(di Paolo Desideri)Per i meno tecnologici il parental control è quel dispositivo che permette ai genitori più apprensivi (e coscenziosi) di oscurare, alla visione dei bambini, i contenuti più scabrosi, difficili da giustificare, che invadono le piattaforme televisive.
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Roma con il “Parental Control”
(di Paolo Desideri) Per i meno tecnologici il parental control è quel dispositivo che permette ai genitori più apprensivi
La Roma dovrebbe dotarsi di questo strumento. Se da una parte il tifoso Romanista è uomo dalle spalle larghe, è sostenitore senza se e senza ma di giocatori , dirigenze e presidenze talvolta pittoresche, i loro figli, le nuove generazioni non meritano di vedere lo scempio delle carni GIALLOROSSE.
Se nei cortili delle scuole non si scambiano figurine, se i bambini non ti chiamano gridando “Signore ci rimanda il pallone di qua?” se cominciano a parlare di Pallotta, di Sabatini, Della banca e dei soldi di De Rossi, qualcosa deve essere andato storto. L’estate dovrebbe essere il circo dei sogni, dove tutto diventa possibile, dove credere che arriverà un fenomeno non fa male a nessuno. Ora sembra che sperare sia diventato un delitto, aver fede che la Roma diventi una squadra fa male alla Roma.
Oggi il raduno. Il giorno più eccitante di tutte le estati, stavolta no. La casella arrivi presenta un vuoto, lo stesso che hanno i tifosi della Roma. Un vuoto nella comunicazione, che qualcuno ci presenta come strategia, un vuoto di certezze con De Rossi in vacanza (meritata) e Osvaldo forzatamente aggregato. Un vuoto che pare una voragine in porta dove di due non ne fanno mezzo. Un vuoto incolmabile che è la delusione per il 26 Maggio.
Preserviamo i piccoli giallorossi da questo buco nero, diamo loro la possibilità di pensare alla Roma come alla squadra coi colori più belli del mondo, che i nostri siano ancora i loro beniamini. Stampiamo un bel sorriso sulla faccia di Lamela, una faccia da campione. Mettiamo benzina nelle gambe di Florenzi. Diamo a Destro il tempo di essere il bomber italiano che deve essere. Teniamo i ragazzi migliori, salutiamo chi non vuole vestire le maglia della Roma. Prendiamo Gracia come nostro unico totem, facciamolo parlare con i giorcatori, alla gente, facciamolo lavorare con tutte le pressioni di questa città, perchè deve imparare a conviverci, ma teniamo i ragazzini lontani dalle contestazioni, dalle invettive, dalle guerre fra radio e vedove.
In ultimo, ma questo è compito della dirigenza e non dei tifosi, regaliamo di nuovo dei sogni ai giovani lupacchiotti, farli crescere in questa cattività non va bene. Tappiamogli gli occhi e cantiamogli forte i cori più scanzonati, quelli divertenti quelli che ti fanno vincere sempre anche quando la squadra non va! Inventiamo noi il parental control Giallorosso.
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