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Roma-Lazio, il web biancoceleste: “Se la fanno sotto perché siamo più forti. Ho sognato Totti e Garcia che piangevano come bambini…”

“Non c'è Lulic ma rimane il 71...Per loro una macchia indelebile...”. “Domenica possono pure vincere, tanto noi campiamo di rendita...”.

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Mondi diversi e universi paralleli, il dogma sportivo dell'incompatibilità sportiva di fede e colori: è l'essenza del derby di Roma, una gara che vive di attimi e sensazioni, prescindendo dai valori oggettivi e dai numeri delle classifiche. È l'amore che diventa parossismo, la passione che scorre sotto la pelle e divide una città dietro la magia del pallone: “Poche storie, vinciamo noi...” il viaggio nel web biancoceleste scorre tra pensieri e percezioni, scandendo il tempo che manca alla partita tra slogan, promesse e la consapevolezza di poter dare molto fastidio alle ambizioni giallorosse.

“Non c'è Lulic ma rimane il 71...Per loro una macchia indelebile...” ogni riferimento non è puramente casuale, nomi e numeri che riportano alla Coppa Italia e ad un momento che gonfia ancora il ventre dei tifosi bianconcelesti: “Domenica possono pure vincere, tanto noi campiamo di rendita...” voce ormai biennale per un motivetto che lascia dietro di sé solamente i sorrisi degli innamorati di Roma, impegnati a guardare lontano ed a seppellire una partita che ha rappresentato la vera svolta. “Ho goduto come pochi, non c'è dubbio, ma è arrivata l'occasione per farli soffrire nuovamente” rinfrescare la parola derby, nel vocabolario laziale, combacia con una domenica in cui si intrecciano i destini per il primo posto: Juventus a Napoli e stracittadina capitolina, una trama che nasconde il gusto del delitto perfetto, un'opportunità di successo che prescinde dagli eventuali sviluppi nella classifica del gruppo guidato da Pioli e che, per i tifosi, indirizza il pensiero verso un'unica direzione. “Non mi interessa niente del terzo posto e di quale posizione in classifica potremmo avere alla fine della partita. Quello che importa è fermarli e togliergli la possibilità di andare al primo posto.”

Oltre i ricordi, c'è un'attenzione molto particolare al presente, alle cose di casa giallorossa ed ai movimenti di Rudi Garcia: “Questi sono ladri e per giunta impuniti...” l'opinione vive di stati d'animo e la querelle sulle presunte irregolarità di Udine (sono tantissimi quelli che postano foto e video di goal line technology fatta in casa con rimandi alla fisica, tentando di riscrivere le regole della prospettiva) non hanno fatto altro che scaldare ulteriormente il count-down verso il derby. “Stanno facendo una pressione mediatica incredibile, per questo riescono a condizionare gli arbitri. Stiamo attenti” considerazioni che tornano cicliche prima di una partita così importante, il fattore arbitrale ha da sempre agitato il sonno dei tifosi biancocelesti, convinti dell'influenza giallorossa nelle decisioni del direttore di gara: “Sul piano fisico non c'è partita, possiamo batterli senza problemi. Mi toglie il sonno l'agitazione per l'arbitro e per il piagnisteo continuo di Garcia e company...”

È proprio Rudi Garcia a rompere la monotonia su Francesco Totti: il capitano è il fulcro principale di topic e discussioni (“ancora non si è inventato fantomatici problemi fisici che lo tengono in dubbio per il match?”), un'abitudine radicata negli anni che ha plasmato epiteti di ogni tipo sul fuoriclasse romanista; in tempi più recenti l'attenzione si è gradualmente spostata sul tecnico francese, elemento da tenere sotto controllo per diversi motivi: “Il mascellone si lamenta...Secondo me se la sta facendo sotto davvero...” risvolti psicologici a parte, il campo deciderà a chi assegnare la parziale supremazia cittadina, l'analisi del gioco giallorosso è inevitabile per chi studia a fondo le avversarie domenicali della Lazio.

“La Roma si difende in nove” l'esordio del tattico di turno “fa del contropiede l'unica arma di gioco, per questo serviranno tutte le cautele del caso. Cavanda terzino sinistro? Non scherziamo, sarebbe un suicidio!” Se tanti pensano a come difendere al meglio (“un pareggio non lo butterei via, del resto sono loro che si stanno giocando qualcosa di importante...”) alcuni mostrano il petto, provando ad immaginare lo schieramento ideale per mettere in difficoltà Manolas e colleghi: “Butterei dentro Basta, Felipe Anderson e Candreva, sulla destra li devastiamo. L'intelligenza tattica di Mauri farà da raccordo, palla a Djordjevic e s'abbracciamo.” ipotesi arrembante che trova terreno fertile tra i più ottimisti, pronti a giurare che “la Lazio è più forte della Roma, ho pochi dubbi da questo punto di vista. Lasciamo a loro il gioco delle figurine, pensiamo solamente a farli scoppiare di rabbia...ho sognato Totti e Garcia che piangono come bambini...”

Finale con il richiamo all'ordine della voce dei più saggi: “Leggo insulti e dichiarazioni di tutti i tipi, non fate come al solito che dietro ad una tastiera fate i leoni e poi allo stadio non ci viene nessuno...Riempiamolo questo stadio e facciamogli vedere chi siamo!”