Nulla è perduto, i risultati anzi continuano a tenerla in corsa sia in campionato sia in Europa, ma qualche spia di troppo si è accesa nel motore della Roma. Della squadra che divertiva e si divertiva sembrano essersi perse le tracce e il pari nel gelo di Mosca ha evidenziato una serie di problematiche di cui il tecnico francese dovrà tener conto nel preparare la sfida con l'Inter e soprattutto quella complicata col Manchester City del 10 dicembre che metterà in palio gli ottavi di Champions League. Innanzitutto, da oltre un mese i giallorossi appaiono a corto d'ossigeno. La condizione fisica generale lascia a desiderare, quella di alcuni singoli (De Rossi e Gervinho in particolare) è preoccupante.
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Roma, fisico e testa in affanno. Garcia cerca la cura e De Sanctis fa mea culpa per il gol
Cigolii di un ingranaggio che si credeva perfetto e che invece sta perdendo colpi, già minato in termini di sicurezza e fiducia dalla doppia batosta col Bayern Monaco
Inoltre, quando gambe e testa non girano, e la pressione sale, c'è il rischio che subentri un po' di nervosismo, come accaduto con il portiere De Sanctis: ieri si era autoassolto, scaricando la responsabilità del pari subito a tempo scaduto dal Cska sui compagni (alcuni dei quali riporta la stampa russa si sarebbero consolati recandosi nella notte in un locale di striptease di Mosca), mentre oggi fa retromarcia e recita il mea culpa. "Avendo rivisto l'azione che ha portato al pareggio del Cska, devo correggere il pensiero espresso subito dopo la gara ed assumermi precise responsabilità, dal momento che avrei potuto intuire che la palla sarebbe potuta passare ed intervenire di conseguenza", ha fatto sapere il portiere. Sintomi che si uniscono ai mal di pancia di Destro (mancanza di spazio), Totti (cambio indigesto) e Ljajic (esultanza polemica).
Cigolii di un ingranaggio che si credeva perfetto e che invece sta perdendo colpi, già minato in termini di sicurezza e fiducia dalla doppia batosta col Bayern Monaco. La sconfitta ieri dei bavaresi con il City seguita al pareggio di Mosca ha complicato la strada dei giallorossi in coppa. Solo una vittoria sugli inglesi darebbe loro sicuramente ragione, mentre in caso di pareggio all'Olimpico molto dipenderà da quanto avverrà nella sfida di Monaco tra Bayern e Cska. Con la vittoria dei tedeschi la Roma passerebbe solo pareggiando 0-0, la loro sconfitta premierebbe ovviamente i russi, mentre un pareggio all'Allianz Arena farebbe qualificare la Roma, in vantaggio sulle altre due nella classifica avulsa. Calcoli a parte, ad aumentare il generale carico di pressione su Totti e compagni ci si è messo lo stesso Garcia dichiarando apertamente che la Roma "vincerà sicuramente lo scudetto" perché "è la squadra più forte in Italia". Frasi che difficilmente si sentono a fine stagione, figuriamoci all'inizio. Non a caso un allenatore navigato come Giovanni Trapattoni ha rimproverato al collega francese proprio quell'uscita avventata: "Io non avrei mai detto: 'Vinceremo il campionato'. Non so se l'abbia fatto per spronare tifosi o squadra, ma in Italia queste dichiarazione sono rischiose".
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