(di Marco Cruciani) Momento magico in casa Roma. Dopo la vittoria nel derby la squadra di Rudi Garcia mantiene la testa della classifica, in coabitazione con il Napoli, a punteggio pieno. Per la terza volta nella storia della serie A su girone unico, il club giallorosso conquista tutti i punti a disposizione dopo le prime quattro giornate di campionato. I precedenti risalivano alle stagioni 1952/53 e 1960/61, ma il dato non porta bene, visto che la Roma in quei due campionati è poi finita, rispettivamente, al sesto e quinto posto. Nel primo caso la Roma vinse le prime quattro partite contro Triestina (3-2 esterno), Fiorentina (1-0 casalingo), Bologna (1-0 esterno) e Milan (2-1 in casa) ed era capolista solitaria. Nel secondo caso i giallorossi vinsero, nell'ordine, a Bari (3-0), in casa sull'Udinese (6-1), a Torino sponda granata (3-1) ed in casa sulla Spal (2-1), ed era prima, ma a braccetto con Inter e Juventus. I giallorossi quando si tratta di luoghi comuni sono spesso pronti ad invertire il trend, ad essere l’eccezione che conferma la regola. Ma questa volta sembra difficile demolire una stagione partita così bene. Anche se bisogna mantenere la calma senza farsi prendere dai facili entusiasmi. Questa grande responsabilità spetta al nuovo allenatore che fin’ora è stato assolutamente perfetto nello smorzare i toni in una città in cui bastano tre vittoria per gridare allo scudetto.
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Roma in testa al campionato insieme al Napoli. Si sveglia la Serie A
(di Marco Cruciani) Momento magico in casa Roma. Dopo la vittoria nel derby la squadra di Rudi Garcia mantiene la testa della classifica, in coabitazione con il Napoli, a punteggio pieno. Per la terza volta nella storia della serie A su girone...
STATISTICHE DERBY - Si torna a festeggiare. Con il 2-0 rifilato ai ‘cugini’ si allontana l’ombra del 26 Maggio. I giallorossi ottengono la ventiseiesima vittoria casalinga sulla Lazio in Serie A. L'ultima risaliva a ben tre stagioni fa, 13 marzo 2011, stesso risultato (2-0) con doppietta di Francesco Totti. Rudi Garcia, esordiente in questa sfida, entra nella storia, mettendo in fila quattro successi nelle prime quattro gare di campionato. Come detto, alla Roma non succedeva da cinquantatre anni.
Primo gol di Federico Balzaretti in maglia giallorossa. Non poteva scegliere occasione migliore. Il terzino torinese, reduce da una stagione di basso livello, si potrebbe finalmente sbloccare dopo l’importante prestazione di domenica scorsa. La sua avventura con la Roma inizia qui. Per Adem Ljajic, invece, è il secondo sigillo da calciatore e quarto complessivo contro Lazio. Morgan De Sanctis mantiene la porta inviolata per la terza volta su quattro in stagione.
CAMPIONATO - Vincere nel S. Siro contro il Milan e prendere tre punti in un derby significa mandare seriamente i primi squilli al campionato. Quattro giornate non bastano per stilare i primi verdetti, ma Roma e Napoli, le due capolista, hanno superato i primi test. E’ solo l’inizio.
La mutazione della Roma rispetto alle ultime due stagioni, è radicale. Il club capitolino fino a pochi mesi fa era una squadra incalcolabile capace di vincere e di perdere partite senza logica. Capace di perdere partite già vinte, e di vincere partite contro pronostico. L’unica costante era relativa alla discontinuità di rendimento e di risultati che all’inizio non permetteva di capire il reale valore dei giallorossi, ma poi a lungo andare, la classifica ha dato i suoi giudizi. Quest’anno la musica è cambiata. La Roma è una compagine solida, quadrata, che subisce il minimo (solo un gol al passivo nelle prime quattro giornate) e segna tanto, 10 gol fatti con la particolarità che sono stati messi a segno tutti nei secondi tempi, sintomo della crescita fisica dell’undici di Garcia nell’arco della partita. Ottima tenuta atletica, dunque, ma anche grande di convinzione nei propri mezzi. Va sottolineato, poi, che la società (Sabatini in primis) in sede di mercato ha allestito un’ottima rosa nonostante le difficoltà oggettive dovute all’assenza dei giallorossi dalle competizioni europee che hanno fatto mancare introiti importanti. Dopo Livorno, Verona e Parma, la Lazio era il primo esame duro. Il futuro di questa squadra è tutto da scrivere e per capire quali siano i reali obbiettivi del club è presto per sbilanciarsi. Sarebbe già una vittoria non fare una stagione anonima come le ultime tre. Ma la sensazione è che la Roma quest’anno sarà un ostacolo difficile da superare per tutti e se dovesse arrivare in Champions a Trigoria difficilmente ci sarebbe qualche scontento. L’imperativo del club questa stagione è ‘entrare in Europa’ poi se dalla porta principale o se da quella di servizio lo dirà il campionato. L’altra formazione che, al momento, guida la classifica è il Napoli di Benitez. Era dai tempi di Maradona che gli azzurri non battevano il Milan a S. Siro. Va detto che i rossoneri non sono proprio la corazzata di qualche anno fa, ma l’impresa del Napoli resta. Benitez ha fatto pure un mini turnover e, in campo, s’è ritrovato un Hamsik fuori contesto e un Insigne mai incisivo come col Borussia. Eppure in tre giorni i partenopei hanno battuto i vice campioni d’Europa e il Milan in trasferta. Tanta roba. In attacco Higuain, ha già preso in mano le redini della squadra, e sembra quasi superfluo ricordare che ha già fatto dimenticare Cavani. Il ‘Pepita’ sembra molto più uomo squadra rispetto all’uruguaiano e la sua esperienza internazionale potrebbe rivelarsi un’arma importante per la stagione degli azzurri.
Ad oggi il Milan non da molte garanzie. Sono pochi quelli che scommetterebbero sui rossoneri. Contro il Napoli si è vista una squadra migliore rispetto a quella che ha battuto il Celtic e che ha rimediato fortunosamente un pari col Torino. Ma Allegri non riesce ad ingranare la marcia e sembra arrivato al capolinea della sua avventura a Milano. Balotelli, che lo trascina, può riportarlo in alto, se ben assistito. Intanto è andato a guadagnarsi un cartellino rosso a partita finita per protestare inutilmente. Al momento è un giocatore discontinuo e immaturo, che fa quando fa un passo avanti la partita seguente si sbriga a farne due indietro.
C’erano ancora molti assenti e, stavolta, anche qualche episodio arbitrale a sfavore, ma il campionato corre e di certo non aspetta i rossoneri. Dopo il miracolo nel girone di ritorno della scorsa stagione, quest’anno dopo solo quattro partite il destino per il Milan sembra già segnato. Tempi duri per il diavolo.
Sull'altra sponda della città c’è poi chi sorride. I cugini nerazzurri nell’ultimo impegno di campionato hanno raccolto a Sassuolo tre punti importanti in una partita ricca di gol. In una sola porta. L’Inter agguanta in Emilia la più rotonda vittoria in trasferta della sua storia, 7-0. La marcia per la squadra di Mazzarri continua, e la rifondazione, dopo l’annus horribilis targato Stramaccioni, sembra ben avviata. L’obbiettivo è la Champions League, ma la strada è ancora lunga.
All'appello manca la Juve. La complicata vittoria sul Verona offre apre ad alcune riflessioni. La prima, è che la squadra non è appagata, e, nonostante i nuovi innesti, continua ad esprimere in campo la grinta che Conte gli trasmette dalla panchina. Inoltre i bianconeri hanno dimostrato in queste ultime uscite che per tirare fuori il meglio hanno bisogno di essere graffiati. Allora arriva la reazione. a Copenaghen, con l’Inter e ora anche col Verona è servita la scossa portata da un gol di svantaggio per dare entrare pienamente in partita. Tra le note positive c’è sicuramente l’innesto di Carlos Tevez, diventato un vero e proprio leader dopo poche settimane. Non è l’unico. Altro punto forte, Conte, lo ha nel centrocampo che con Pogba, Vidal e Pirlo rappresenta probabilmente il reparto migliore della Serie A, senza contare che in panchina c’è un certo Claudio Marchisio. La nota stonata arrivava da Fernando Llorente, fino a qualche settimana fa, ma con il gol di testa contro il Verona, decisivo ai fini del risultato, lo spagnolo si è candidato per un posto fisso tra gli undici titolari. Al netto di tutto la Juventus, indietro di due punti rispetto a Roma e Napoli, resta la squadra favorita per la vittoria del campionato. La Serie A è appena iniziata e questa sembra più interessante degli anni scorsi. Ci sei mancato campionato.
CLASSIFICA ASSIST MAN - Ancora uno scatto di Leonardo Bonucci che, dopo la palla gol a Tevez per la rete del pareggio contro il Verona, guida testa alla classifica degli assist. Ma alle sue spalle c’è movimento. Tanti gli inseguitori. Il difensore juventino è arrivato a quota tre, un punto sotto troviamo Francesco Totti e gli interisti Alvarez e Guarin, oltre a Balotelli, Pogba e Immobile. Da regolamento l’assist è l’ultimo passaggio prima del gol solo su azione in movimento e non su calcio da fermo (punizioni e corner). Non viene considerato assist un passaggio per un giocatore che, ricevuta la palla, fa più di un dribbling prima di segnare.
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