Damiano Tommasi, presidente dell'AssoCalciatori ed ex giocatore giallorosso, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al derby capitolino ai microfoni del sito Gianlucadimarzio.com. Questa l'intervista:
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Roma-Lazio, Tommasi: “Il derby è ‘la partita’. I romani la vivono in maniera particolare”
“I romani la vivono in maniera diversa, ma non vuol dire che sia penalizzante. Sono cambiati anche gli approcci da parte loro. Si matura, si fa esperienza e ci si abitua anche a determinate partite”
Cosa vuol dire giocare il derby di Roma? “E’ sicuramente una partita particolare. Per anni è stata “la partita” per entrambe le squadre. Io ho avuto la fortuna di giocare gare tra due realtà altamente competitive e in alto in classifica”.
Dopo qualche anno è ancora così. Può essere la stagione buona per lo scudetto della Roma? “E’ un paio d’anni che gioca per i primi posti e riesce a lottare fino alla fine. La classifica dice che è l’unica squadra che può contrastare la Juve. Non so chi vincerà, dipende anche da come andrà il cammino in Champions e da come affronteranno i vari impegni”.
La Lazio, invece, riuscirà a confermare il terzo posto che occupa attualmente? “Penso possa puntare ai primi posti. L’ha dimostrato e lo sta dimostrando. Ha tutte le carte in regola per far bene ed ottenere la qualificazione in Champions”.
Chi arriva più in forma a questa sfida? “Sono tutte e due in buone condizioni, sia fisiche che mentali. Penso sia una partita molto “vera”. Non ci sarà una squadra con meno potenzialità dell’altra. Sono entrambe di buonissimo livello e credo che sarà un bel derby”.
Quant’è importante, a livello mentale, vincere questo tipo di partite? “Io l’ho sempre visto più come un banco di prova per capire la tenuta psicologica ed il livello delle due squadre. Paradossalmente però è capitato anche di vincere seppur con cali di concentrazione”.
Se dovessi fare un pronostico sul match?“Quando sono coinvolto emotivamente evito di fare pronostici”.
Un aneddoto che ricordi con piacere dei tuoi derby? “La prima volta che abbiamo fatto riscaldamento sotto la curva. Eravamo in trasferta. Credo che la carica dei tifosi abbia fatto bene alla squadra”.
Quali sono state le prime impressioni al tuo esordio nel derby? “Sono rimasto colpito dalla tensione che avevano i romani: Di Biagio, Totti, Statuto, Cappioli… Vivevano il derby in maniera molto intensa”.
Oggi Totti è ancora lì. A lui si sono aggiunti De Rossi e Florenzi. Quindi è vero che i romani la sentono di più degli altri questa partita. “La vivono sicuramente in maniera diversa, ma questo non vuol dire che sia penalizzante. Sono cambiati anche gli approcci da parte dei romani. Si matura, si fa esperienza e ci si abitua anche a determinate partite”.
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