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Roma, sette giorni per il futuro. Zeman ci crede: “So quello che faccio”

(di Mirko Porcari) – Tre partite in una settimana e la sensazione di essere sempre ad un punto morto. È il terzo “momento della svolta” che fa seguito a quelli pre Udinese e pre Parma: contro il Palermo la Roma deve dare segni di vita,...

Redazione

(di Mirko Porcari) - Tre partite in una settimana e la sensazione di essere sempre ad un punto morto. È il terzo “momento della svolta” che fa seguito a quelli pre Udinese e pre Parma: contro il Palermo la Roma deve dare segni di vita, una speranza che accomuna Zeman, la dirigenza e, soprattutto, i tifosi.

SETTE – Giorni decisivi. Tradotti in partite vuol dire Palermo e Lazio, una settimana che promette di essere caldissima sul fronte dell’ambiente, con particolare attenzione alle mosse di Zdenek Zeman: il tecnico da più parti è dato in forte discussione, anche se Baldini e Sabatini non lasciano trasparire (ieri il direttore sportivo ha confermato la fiducia nel mister e nella filosofia che sta cercando di instillare nella squadra) nessun tipo di ripensamento, è fisiologico credere che ai risultati dei due match all’Olimpico sia legata buona parte del futuro zemaniano.

Ciò che appare chiaro è che, nonostante i buoni rapporti che lo legano a Sabatini, Delio Rossi non può aspirare ad essere un candidato concreto: “Non può essere l’allenatore della Roma” il sunto del pensiero a Trigoria, influenzato inevitabilmente dallo scarso appeal che l’ex laziale vanta nei confronti del popolo romanista.

Intanto il mister si prepara ad affrontare due gare fondamentali: in conferenza stampa si parla poco di Palermo e molto di argomenti extra-calcio, con un occhio di riguardo per le voci di possibili ribaltoni in panchina. "Sono cose che nel calcio capitano, io sono comunque convinto di quello che faccio, se la società non è contenta di me è giusto che cambi." Fatalismo ed esperienza si mescolano nel pensiero del boemo: la ricetta vincente è l'applicazione ed il lavoro, una consapevolezza che il tecnico sta cercando fortemente di trasmettere ai propri ragazzi.

A prescindere da tutto, è auspicabile che contro i rosanero la Roma possa tornare alla vittoria, l’unico vero antidoto alla depressione post rimonte.

SCELTE – Il dubbio più grande riguarda Daniele De Rossi: il centrocampista ieri ha evidenziato dei problemi alla caviglia, nella seduta mattutina non è stato presente ma il tecnico non ha voluto escluderlo dalla lista dei convocati, confermando la sua disponibilità nel match di domani. Con un occhio al derby, non si può escludere un turno di riposo: al centro rientrerà Tachtsidis, per il greco sarà l'occasione per ripagare parte del credito con cui Zeman continua a caldeggiarne l'utilizzo, mentre ai lati (con Florenzi intoccabile) potrebbe esserci spazio per Miralem Pjanic ("voglio restare a Roma" ha ribadito giusto ieri), grande escluso a Parma e voglioso di dimostrare la sua adattabilità alla filosofia del boemo.

In attacco, con Totti e Lamela sicuri del posto, Mattia Destro scalpita per una maglia da titolare: le parole di Walter Sabatini prima ("ha un valore enorme e tantissimi margini di miglioramenti") e Zeman poi ("l'ho voluto io") hanno acceso una speranza, supportata anche dalle prove tecniche di questo pomeriggio, quando l'ex senese è stato inserito nel tridente con l'argentino e il numero 10.