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Roma, è tempo di ufficializzazioni. DiBenedetto a Roma tra il 10 e l'11 luglio

(di Daniele Scasseddu) – La nomina di Roberto Cappelli come presidente ad interim e di Claudio Fenucci come amministratore delegato rappresentano la condicio sine qua non per garantire un’accelerazione alla “vicenda Roma” .

Redazione

(di Daniele Scasseddu) – La nomina di Roberto Cappelli come presidente ad interim e di Claudio Fenucci come amministratore delegato rappresentano la condicio sine qua non per garantire un’accelerazione alla “vicenda Roma” .

Atto questo che garantirà in primis la possibilità di poter ufficializzare quei colpi già da tempo annunciati: Bojan e Josè Angel in primis, per poi chiudere nel giro di 48 ore anche la trattativa per Stekelenburg. Oltre a queste vicende riemerge il fantasma di Calciopoli: il 18 luglio verrà emessa una sentenza che potrebbe investire anche gli interessi giallorossi.

 

VERSO IL CLOSING - Roberto Cappelli, avvocato di riferimento di Unicredit per lo studio Grimaldi e associati, è stato nominato presidente dal consiglio d’amministrazione della Roma, su proposta di Paolo Fiorentino, vice direttore generale di Unicredit. Il legale è il numero uno del Cda, di fatto della Roma, quindi il ventiduesimo presidente della storia della società giallorossa. Il ruolo di amministratore delegato è stato invece conferito a Claudio Fenucci che avrà poteri di firma sui contratti e per la totale gestione della società. Cappelli si occuperà da manager dei primi passi della nuova società: «Il cda ha nominato anche un comitato esecu¬tivo per le decisioni più urgenti e questa struttura di governance permetterà di operare con la massima efficienza e accompagnerà la società fino alla chiusura degli accordi con gli americani. Non credo che si vada oltre luglio, tutto procede in modo fluido". Cappelli è appassionato di nuove tecnologie. Da quasi tre anni si occupa della Roma e lo fa con passione e rigore professionale. E’ stato una delle persone che ha tracciato la strada per trovare una soluzione per la Roma, che possa garantire un futuro alla società giallorossa. E’ stato uno dei più attivi promotori di questa trattativa con gli americani, che ha curato nei minimi dettagli. Si è adoperato per trovare il modo di poter operare sul mercato, per consentire alla nuova Roma di non partire in ritardo.  Si sta lavorando per riuscire a far venire DiBenedetto tra il 10 e l’11 luglio. La presentazione alla stampa del prossimo presidente della Roma dovrebbe avvenire tra il 12 e il 14. Prima, quindi, che la squadra parta per il ritiro di Riscone. Sarà una presentazione in grande stile in cui saranno ufficializzati DiBenedetto, Luis Enrique e tre nuovi acquisti che insieme a Francesco Totti faranno anche da «modelli» per le nuove maglie della Kappa, che saranno svelate al pubblico insieme alla nuova campagna abbonamenti. La squadra poi si radunerà il 13 per le visite mediche, che si terranno a Trigoria, e per i primi test fisici in attesa della partenza per Riscone, in programma il pomeriggio del 15.

Dopo qualche giorno di lavoro nella capitale, dove discuterà le nuove strategie del marketing e del merchandising,DiBenedetto potrebbe fare visita alla squadra in Val Pusteria per vedere da vicino i suoi campioni, ma anche per toccare con mano l’affetto dei tifosi giallorossi che aspettano che lui mantenga fede alle promesse e che trasformi la Roma «da principessa in una regina». Sulla bontà della strada intrapresa dalla nuova proprietà si esprime anche Paolo Fiorentino: “Trovo che si stia lavorando ad un progetto estremamente innovativo confermando quanto ha detto ieri Cappelli" . Lo ha detto il vice d.g. di Unicredit, parlando della As Roma sottolineando che per la squadra giallorossa "stiamo provando a calare nello sport una cultura d'impresa, anche alla luce di quelli che sono cambiamenti normativi come il fair play finanziario". "Il fair play è praticamente in vigore giá da giugno di quest'anno - ha proseguito Fiorentino - e pertanto rappresenta una scelta obbligata. Io personalmente credo che con questa accoppiata di investitori americani e Unicredit possiamo creare nella modalitá di gestire l'azienda, un vantaggio competitivo rispetto agli altri, che inevitabilmente dovranno muoversi in questa direzione con un pò di ritardo e se posso permettermi, con un pò meno di esperienza".

 

UFFICIALIZZAZIONI MA NON SOLO - Con il Cda di ieri , si è dato definitivamente il via libera a Sabatini nel poter portare a compimento quelle trattative già da tempo pronte: è quindi giunto il tempo delle prime ufficializzazioni. Partiamo da alcune certezze: il futuro di Bojan Krkic, sarà giallorosso. Non che a Trigoria nutrissero qualche dubbio, ma, dopo che un paio di giorni fa era circolato un presunto interesse del Tottenham, è stato il padre del giocatore a spazzare via ogni possibile equivoco. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, Bojan passerà alla Roma per una cifra tra i 10 e i 12 milioni. Confermata anche l’opzione di riacquisto da parte delBarcellona per i prossimi due anni. Da Bojan a Josè Angel: ieri nel tardo pomeriggio il Walter Sabatini ha ricevuto, nel suo ufficio in centro, il fax di accettazione da Gijon. Insomma anche lo Sporting ha detto sì: riceverà 4 milioni e mezzo più i soliti bonus legati al piazzamento della squadra nella nuova stagione. Quello di Josè Angel è uno dei nomi sui quali Luis Enrique punta tantissimo, tanto che lo considera titolare. Entro le prossime 24 ore sarà fatta luce anche sul nome di Marteen Stekelenburg. Fra i giocatore e la Roma l’accordo è stato trovato da tempo, anche grazie alla mediazione del suo agente, e ora si attende soltanto l’ok da Amsterdam. Il lieto fine sembra vicino: d’altra parte, Stekelenburg vuole lasciare l’Ajax, con la cui dirigenza i rapporti si sono deteriorati da quando Van Basten lo mise fuori squadra perché rifiutava di rinnovare il contratto. Questione di ore, dunque, poi la questione primo portiere dovrebbe essere archiviata. Sabatini sembra deciso a sferrare anche l’assalto decisivo per Erik Lamela: il ventenne talento argentino è conteso anche dal Napoli. Il ds della Roma ha però dalla propria parte un accordo con il papà del giocatore, e nelle ultime ore c'è stato un'ulteriore contatto con la dirigenza del River Plate. Secondo quanto riferisce Sky, Walter Sabatini avrebbe più possibilità rispetto ad altri club di acquistare il talento argentino. La Roma infatti avrebbe formulato un'offerta di 12 milioni di euro più bonus, un club russo di contro ha offerto 20 milioni più bonus al River Plate. A fare la differenza però è il volere del calciatore, Lamela infatti non vuole andare a giocare in Russia.Tra le priorità della Roma vi è anche quella di un centrale difensivo. Tra i tanti giocatori visionati da Sabatini, spunta l’interesse per Mathias Jorgensen del Copenaghen. Con 191 cm per 80 Kg è il classico difensore centrale imponente e forte fisicamente. Dotato di buona reattività, può migliorare dal punto di vista della velocità nel breve. Nonostante la giovane età, è un marcatore attento e disciplinato, che sa lavorare coi compagni di reparto in modo proficuo. In fase offensiva, si fa vedere spesso sui calci piazziati, per sfruttare i propri centimetri. Ma non ha un grande rapporto col gol. La Roma - ma anche altre grandi club europei, soprattutto di Premier o Bundesliga - ci sta pensando, da questa primavera. Perso Mexes - e considerando che andrà in scadenza nel 2012 -, Mathias Jorgensen sarebbe un gran colpo. E anche un investimento per il futuro. Sottotraccia si continua a battere ancora la pista Javier Pastore. Zamparini continua la sua campagna pubblicitaria a favore della Spagna e dell’Inghilterra, ma Sabatini sta studiando nei minimi dettagli l’offerta da recapitare al presidente rosanero: si parla di cash più Lamela.

Sul fronte cessioni, la trattativa che dovrebbe portare Doni al Liverpool è in una fase d’empasse: secondo quanto risulta alla redazione di ForzaRoma.info, Doni per il momento non ha ancora in agenda un viaggio verso l’Inghilterra. Era in procinto di rientrare in Italia, dove sarebbe dovuto atterrare stamane verso 12 con un volo proveniente da Rio, per mettere nero su bianco gli ultimi dettagli riguardanti la buona uscita che la Roma ha accettato di versargli per agevolare l’accordo tra il giocatore e i Reds, che gli garantiranno un ingaggio minore – 1,2 milioni di euro – rispetto a quello che ha percepito finora – 2,5 mln di euro - dalle casse di Trigoria. L’ex numero 12 della Selecaò, però, ha rimandato il suo rientro a Roma, perché le famose carte da firmare per la buonuscita non sono ancora state preparate e, oltretutto, il suo agente è in attesa, ormai da più di ventiquattro ore, che qualcuno della dirigenza giallorossa lo chiami per la chiusura definitiva della vicenda. In conclusione, Doni prima di andare a Liverpool dovrà, gioco forza, passare per Roma, dove firmerà l’accordo di buonuscita con il club giallorossa. Solo in un secondo momento, quindi, si trasferirà ad Anfield, dove l’attende un biennale da 1,2 milioni di euro nel quale manca solo la sua sigla. Resta solo da capire quando tutto questo avverrà.Cosa non di poco conto, perché gli inglesi sono pazienti, ma non lo saranno all’infinito. Capitolo Vucinic: La Roma vuole davvero tenere Mirko Vucinic. E lo farà, a meno che sul tavolo di Walter Sabatini non arrivino offerte clamorose. Cioè da 18 milioni in su. Se Vucinic andrà via sarà solo perché qualcuno deciderà di fare una follia. Altrimenti, forte di un contratto che lo blinda fino al 2013, la Roma lo terrà. Nessun braccio di ferro. Soltanto la consapevolezza, da parte giallorossa, di avere a disposizione un talento enorme. Oltre al Tottenham, che domani dovrebbe avere un nuovo contatto con Lucci, ci sono anche Inter e Juventus pronte a muoversi. Potrebbe essere il Fulham di suo fratello Bjorn Helge la prossima destinazione del terzino giallorosso John Arnee Riise. Chiuso dall’arrivo di Jose Angel Valdes, il norvegese infatti avrebbe deciso di chiudere qua la sua avventura nella Capitale e la squadra londinese sarebbe a tutti gli effetti la sua meta preferita.

 

IL FANTASMA DI CALCIOPOLI -Fu illecito sportivo. Non usa giri di parole il procuratore federale, Stefano Palazzi: se le telefonate spuntate dagli anfratti del processo di Napoli in seguito all’attivismo dei legali di Luciano Moggi avessero fatto parte della documentazione raccolta nel 2006, sarebbe stata richiesta la retrocessione in B dell’Inter, la squalifica di Giacinto Facchetti e di Massimo Moratti per cinque anni con proposta di radiazione. Ma queste sarebbero state le richieste del procuratore, le stesse avanzate nei confronti di Fiorentina ( soprattutto) e Lazio «declassate» dagli organi giudicanti tanto è vero che le due società rimasero in A seppur penalizzate. In realtà non accadrà nulla in quanto è scattata la prescrizione. Insomma, i tempi per perseguire e sanzionare i reati sono inesorabilmente trascorsi. La « macchia » sull’Inter è evidente. Una macchia che può anche essere rimossa e la strada indicata da Palazzi è semplice: « I diretti interessati potranno formulare le più opportune istanze, previa rinuncia ai termini della prescrizione» . Una strada che Moratti non seguirà. Buona parte della tifoseria giallorossa vorrebbe veder assegnato alla Roma lo scudetto del 2006 in quanto essendo arrivata quinta e con il conseguente declassamento delle quattro squadre che la precedevano la vedrebbero collocarsi al primo posto. Altra parte,invece, del tifo giallorosso, non avrebbe nessuna gioia nel vedersi assegnato lo scudetto “di cartone” in quanto la bellezza di uno scudetto è tutta nei festeggiamenti ed in questo caso sicuramente non ce ne sarebbero. Dal punto di vista giuridico è intervenuto sulla vicenda Enrico Lubrano, docente di diritto dello sport che ha sottolineato come “al fine di tutelare i propri interessi, la società As Roma dovrebbe partecipare allo svolgimento del giudizio disciplinare in tutti i suoi gradi e, nel caso di mancato riconoscimento dello Scudetto 2006 da parte degli organismi dell'ordinamento federale, potrebbe impugnare i relativi provvedimenti di diniego di assegnazione del titolo in tutte le sedi ulteriori”. In ogni caso il 18 luglio ci sarà la sentenza, vedremo come finirà l’ennesima pagina nera del calcio italiano.