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Roma, garantisce Zeman. Basta anni di transizione

Chissà che le parole di Francesco Totti nei primi giorni del ritiro di Riscone

Redazione

Chissà che le parole di Francesco Totti nei primi giorni del ritiro di Riscone (“inaccettabile un altro anno di transizione”) siano suonate a Trigoria come un campanello d’allarme. Da quel momento, sul mercato, la Roma ha cambiato passo: dai dirigenti a Zeman, a parte qualche eccezione (Pjanic e Burdisso) nessuno si è voluto esporre sugli obiettivi e tutti si sono limitati al ritornello “siamo pronti per una grande stagione”. È evidente, però, che il lavoro della società abbia notevolmente aumentato le potenzialità di una squadra uscita con le ossa rotte dalla gestione Luis Enrique.

 

COSA È CAMBIATO — Rispetto a un anno fa, quasi tutto: la guida spagnola scelta dalla nuova Roma americana è stata cancellata dall’arrivo di Zeman, agli antipodi rispetto all’asturiano per metodi di lavoro e modo di intendere il calcio. Sono cambiati tre quarti della difesa titolare, mentre la rosa è stata ulteriormente ringiovanita (alle cessioni si sono aggiunte anche le rescissioni contrattuali dei vari Juan, Heinze e Simplicio), anche e soprattutto su richiesta di Zeman.

COME GIOCHERÀ — Già, Zeman. Basta il nome per avere l’identikit della Roma che sta nascendo. Una squadra che, se in difesa continuerà a rischiare di essere presa d’infilata, in attacco promette scintille: terzini che spingono, centrocampisti muscolari ma capaci allo stesso tempo di impostare il gioco e tre attaccanti intercambiabili tra loro. Il 4-3-3 che da una vita (e lo scorso anno a Pescara) divide l’Italia calcistica, marchio di fabbrica del boemo, sarà croce o delizia dei giallorossi?

 

COSA PUÒ SUCCEDERE SUL MERCATO — Si è fatto tanto: in difesa con gli arrivi di Piris, Castan, Balzaretti, Dodò e del giovanissimo Marquinhos, in attacco con quello di Destro, e nelle cessioni, liberando la società di ingaggi pesanti e Zeman di giocatori lontani dalle sue idee. Scacciato via (almeno per ora) l’incubo della partenza di De Rossi, il punto interrogativo sono le alternative alla coppia centrale difensiva Burdisso-Castan: gli altri, Marquinhos e Romagnoli, fanno 35 anni in due.

FONTE: gazzetta.it