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Rosella Sensi: “Mio padre fu artefice dello scudetto. Totti è il nostro simbolo”

Rosella Sensi, presidente uscente della Roma, è intervenuta a Sky Sport 24 per commentare la ricorrenza dei 10 anni dall’ultimo scudetto della Roma.

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Rosella Sensi, presidente uscente della Roma, è intervenuta a Sky Sport 24 per commentare la ricorrenza dei 10 anni dall’ultimo scudetto della Roma.

Mio padre fu artefice dello scudetto e il mio pensiero oggi va a lui” – esordisce la Sensi, che risponde poi così alla domanda su quale siano state le partite determinanti di quella stagione trionfale: “La partita di Torino fu importantissima nella reazione della squadra. Sicuramente il pareggio di Napoli poi ci blocco un po’, visto che a Roma era tutto pronto per stappare le bottiglie. I festeggiamenti di Roma-Parma, anche prima della fine della partita furono perciò il sintomo delle tensioni che si erano create”.

Sui calciatori che reputa più importanti di quell’annata: “A me piace ricordare tutti. In primis Francesco Totti. È rimasto sempre il nostro simbolo, sia quando si è visto, sia quando non si è visto molto. Mio padre prese la Roma in un momento difficile ma aveva l’obiettivo di vincere. Ma non voglio ricordare banalmente Montella e Batistuta. Furono fondamentali anche Totti, Tommasi e Mangone, calciatori meno pubblicizzati ma di grande importanza nello spogliatoio. Tommasi poi, a dispetto della sua sobrietà professionale, festeggiò lo scudetto esplodendo di gioia”.

 

Un ricordo speciale va anche a papà Franco, che era solito ripetere in quegli anni:“Ce l’ho fatta, sono riuscito a regalare un sogno a questi tifosi”.Ultime battute sulle difficoltà che crea una piazza come Roma: “E’ vero che vincere a Roma è più difficile. Lo penso, perché credo che i tifosi della Roma siano unici anche negli eccessi. Il tifoso dedica tanta attenzione alla propria squadra. Magari nelle altre piazze si riesce a lavorare in maniera diversa. Qui è più difficile ma ciò rende più belle anche le vittorie”.L’intervento si è chiuso con una promessa: “Prima del ’93 ho vissuto la Roma da tifosa, dal 2011 continuerò a farlo. Noi mangiamo, come disse mio padre, pane e Roma”.