese. Fu casuale questa cosa per la verit?. Alla stessa maniera dico che basterebbe molto meno in questi giorni. Ci basterebbe vedere l'allenatore relazionarsi in un certo modo con la squadra. Vedere l'allenamento di domani, con quale furore saranno interpretati i dettami dell'allenatore. Siamo in attesa di capire, vogliamo uscire dal limbo. Non vogliamo essere una squadra che non ?. Dobbiamo esser sempre una squadra e ieri lo siamo stati molto poco, mentre nelle tre precedenti partite avevo visto una squadra all'altezza. Oggi non ci siamo incrociati".

Sembra che stia gi? parlando di Zeman al passato. Riconosce le responsabilit? della societ? per non aver dato all'allenatore il materiale giusto?

"Penso che la Roma abbia dato a Zeman tutto ci? di cui aveva bisogno. Tutte le cose sono state fatte in concerto. Salvo Torosidis, del quale per? era informato Zeman. Ho voluto fare un'operazione rassicurante, nonostante il giocatore possa non essere l'ideale per il suo gioco. Lui ha capito l'istanza e l'ha accettata volentieri. Per il resto abbiamo sempre fatto le cose insieme. Lui ha avallato le nostre operazioni con soddisfazione. Non ci sar? e non ci pu? essere frizione o attrito su questa situazione. Devo riconoscere che ? sempre stato celebrativo rispetto all'organico che ha. Spesso gli allenatori puntualizzano sui calciatori. Zeman ? sempre stato generoso col suo gruppo e non cessa di farlo neanche adesso".

Perch? lo scorso anno la parola esonero per Luis Enrique non fu mai utilizzata? Qual'? la differenza?

"Neanche in questa situazione la parola esonero ? stata utilizzata. Forse l'avete utilizzata voi. Anche Luis Enrique fu inseguito da questa parola. Era un'esperienza diversa, un momento diverso. Bisogna sempre contestualizzare".

Le tre anime della Roma, giocatori, societ? e allenatore, comunicano tra di loro? Non pensa che Zeman sia delegittimato dopo questa conferenza?

"La disciplina dei calciatori dipende dall'allenatore. L'allenatore non pu? dire che i calciatori fanno quello che vogliono, perch? lui sa che la societ? protegge il tecnico. I calciatori fanno quello che l'allenatore dice loro di fare. Zeman non ? assolutamente delegittimato, io non posso sottrarmi a voi. Non potevo presentarvi Torosidis e arrivederci. Non sono venuto ad esonerare Zeman, pensiamo di rimettere a posto le cose, passando anche da Zeman 2, come si fa con i governi".

Non ? lo stesso atteggiamento avuto con Luis Enrique l'anno scorso. Questo modo tiepido di stargli vicino non lo pu? delegittimare?

"Per me non ? un modo tiepido, ma chiaro. Alcune cose vanno corrette e rivisitate, dobbiamo migliorare le cose. Non si ? coagulata all'interno del gruppo un'idea forte. E' questo il problema, dobbiamo risolverlo. Non stiamo esonerando Zeman, siamo in un momento di studio, dobbiamo capire cosa fare. Siamo costretti ad interrogarci. Non ? una delegittimazione, casomai l'allenatore prende ulteriore forza. Fate conto che questo sia uno spartiacque e abbiamo ricomposto il governo. Ho detto che noi a Zeman gli dobbiamo gi? qualcosa, come il miglioramento di alcuni giocatori, il miglior attacco della Serie A. Le abbiamo ottenute queste cose, per? c'? da registrare anche un cammino sbilenco della squadra".

Nel caso dovesse interrompersi il rapporto, sarebbe il secondo errore dei dirigenti in un anno e mezzo. Pensa che questo calcio sia ancora attuabile a Roma?

"Ci interroghiamo sempre su questa cosa. E' ridicolo che Roma produca un effetto soporifero e cloroformizzante, mentre Milano e Torino esaltino i sensi. A volte Trigoria produce un effetto contrario. C'? una sorta di situazione extrasensoriale, dobbiamo lavorarci molto e non ci vorr? poco. Un percorso ? fatto di tante scelte, alcune sono giuste, altre meno giuste. Dobbiamo restare in piedi e capire come centellinare e distribuire le responsabilit?".

Prima di Zeman sono stati contattati Montella, Bielsa, Rodgers, Villas Boas. A distanza di cinque mesi, pu? dire abbiamo fatto un errore?

"No, perch? questi nomi sono veri, alcuni, altri sono falsi. Alcuni allenatori avrebbero potuto allenare qui, altri non avevano le caratteristiche giuste. Non sar? mai pentito di aver preso Zeman. Ha gi? dato qualcosa alla societ? e a molti giocatori".

FINE