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Roma-Palermo 1-0, le PAGELLE dei quotidiani: esordio con gol per Lamela, decisivi De Rossi e Stekelenburg

Ecco le pagelle dei principali quotidiani italiani su Roma-Palermo 1-0. Sugli scudi Lamela, che realizza il primo gol con la maglia giallorossa nel giorno del suo esordio nel campionato italiano.

Redazione

Ecco le pagelle dei principali quotidiani italiani su Roma-Palermo 1-0. Sugli scudi Lamela, che realizza il primo gol con la maglia giallorossa nel giorno del suo esordio nel campionato italiano.

Voti alti anche per De Rossi e Stekelenburg, protagonisti di un'ottima gara.

 

GAZZETTA DELLO SPORT a cura di A.CATAPANO

STEKELENBURG 7 Se non fosse il Lamela-day, il man of the match sarebbe lui. Meno celebrato, ugualmente utile. CASSETTI 5,5 Finale da paura, non ne acchiappa più uno. BURDISSO 6 Della coppia di centrali lui è quello cattivo. Un salvataggio su Pinilla. JUAN 6,5 Esordio stagionale, nemmeno una ruggine. Poi finisce la benzina Heinze s.v.. JOSÈ ANGEL 5,5 Discese ardite tra pericolosi vuoti difensivi. De Rossi lo prenderebbe a schiaffi. PIZARRO 5,5 Parte piano, cresce, rallenta ancora. Non è Pjanic. DE ROSSI 6,5 Non è la solita piovra, ma avvia l'azione del gol e salva, si fa per dire, su Ilicic. GAGO 6,5 Disegna, traccia, ha visioni. Contrasta pure. Geometra. LAMELAIL MIGLIORE Faccia tosta, piede magico, un po' di egoismo. Bambino e campioncino Bojan s.v. solo 10', ma bellissimi. BORRIELLO 5 Pettinato come Meazza, ma ha scordato come si tira e si segna. PERROTTA 6 Nel finale rattoppa come un sarto. OSVALDO 5 Capelli sciolti, dunque non più «Cipolla». Ma è tornato l'«intruppone» delle prime partite. All. LUIS ENRIQUE 6 Quanto gli piace stupire. Nona formazione diversa in nove gare, ma la Roma continua a durare poco: problema fisico o mentale? Indaghi.

 

IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI

Lamela sul gradino più alto del podio, ma elogi a valanga anche per Stekelenburg. Bene De Rossi.

STEKELENBURG 7,5

Bravo tra i pali, bravo nelle uscite alte, bravo nelle uscite a terra, bravo quando deve correre fuori area per respingere di testa. Bravo.

CASSETTI 5

Apporto quasi inconsistente in fase offensiva; molte (troppe) lacune in quella difensiva.

BURDISSO 6

Il più lucido, lì dietro. Rare sbavature, parecchia sostanza anche quando è chiamato a difendere per conto dei compagni di reparto.

JUAN 5,5

Rientro così così: qualche buon anticipo, ma troppi i duelli palla a terra persi contro Hernandez.

JOSE’ ANGEL 5

Non riesce proprio a imparare a difendere, e lo hanno capito anche gli avversari. Davanti ci va poco e male.

GAGO 6,5

Non è un fulmine di guerra, ma sa giocare (e bene) al calcio. Geometrico. Tenta sempre di fare la cosa giusta, soprattutto palla a terra.

DE ROSSI 7

Sradica il pallone dai piedi di Migliaccio e innesta Lamela-gol. Mette un pallone d’oro sulla capoccia di Osvaldo; si traveste da Stekelenburg blindando la porta vuota sulla conclusione maligna di Ilicic. Un paio di errori di misura, ma tanta qualità nella quantità.

PIZARRO 6

Parte intermedio a sinistra, chiude da trequartista: tra l’una e l’altra avventura, troppi errori per uno tecnicamente bravo come lui ma anche tante cose belle sul piano della gestione della manovra.

BORRIELLO 5,5

La sorpresa di Luis. L’ex milanista, però, non risponde come si aspettava l’asturiano. Mai incisivo, mai realmente pericoloso. Solo un caso che con lui in squadra Osvaldo va maluccio e non segna?

LAMELA 7,5

Una manciata di minuti scarsi per lasciare il segno nel giorno dell’esordio nel calcio italiano. Un gol da tre punti, con gli applausi dalla tribuna di Francesco Totti.

OSVALDO 6

Si batte e dà una robusta mano in fase difensiva. Davanti ci prova tre volte di testa, ma non è potente e preciso. Nell’ultima occasione Balzaretti salva sulla linea, dopo un pallonetto dell’italoargentino ai danni di Tzorvas.

PERROTTA 6

Al posto di Borriello, ma di fatto al posto di Pizarro (che passa trequartista). Tante corse, buon contributo dinamico e la solita, poca qualità.

HEINZE 6

Per Juan con altra prestanza fisica e personaltà, per affrontare l’assalto finale del Palermo.

BOJAN 6,5

Dieci minuti scoppiettanti, con dribbling, assist e tiri. Un esempio per chi, in futuro, sarà chiamato a giocare solo uno scampolo di partita.

IL TEMPO a cura di A.AUSTINI

Cassetti 5.5 Titolare a destra come vuole il plebiscito popolare, partecipa poco alla fase propositiva e dietro non è mai reattivo, vedi l'occasione che concede a Miccoli nel finale.

Burdisso 6 In una difesa che gioca sempre in affanno è quello che nel complesso commette meno errori. Arriva dove può e chiude la partita con la lingua di fuori.

Juan 5.5 Nella prima parte nasconde i problemi di condizione con qualche chiusura convincente e sfruttando la sua qualità in fase di costruzione. Quando gli spazi per il Palermo si allargano paga più degli altri il fiato corto e Luis Enrique deve sostituirlo.

José Angel 6.5 Ritrova l'intraprendenza smarrita nelle ultime gare e riesce a spingere con continuità, agevolato dalla copertura insufficiente di Pisano. In difesa ha qualche passaggio a vuoti e si becca la strigliata di De Rossi.

Pizarro 6 Qualche leggerezza di troppo nel palleggio alternata a buone giocate. Chiude da trequartista e aiuta la squadra a far trascorrere i minuti finali.

De Rossi 6 Parte bene e da un suo recupero in pressing «alto» nasce il gol di Lamela. Poi, insieme alla squadra, si schiaccia all'indietro. Con due registi come Pizarro e Gago ai lati fatica a trovare la posizione e l'azione di filtro davanti alla difesa funziona a intermittenza. Ancora decisivo nel finale su Ilicic.

Gago 7 La seconda prova brillante dopo il derby, per qualità di palleggio è personalità è ancora il migliore nel terzetto di centrocampo.

Lamela 7 Si presenta da maleducato del calcio, come Maradona ama definire Messi: i compagni chiedono il pallone in mezzo all'area ma lui ha già scaricato un sinistro magico. Poi si mangia un gol più facile e un contropiede. Tutto calcolato: quando acquisirà movimenti e condizione la Roma avrà un grande acquisto in più.

Osvaldo 5.5 La serie di gol consecutivi si è interrotta. In area gli manca cattiveria quando gli capitano due occasioni, ma rispetto a Borriello sta molto più «dentro» la partita.

Heinze 6 Dà il cambio a Juan e aiuta la difesa a restare in piedi.

Perrotta 5.5 Entra per irrobustire il centrocampo ma il suo ingresso serve a poco.

Bojan 6.5 Nei pochi minuti concessi costruisce da solo due azioni da gol e si candida per Genova.

Luis Enrique 6.5 Cambia ancora per l'infortunio di Pjanic e punta tutto sulla qualità. La mossa-Lamela lo ripaga, nel finale prova a gestire il vantaggio con Perrotta. Piccoli segnali di crescita ma la strada è ancora lunga

 

LEGGO

STEKELENBURG 7 Il miracolo su Zahavi vale un gol e nel finale tiene a bada Miccoli.

CASSETTI 5,5 Tiene a bada Balzaretti, ma in fase offensiva si vede poco o nulla.

JUAN 5,5 Torna titolare dopo 5 mesi. Inizia bene, poi soffre la maggior freschezza di Hernandez (33’ st Heinze ng).

BURDISSO 6 Bada al sodo contro Pinilla: partita senza eccessi e senza errori.

JOSÉ ANGEL 5,5 Quando spinge crea qualche mal di pancia a Pisano, ma in fase difensiva è troppo morbido.

PIZARRO 5,5 Nel primo tempo con i suoi errori diventa il miglior assist-man del Palermo. Meglio nella ripresa.

DE ROSSI 6,5 Confuso, ma nei momenti decisivi c’è: assist a Lamela, salvataggio su Ilicic.

GAGO 7 Croccante fuori e morbido dentro: alterna tecnica e agonismo.

LAMELA 7 Passano solo 7 minuti e sforna la sua prima magia. La forma non è al top, ma personalità e classe non gli mancano (38’ st Bojan 6,5: una ventata di freschezza).

OSVALDO 5,5 Spreca due occasioni d’oro.

BORRIELLO 6 Duecentesima partita in serie A. Gli manca il guizzo vincente (25’ st Perrotta 6: ci mette esperienza e fiato).

LUIS ENRIQUE 6 Il Barcellona è lontano anni luce: il bel gioco si vede solo a folate. Però azzecca le sostituzioni.

IL ROMANISTA a cura di D.GIANNINI

STEKELENBURG 7.5 Quella parata non è da portiere normale. E’ da superman.Minuto 41, tra il Palermo e il gol c’è solo lui. Maarten esce senza paura, con gli occhi aperti. E solo se ce li ha spalancati puoi mettere la mano dove non arriva il corpo. Basterebbe e avanzerebbe. E invece mura pure Hernandez e nel finale vola addirittura bloccando su Miccoli. Tutto da grande portiere, da superman.

CASSETTI 6 Le settimane passate in panchina si vedono e si sentono. Non tanto nelle gambe, quanto nell’abitudine ad andare nello spazio. Sempre, senza pensarci. Senza guardarsi alle spalle. Qualche volta sembra ancora pensarci su. Quando non lo fa, quando si lancia con convinzione, è un’altra storia. Una storia più bella.

BURDISSO 7 Basta chiamarlo solo "bandito", è riduttivo. Perché Nico è la stella polare romanista. Il punto di riferimento dentro e fuori dal campo. Di sicuro lo è per Lamela, che guarda lui dopo l’abbraccio di massa per il gol. Per il resto è il solito grande Burdisso, che mura Pinilla, che tiene in piedi la difesa. Quello a cui si guarda per non perdere l’orientamento. La stella polare, appunto.

JUAN 6.5 Torna e per un po’ non sembra proprio che sia rimasto senza giocare da cinque mesi. Un’entrata a piedi uniti della serie "qui non si passa". Per un po’. Perché poi la disabitudine al campo si sente. Perde qualche duello, va in affanno, gli manca un po’ di gamba. Ma sarebbe stato strano il contrario.

JOSE ANGEL 6.5 L’investitura finale da parte di De Rossi vale più di ogni altra cosa. Perché si vede che può diventare qualcosa di grande, si vede che ha il passo che in pochi hanno e due gambe che non finiscono mai di spingere. O almeno si è visto ieri dopo un po’ che non succedeva. Metti una palla lì sulla fascia e chiudi gli occhi. Quando li riapri stai pure certo che lui c’è, con i suoi calzettoni tirati su fino alla coscia. Pronto a correre verso una grande carriera.

PIZARRO 6.5 Un fallo stupido e un giallo dopo 20’ che condizionerebbe tanti. Non chi con la palla ci parla come ad un amico che non ti tradisce mai. Lui se la coccola e la palla si fa coccolare, insieme decidono a che velocità viaggiare: quando andare piano piano e quando viaggiare veloci. Devono ancora mettersi d’accordo soltanto su una cosa, su quando è il momento di schiaffeggiarla con un tiro da fuori.

DE ROSSI 7 E avrebbe meritato di più se non fosse stato per una manciata di secondi attorno al 35’ in cui ci prova 3 volte a rovinarsi la giornata. Niente danni irreparabili e così di quel minuto ci si dimentica. Te lo fa dimenticare lui, l’onnipresente. Quello che fa pressing sulla trequarti e procura il gol vittoria, quello che brucia l’erba e salva sulla linea. Quello che dà un cazzotto a Cassetti per abbracciare Lamela. Quello.

GAGO 7 Andate a controllare bene sul vocabolario. Da qualche parte ci deve essere scritto che in spagnolo Gago significa colla. E’ l’unica spiegazione.Altrimenti come potrebbe succedere che ogni volta che c’è una palla recuperata guardi il numero di maglia ed è il suo? E sembra tutto normale per lui, l’entrata cattiva così come un ricamo. Facile facile. Quando qualcosa normale non lo è, come il gol di Lamela, lui alza le braccia ed applaude.Ma un po’ di quegli applausi vanno anche a lui.

BORRIELLO 6 Lì, in piedi col fratino a tifare per la Roma, per 3 punti importantissimi anche se lui era già uscito. Borriello è uno che non molla niente, che ha sempre voglia. L’ha avuto anche in campo lottando, correndo, cercando (anche troppo) un gol tanto importante per lui. Non è arrivato, arriverà.

LAMELA 8 Otto, come il numero della sua maglia. Otto, come i minuti che ci mette per cambiare la storia, per dire: "buongiorno, eccomi qui, sono il futuro". Anzi il presente. Che è già bello così, quando difende palla e sembra un gigante. Quando gli strappano la maglia continua a correre perché è "tignoso". Quando per poco non ne fa due e sarebbe stato chiedere troppo. Per adesso che è solo l’inizio.

OSVALDO 6 Non fa il quinto di fila. E non a caso. Perché non è la sua migliore giornata. Eppure, anche in un pomeriggio così così, va comunque tre volte a un passo dal gol. I primi due li sbaglia, sul terzo se non ci fosse stato Balzaretti... Ma Balzaretti c’è e stavolta resta a bocca asciutta.

LUIS ENRIQUE 6.5 Sempre lucido, azzecca tutte le scelte. A partire da Lamela. Ma anche quelle sui cambi sono ineccepibili. Juan comincia a soffrire? Dentro Heinze. Dentro pure Perrotta che fa il suo. L’attacco perde colpi? Dentro Bojan. E ogni volta la Roma recupera energie. Quelle che ancora non è bravissima a gestire. Quando lo farà, ci sarà da divertirsi.

HEINZE 6 Un cenno, un’occhiata e via. Lui è pronto ad entrare, a chiudere la difesa a doppia mandata. Prima si concede un sorriso, l’ultimo, perché appena sente l’erba sotto gli scarpini sono dolori. Per gli altri.

PERROTTA 6 No, Luis non ci ha rinunciato neppure stavolta. Magari pochi minuti, ma Simone in questa Roma, in qualsiasi Roma, un posto lo trova sempre.

BOJAN 6,5 Troppi pochi minuti per giudicarlo? No, abbastanza per desiderare di rivederlo in campo il più presto possibile. C’è chi pensa di fare una giocata e poi la esegue. Per lui quel lasso di tempo non esiste. Per lui è un istante solo, è il calcio.