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Romanisti nello sport. Fioravanti: “Il problema della Roma è il futuro incerto”

(di Tommaso Gregorio Cavallaro) “Credo che il problema principale della Roma sia la mancanza di certezze a livello societario.

Redazione

(di Tommaso Gregorio Cavallaro) “Credo che il problema principale della Roma sia la mancanza di certezze a livello societario.

Un atleta ha bisogno di certezze per rendere al meglio, sotto ogni punto di vista.” E se a pronunciare questa frase è un uomo che nella sua carriere sportiva si è fregiato di svariati titolo, fra cui 2 ori olimpici, bisogna necessariamente credergli. Stiamo parlando, infatti, dell’olimpionico Domenico Fioravanti, che dieci anni or sono in quel di Sydney fece infiammare tutta Italia con le sue due vittorie nei 100 e 200 metri rana. Dopo aver appeso la cuffietta al chiodo, Fioravanti è divenuto testimonial della FIN nonché commentatore di punta della Rai per quel che riguarda i più importanti eventi internazionali di nuoto. Il suo fiore all’occhiello, almeno dal nostro punto di vista, è il non aver mai nascosto il suo amore per la “MAGICA”, pur avendo avuto i natali lontano dall’Urbe (è nato infatti a Trecate, in provincia di Novara, il 31 maggio del 1977).

Qual è il Fioravanti pensiero sul momento della Roma?

Partirei dal versante agonistico. Credo che la squadra stia facendo un buon campionato, anche se pecca dal punto di vista della continuità. E’, ovviamente, impossibile vincere tutte le partite – cosa che da tifoso mi farebbe enormemente piacere – ma il rammarico è aver perso troppi punti con le “piccole”, mentre i big match li abbiamo vinti quasi tutti. Per quanto riguarda tutte le polemiche di questi giorni, da ex atleta, non ci vedo tutto il marcio che vogliono farci credere. Sono cose che capitano in tutti gli sport; un atleta spesso è sottoposto a livelli di stress molto elevati, naturale quindi che possa sfogarsi nello spogliatoio o avendo un alterco con l’allenatore.

 

Nello spogliatoio è una cosa, farlo dando calci alle bottigliette, come Vucinic insegna, è leggermente più plateale. Non trova?

Sono situazioni che nel mio sport, difficilmente, possono capitare. Il massimo della protesta è gettare a terra la cuffietta dopo essere uscito di vasca, anche perché sarebbe complicato prendersela con l’allenatore, visto che normalmente si trova sulla tribune. A mio parere, però, Vucinic ce l’aveva più con se stesso che con Ranieri; ho avuto l’impressione che non fosse contento della sua prestazione e che, quindi, volesse rimanere in campo per dare una mano ai compagni.

 

Screzi e bisticci a parte, crede che la Roma possa ancora dire la sua in questo campionato?

Penso di si. Difficile poter vincere lo scudetto, anche se lo spero, ma ritengo che la Roma possa agevolmente arrivare nei primi quattro posti, che le consentirebbe di staccare il biglietto per la prossima Champions. L’unico problema potrebbe essere questa mancanza di certezza a livello societario.

 

Si spieghi meglio.

Un atleta ha bisogno di certezze sotto tutti i punti di vista per rendere al meglio. Il sapere di avere alle spalle una società forte, ti permette di pensare esclusivamente al tuo lavoro; cosa che al momento manca dalle parti di Trigoria.

 

A proposito di futuro societario: Fioravanti si augura il Romano-Romanista o l’esotico magnate pieno di soldi?

Premesso che non penso che Abramovich fosse arcitifoso del Chelsea quando l’acquistò e che, ergo, non sia necessario essere “del luogo” per divenire proprietari di un club. Spero che arrivi una persona seria, il cui unico scopo sia il bene della Roma.

 

Da atleta di livello internazionale, cosa si sente di rispondere a tutti quelli che ritengono che Totti sia ormai su Sunset Boulevard?

Avercene di giocatori come Totti, che ti possono risolvere le partite in ogni momento. Logico che non possa avere la brillantezza degli anni passati, ma penso che se verrà utilizzato e gestito – cosa che un grande allenatore, come Ranieri, credo possa fare – continuerà a dare il suo fondamentale contributo alla causa giallorossa.