(di Mirko Porcari) - Voglia di vincere e, soprattutto, voglia di non pensare al derby:
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Roma, l'Europa non è un'utopia. Con l'Atalanta senza pensare al derby
(di Mirko Porcari) – Voglia di vincere e, soprattutto, voglia di non pensare al derby:
la gara di domani contro l’Atalanta assume i contorni di un’appendice fastidiosa, i tifosi sono proiettati verso la stracittadina ma Luis Enrique tenta di evidenziare l’importanza della trasferta di Bergamo, crocevia fondamentale per le ambizioni europee della Roma
UTOPIA – La filosofia è sempre quella, il Luis Enrique pensiero si riassume in un ermetismo sportivo ormai consueto: “Il futuro? Non c’è nel calcio. È un’utopia”. Inutile, quindi, chiedere al tecnico quali potrebbero essere gli obiettivi stagionali, il vivere alla giornata è entrato a far parte del Dna giallorosso e, anche se la zona Champions dista pochi punti, fare dei programmi non rientra nelle mansioni dello spagnolo.
Sul contratto, mentre dalla Spagna rimbalzano voci e sussurri su una fantomatica clausola per un’eventuale rientro alla base (leggasi Barcellona), la situazione appare sempre più chiara: “Non ho mai pensato di non dover rispettare l’accordo che ho con la società, anche nei momenti difficili, grazie alla fiducia di Baldini, ho sempre creduto che sarei andato avanti per tutta la durata del contratto.” Roma, dunque, almeno per i prossimi due anni.
VICE – Il grande interrogativo per domani è su chi andrà ad occupare il ruolo di Francesco Totti. Il capitano (oggi per lui allenamento concluso in anticipo vista la sua assenza forzata dalla spedizione lombarda), squalificato, lascia un’eredità ingombrante ai possibili sostituti, soprattutto se si guardano alle statistiche di squadra con o senza il numero dieci in campo. Luis Enrique non ha dato particolari indicazioni (“ho diversi giocatori che possono ricoprire il ruolo di trequartista, Perrotta compreso”), il ballottaggio sembra comunque vedere Lamela e Pjanic (Bojan sembra out, almeno dall’inizio) come i maggiori indiziati: per caratteristiche l’ex Lione si inserirebbe con maggiore naturalezza ma non c’è da escludere uno spostamento dell’argentino che possa favorire un tandem offensivo composto da Borini e Osvaldo (l’italo-argentino vuole spezzare il tabù del gol che dura ormai da due mesi). Qualche chance di scendere in campo la vede anche il brasiliano Marquinho: l’eventuale spostamento in avanti di Pjanic potrebbe fargli guadagnare una maglia da titolare a centrocampo e dimostrare finalmente (la scorsa settimana qualche minuto contro il Parma gli ha regalato un esordio di buon livello) di essere in grado di far parte del gruppo giallorosso.
In difesa l’unico dubbio riguarda il secondo centrale: Heinze è intoccabile, accanto a lui potrebbe esserci la ritrovata sicurezza di Juan (che però è diffidato) oppure la voglia di rivalsa del danese Kjaer (“Andiamo a vincere” ha scritto su Twitter), sotto la luce dei riflettori in senso negativo e per questo rincuorato da Luis Enrique in conferenza stampa. “Kjaer ha ventidue anni e già tanta esperienza, ha un fisico e una mentalità ottimi per il calcio. Ho la massima fiducia in lui.”
Intanto la lista dei convocati non presenta Simplicio, Cicinho e Viviani, mentre c’è da tenere sotto osservazione Marco Cassetti che, è cosa nota, per l’allenatore è una delle scelte per il ruolo di centrale difensivo.
RIPARTENZE – La ricetta è semplice: undici uomini dietro la linea del pallone e ripartenze sperando di far male. Stefano Colantuono non si nasconde, in conferenza stampa ha tracciato le linee guida che i suoi ragazzi dovranno seguire per provare a fare bene contro i giallorossi (singolare il dato per cui sono undici anni che all’Atleti Azzurri manca il pareggio). “Giocheremo per vincere ma davanti abbiamo una grande squadra come la Roma. Dovremo stare attenti e cercare di colpirli in contropiede.”
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