(di Daniele Scasseddu) – Martedì 28 giugno 2011. Data che nella storia della Roma sarà ricordata perché rappresenta il giorno in cui si è riunito l’ultimo Cda presieduto da Rosella Sensi.
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Roma, fine di un’era
(di Daniele Scasseddu) – Martedì 28 giugno 2011. Data che nella storia della Roma sarà ricordata perché rappresenta il giorno in cui si è riunito l’ultimo Cda presieduto da Rosella Sensi.
Dopo 18 anni la sua famiglia non sarà più al comando della Roma, ma saranno membri della banca e dell’entourage americano a prender parte ai prossimi consigli d’amministrazione. Se queste sono le novità sul fronte societario, sul versante tecnico continua incessante il lavoro. Si stringe per il portiere e si vira forte su alcuni nomi per il reparto arretrato.
FINE DI UN’ERA -“Oggi è un giorno malinconico per tutte noi nel quale vivo è stato sempre sia il ricordo che la presenza di papà. Proprio come negli ultimi anni, dove abbiamo sempre cercato di fare quello che lui avrebbe fatto. Ringrazio i tifosi che ci sono sempre stati vicino e che ci hanno dato sempre il loro sostegno. Auguro ai nuovi proprietari grandissimi successi e mi auguro arrivino il prima possibile". Con queste parole Rosella Sensi si è espressa all’uscita dell’ultimo Cda che ha così sancito l’addio della sua famiglia alla Roma. Il consiglio di amministrazione di oggi ha celebrato le sue dimissioni da consigliere e amministratore delegato. Hanno rimesso il mandato anche le sorelle Silvia e Maria Cristina, e la zia Angela Nanni: la fine di un’era. Le porte del consiglio romanista si sono invece aperte a due uomini della nuova proprietà a stelle e strisce: il legale Mauro Baldissoni, che ha curato la trattativa per l'acquisto del club da parte di DiBenedetto, e Claudio Fenucci, che avrà poi deleghe per la firma dei contratti (e non solo) che consentiranno al club piena operatività dal punto di vista organizzativo e sportivo. Con loro, verranno cooptati all'interno del cda anche altri due elementi di Unicredit, che dividerà con la DiBenedetto Llc il controllo - 60 per cento agli americani, 40 alla banca - della nuova società: Paolo Fiorentino, COO dell'istituto e Bernardo Mingrone, uomo in quota Unicredit e già inserito nel board di Neep Roma Holding. Il Consiglio di Amministrazione della Società si riunirà nuovamente in data 4 luglio 2011, al fine di attribuire le deleghe ai nuovi Consiglieri. Si procederà quindi alla nomina di Dibenedetto come nuovo presidente.
Le novità di oggi dal punto di vista societario non si fermano qui: Franco Tancredi ha incontrato il ds della Roma Walter Sabatini. Il progetto è chiaro: il numero uno del secondo scudetto diventerà per i prossimi due anni il primo preparatore dei portieri giallorossi. L’accordo è stato trovato su tutto. Adesso manca il sì della Federazione inglese, che gli consentirà di svolgere il doppio ruolo fino al termine del prossimo Europeo. Tancredi comincerà a lavorare dal raduno del 13 luglio. Con lui Guido Nanni, preparatore dei portieri già sotto contratto. «Sono molto felice. Ora spero che la Federcalcio inglese dia l’ok», le parole di Tancredi.
VALZER DEI PORTIERI – La scelta del numero uno per la porta giallorossa è attualmente l’intrigo e la priorità del mercato giallorosso. Sabatini da tempo ha fatto sapere che Doni e Julio Sergio non rientrano nei piani del nuovo staff tecnico, mentre Lobont rappresenterebbe un ottimo numero dodici. Nelle prossime quarantott’ore verranno fatti ulteriori passi avanti per aggiungere quest’altro tassello al nuovo mosaico giallorosso. Dopo la tragicomica vicenda Viviano, è tornato di prepotenza in pole position il nome di Marteen Stekelenburg. Sabatini sa che deve fare in fretta perché, tra le richieste di Luis Enrique, c’è quella di avere a disposizione il nuovo numero uno già in ritiro. Nel suo 4-3-3, infatti, il portiere è in pratica un giocatore aggiunto e vorrebbe poterci lavorare fin dal primo giorno, per facilitare il suo inserimento nei meccanismi. Stekelenburg, infatti, se la cava molto bene con i piedi e quindi si adatta benissimo al gioco, fatto di fraseggi veloci, del nuovo allenatore giallorosso. Walter Sabatini è pronto a partire per Amsterdam, dove vuole chiudere l’affare con l’Ajax. Ma prima, tra oggi e domani, vedrà il manager del giocatore, Robert Jansen, che ha già manifestato interesse per la prospettiva Roma. La strategia è chiara: assicurarsi l’accordo con Stekelenburg e poi mettere l’Ajax davanti al fatto compiuto. La Roma ha offerto 7 milioni, l’Ajax ne pretende 10. La sensazione è che le strette di mano non siano così lontane, anche perché Stekelenburg ha un solo anno di contratto. Ma la missione per Stekelenburg non implica la certezza delle firme. Per questo Sabatini tiene ancora aperte le altre possibilità. Quella legata all’argentino Romero, anche lui in Olanda all’Az, si allontana perché ieri a mezzanotte è scaduta l’opzione di acquisto. Tutto si può sistemare, certo, ma la decisione di non esercitare un diritto acquisito svela un interessamento tiepido. La Roma aveva chiuso a 4 milioni e mezzo, eppure ha volutamente tergiversato per capire se poteva trovare un portiere più bravo. Stesso discorso si può estendere a Idriss Kameni.
Capitolo Viviano. “Sono sereno, mi fido completamente dell'Inter. La verità è una sola - chiarisce in una dichiarazione all'ANSA il portiere - sono stato riscattato dall'Inter, un passaggio professionale molto importante nella carriera di un calciatore e quindi fondamentale anche per la mia. Dichiarazioni che celano però un velo di rammarico nel portiere della nazionale che non vuole passare una stagione in panchina e non gradisce le soluzioni estere (lo vogliono Arsenal e Atletico Madrid). Per questo, tradendo le sue stesse parole, spera nell’apertura di una nuova trattativa che appare però molto complicata. Se il Bologna si accontentava di 6 milioni più Curci e Okaka, però, l’Inter non intende concedere regali a una diretta concorrente. Moratti valuta Viviano 10 milioni ed è disposto a girarlo alla Roma (insieme a Santon) in cambio di Vucinic. Proposta che non affascina Sabatini. Accostato alla Roma nelle scorse settimane anche il giovane portiere del Santos, Rafael, per il quale non sono ancora tramontate tutte le chances nel vestire già dalla prossima stagione la maglia giallorossa. Presto o tardi, Sabatini dovrà anche risolvere il problema dei portieri in uscita. Al momento, ce ne sono addirittura sei nell’orbita della prima squadra. In ordine alfabetico: Curci, Doni, Julio Sergio, Lobont, Pena e Pigliacelli. Tra i due brasiliani, chi sta messo peggio è Doni. Prende 2.5 milioni l’anno. Una cifra assolutamente fuori budget per mezza Europa. ll Liverpool gli ha offerto meno di un milione e il portiere ha rifiutato sdegnato. Alternative? Per ora nessuna. E’ migliore invece la situazione di Julio Sergio. Se il Siena non dovesse retrocedere per “Scommessopoli”, l’ex miglior terzo portiere d’Europa potrebbe diventare bianconero.
L’ALTRO MERCATO – Non solo portieri. Il direttore sportivo Sabatini ha in agenda nuovi incontri per carcare di assicurare entro il ritiro di Brunico nuovi nomi a Luis Enrique. Sabatini non ha mai abbandonato l’idea di poter giungere a Lamela, ed ora con la retrocessione del River Plate è pronto a sferrare l’assalto decisivo. Il costo del 19enne si è così notevolmente ridotto: dai 20 milioni richiesti meno di un mese fa ai 10 attuali. Prezzo crollato, pretendenti raddoppiate. Oltre a Roma, Milan e Napoli, ora ci sono anche Atletico Madrid e Bayern. Sabatini, tuttavia, è forte dell’accordo con il papà di Lamela ottenuto durante il suo primo viaggio in Argentina e tra una settimana, quando volerà di nuovo in Sudamerica (dove tenterà anche l’ultimo assalto ad Alvarez) proverà a chiudere. La Roma starebbe per mettere a segno un colpo in difesa. Sembra infatti, ormai imminente l’acquisto da parte dell’esterno sinistro dello Sporting Gijon,Josè Angel Valdes Diaz. Il ds Sabatini si è incontrato oggi con il suo corrispettivo dello Sporting Gijon, Alfredo García Amado, per cercare di chiudere la trattativa e bruciare così l’acerrima concorrenza del Barcellona. Il club blaugrana, nella persona del suo ds Zubizarreta, negli scorsi giorni avrebbe fato pervenire alla società asturiana un’offerta per il laterale nazionale under 21 pari a 1,8 milioni di euro. Offerta, però, rispedita al mittente, perché il Gijon vorrebbe almeno 5 milioni di euro. La Roma sarebbe arrivata a 4,5 e la trattativa sembrerebbe quasi essere chiusa. L’agente del promettente difensore, nato e cresciuto nel vivaio del suo attuale club, non conferma né smentisce, cercando di mantenersi sulla difensiva: “Ho letto sui giornali odierni di questo incontro tra la Roma e il Gijon, non saprei dirvi altro. Se è vero, rimango in attesa di essere contattato dal club asturiano, se dovessero trovare l’accordo con la Roma.” . Espressamente richiesto dal tecnico Luis Enrique, Josè Angel ha fatto parte della Nazionale Spagnola vincitrice dell’ultimo Europeo U21.
Il ventenne terzino destro,David Santon rientrante ad Appiano Gentile dal Cesena, piace molto alla Roma e in casa giallorossa c'è esigenza di acquisire un uomo da quel lato. L’Inter attende che il club di Trigoria faccia le prime mosse al rigurado. Sul fronte cessioni Mirko Vucinic sembra esser sempre più lontano dalla Roma. Non saranno gli elogi pubblici di Walter Sabatini a fargli cambiare idea, anche se dal suo staff arrivano frasi inter-locutorie del tipo «mai dire mai» . Vucinic sembra irremovibile, vuole andarsene, ha rotto con l’ambiente. Appresa la volontà del calciatore, il suo procuratore è volato in Inghilterra, e più di una volta. Ha cercato di capire chi fosse disposto a intavolare una trattativa con la Roma. Si sarebbe fatto sotto il Blackburn, che avrebbe messo sul piatto 12 milioni di sterline, poco più di 13 milioni di euro. Prima ancora che la proposta venisse gentilmente rifiutata dalla Roma, che sotto ai 20 milioni non vorrebbe scendere. A Torino non fanno mistero di nutrire una passione profonda per l’attaccante della Roma. Conte lo ha chiesto alla dirigenza bianconera. Ma prima ancora di poter comprare, la Juve deve vendere. Ha speso già 37 milioni per i riscatti Matri, Motta, Pepe e Quagliarella. La strategia per prendere Vucinic era quindi quella di offrire cash più una contropartita tecnica. A Trigoria avrebbero già risposto “no, grazie”.Sabatini vuole soldi per il cartellino di Mirko. Solo soldi. Altrimenti, Vucinic resterà un altro anno a Trigoria. In fondo, il suo contratto scade nel 2013. La Roma non ha alcuna fretta.
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