(Asroma.it/Membership - T. Riccardi) Per dare un po’ il senso di tutto: la Roma di Luis Enrique 2011-2012 chiuse il campionato a 56 punti. Quella dello scorso anno a 62. Questa ne ha 57 e al termine dei giochi mancano 14 turni (incluso quello da recuperare con il Parma). In poche parole: un cammino esaltante, secondo solo a quello della Juventus di Conte. Uno degli artefici di questa rinascita giallorossa è il tecnico Rudi Garcia, al “debutto” in Serie A.
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Rudi batte tutti
(Asroma.it/Membership – T. Riccardi) Per dare un po’ il senso di tutto: la Roma di Luis Enrique 2011-2012 chiuse il campionato a 56 punti. Quella dello scorso anno a 62. Questa ne ha 57 e al termine dei giochi mancano 14 turni...
Ha stupito tutti, l’uomo di Nemours. In poco più di 7 mesi, ha dimostrato fin da subito carisma, personalità, capacità comunicativa e una grande conoscenza tattica. "Con lui possiamo vincere" ha detto Daniele De Rossi. A giudicare dai numeri, poi, sta andando oltre ogni più rosea aspettativa. Non solo con il gruppo di calciatori a sua disposizione, ma anche dal punto di vista personale. A questo punto della stagione, ha già fatto meglio degli altri tecnici stranieri al primo anno in Italia (il conteggio parte dalla prima edizione della Serie A, 1929-1930). Rudi batte tutti, Josè Mourinho compreso. Proprio così, dopo 24 gare – nel 2008-2009 – l’Inter del portoghese era a 56 punti, prima, a più 9 sulla Juve.
Andando indietro nel tempo, a riprendere i primi punteggi degli allenatori venuti da fuori, non c’è nessuno che abbia fatto meglio del francese. Fanno parte di questa particolare graduatoria i “manager” che da subito hanno lottato per le prime posizioni. Mourinho a parte, quelli che si sono più avvicinati allo “score” attuale dell’ex Lille sono l’inglese Jesse Carver e il “Barone” Nils Liedholm: entrambi totalizzarono 55 punti in 24 match disputati (considerando 3 punti per ogni gara vinta). Uno conquistò lo scudetto con la Juventus nel 1949-1950, l’altro si classificò secondo con il Milan 1964-1965. A 53 punti troviamo un altro inglese, Leslie Lievesly, e il serbo Ljubisa Brocic. Il primo guidò il “Grande Torino” nel ’48-’49, la stagione che si sarebbe conclusa in tragedia a Superga, oltre che con il sesto tricolore della storia granata. Il secondo si aggiudicò il campionato 1957-1958 con la Juve. Arpad Weisz, ungherese, portò l’Ambrosiana Inter alla vittoria del primo torneo di Serie A nel 1929-1930. Alla ventiquattresima aveva 50 punti. L’Inter dell’argentino Hector Cuper nel 2001-2002 e la Juve 1971-1972 del ceco Cestmir Vycpalek arrivarono rispettivamente a 49 e 48. Cuper non vinse, Vycpalek sì. Il “mago” Helenio Herrera, alla sua prima esperienza italiana all’Inter, fece 46 punti e il titolo finale non gli sfuggì. Per finire nel migliore dei modi, Garcia può fare solo una cosa: vincere. Ma nella storia ci è già entrato.
I 10 MIGLIORI STRANIERI AL PRIMO ANNO IN A
2013-2014 – Rudi Garcia Roma: 57 punti in 24 partite
2008-2009 – José Mourinho Inter: 56 punti in 24 partite
1949-1950 – Jesse Carver Juventus: 55 punti in 24 partite
1964-1965 – Nils Liedholm Milan: 55 punti in 24 partite
1957-1958 – Ljubisa Brocic Juventus: 53 punti in 24 partite
1948-1949 – Leslie Lievesley Torino: 53 punti in 24 partite
1929-1930 – Arpad Weisz Ambrosiana Inter: 50 punti in 24 partite
2001-2002 – Hector Raul Cuper Inter: 49 punti in 24 partite
1971-1972 – Cestmir Vycpalek Juventus: 48 punti in 24 partite
1962-1963 – Helenio Herrera Inter: 46 punti in 24 partite
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