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Roma, la maledizione del terzino destro

(di Alessio Nardo) Un ruolo, un tabù. Da ormai troppi anni la Roma a destra ha un problema. Son passate in rassegna diverse presidenze, dirigenze e guide tecniche, ma il guaio è sempre lì.

Redazione

(di Alessio Nardo) Un ruolo, un tabù. Da ormai troppi anni la Roma a destra ha un problema. Son passate in rassegna diverse presidenze, dirigenze e guide tecniche, ma il guaio è sempre lì. Anno dopo anno si è fatto sempre più nitido, sino ai giorni d'oggi. E dire che per ben sei stagioni, dal 1997 al 2003, la Capitale ha ospitato il più forte esterno destro basso del mondo: Marcos Evangelista de Moraes, in arte Cafu, utilizzato prima da Zeman nel 4-3-3 e poi (quasi da ala pura) da Capello nel suo 3-4-3 (o 3-5-2). Due mondiali vinti, tre finali consecutive disputate, classe e qualità sopraffine. Un fuoriclasse autentico.

Dall'addio a parametro zero del Pendolino (direzione Milan), sono iniziati i guai. Nella stagione 2003-2004, Capello partì con la difesa a tre, sperimentando il neoacquisto Mancini proprio nel ruolo che fu di Cafu, prima di passare stabilmente al 4-4-2. Nel reparto a quattro dietro, il posto di terzino destro titolare (in teoria) sarebbe spettato a Christian Panucci, ma il declino di Candela convinse il tecnico di Pieris a spostare il laterale savonese sul versante opposto, inserendo stabilmente Zebina a destra. Questione di poco tempo. L'anno successivo Panucci tornò al suo ruolo naturale, restando titolare sino al 2006. Con l'avanzare dell'età, l'ex Milan e Real Madrid iniziò a riciclarsi brillantemente da centrale difensivo, offrendo spazio sulla fascia ad altri protagonisti.

Nel 2007 il ds Daniele Pradé portò a Roma il potenziale degno erede di Cafu, dimostratosi in seguito uno dei più grossolani bluff della storia del mercato giallorosso: Cicinho, costato la bellezza di 9 milioni di euro dal Real Madrid. Un feeling mai nato con la piazza, rendimento insufficiente, limiti caratteriali e tanto altro. Titolarissimo, a destra, divenne dunque l'outsider Marco Cassetti, continuo e regolare nelle prestazioni, ma già in età avanzata. Appurato il flop di Cicinho, nel gennaio 2009 Pradé tentò la mossa Marco Motta, ex capitano della nazionale Under 21, considerato una fulgida promessa del calcio italiano. Inizio positivo (splendide le due prove con l'Arsenal in Champions), poi il buio. Deludente la seconda annata (2009-2010) con Ranieri, addio inevitabile e successivo fallimento anche alla Juve.

Estate 2010, la Roma non acquista. Punta sul rientro di un prorompente ragazzo del settore giovanile, Aleandro Rosi, reduce da un'esperienza dignitosa al Siena (chiusa con la retrocessione in B). L'esterno della Garbatella non sboccia mai, il titolare resta il 33enne Cassetti (sempre più in affanno) ed il problema è sempre più evidente. Entrano in gioco gli americani, Sabatini, Baldini, Luis Enrique. Vengono acquistati una decina di giocatori, ma a destra niente. Si rimane con Cassetti e Rosi, con l'iniziale (folle) ipotesi del rilancio di Cicinho. La stagione è un disastro, si arriva all'estate successiva con la concreta necessità di colmare definitivamente un'enorme lacuna.

Ancora una volta, il mercato delude. Sabatini tratta il giovane tedesco Jung dell'Eintracht Francoforte, ma a fine luglio sbarca a Fiumicino il 23enne paraguaiano Ivan Piris, onesta riserva del San Paolo. L'impressione iniziale è che si tratti di un innesto "utile per la panchina", e invece no. I giorni d'agosto passano, la Roma non prende un altro terzino. Piris è il titolare, le prime apparizioni sono un mezzo disastro e Zeman, alla quinta giornata (Roma-Sampdoria 1-1) lo esclude dall'undici base, risfoderando a destra il buon Rodrigo Taddei, logoro e inadeguato ai ritmi e all'intensità richiesti dal calcio zemaniano e dalla concezione moderna del ruolo di esterno.  C'è la terza opzione, Marquinhos, 18 anni, preso (di fatto) per esser la prima riserva dei due centrali. Di certo, non l'optimum. Si andrà avanti così almeno fino a gennaio. Con l'auspicio di non toppare anche il prossimo affare.

I TERZINI DESTRI DELLA ROMA DAL DOPO CAFU AD OGGI

2012-2013: Piris, Taddei

2011-2012: Rosi, Cicinho, Cassetti

2010-2011: Cassetti, Rosi, Cicinho

2009-2010: Cassetti, Motta, Cicinho

2008-2009: Motta, Cicinho, Cassetti

2007-2008: Cicinho, Cassetti, Panucci

2006-2007: Panucci, Cassetti, Rosi

2005-2006: Panucci, Rosi

2004-2005: Panucci, Sartor

2003-2004: Zebina, Panucci, Sartor