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Roma, anni di grandi esordi

(di Alessio Nardo) E’ andata bene, molto bene. Quasi meglio del previsto. Vincenzo Montella ha inaugurato la sua avventura sulla panchina della Roma con un successo rinfrancante a Bologna, dopo la striscia nera di quattro sconfitte consecutive...

Redazione

(di Alessio Nardo) E’ andata bene, molto bene. Quasi meglio del previsto. Vincenzo Montella ha inaugurato la sua avventura sulla panchina della Roma con un successo rinfrancante a Bologna, dopo la striscia nera di quattro sconfitte consecutive che aveva portato alle dimissioni di Claudio Ranieri. Nulla di nuovo sotto il sole giallorosso. Da sette anni a questa parte, gli esordi dei nuovi mister sono sempre molto positivi. L’ultimo a steccare al via fu Fabio Capello, paradossalmente l’ultimo ad aver vinto uno scudetto nella Capitale. La prima Roma del tecnico di Pieris nell’agosto del 1999 incappò in un deludente pareggio esterno a Piacenza. Totti e Montella, guarda un po’, guidavano l’attacco romanista, ma al rigore del capitano nel primo tempo rispose una meravigliosa punizione di Giovannino Stroppa a pochi minuti dal termine.

Da lì in poi, solo buone nuove per i tecnici debuttanti. Il primo a cimentarsi in campionato dopo il rumoroso e contestato addio di Don Fabio fu il vecchio Rudy Voeller. Il sostituto scelto, ovvero Prandelli, non riuscì nemmeno ad esordire ufficialmente, dimettendosi a pochi giorni dalla prima assoluta con la Fiorentina. Immersa in un oceano di dubbi, la Roma piegò i viola all’Olimpico (gol di…Montella) e si rilanciò solo provvisoriamente. L’avventura del tedesco volante durò giusto l’arco di un mese, prima dell’addio improvviso (dovuto ai risultati negativi) e all’arrivo in pompa magna di Gigi Delneri. L’attuale guida juventina non vinse al primo impatto, ma raccolse un meraviglioso 3-3 in rimonta contro l’Inter. In vantaggio con Montella (di nuovo lui), la Roma subì il tris firmato Cambiasso-Veron-Recoba, prima della meravigliosa prodezza di Totti su punizione e del guizzo felino di De Rossi. Un pari dal forte sapore di vittoria.

Era la stagione stregata, quella dei quattro allenatori. Il semestre delneriano si chiuse male, con lo 0-3 di Cagliari e le ennesime dimissioni consegnate sul piatto di Rosella Sensi. Scoccò l’ora di Bruno Conti, e per il campione di Spagna ’82 fu subito festa: quarti di finale di Coppa Italia, Fiorentina eliminata ai calci di rigore al termine di 120? di fuoco. La difficile annata si chiuse con una sudata salvezza e l’approdo in panchina di Luciano Spalletti. Il magico quadriennio del condottiero di Certaldo venne inaugurato dal netto e superbo 3-0 alla Reggina al ‘Granillo’, firmato da Mancini, De Rossi e Nonda. Primi lampi di una grande Roma, durata sino al settembre del 2009. L’avvicendamento tra Spalletti (anch’egli dimissionario…) e Ranieri consegnò al mister di San Saba una squadra derelitta e sull’orlo del precipizio. La vittoria a Siena ottenuta al 90? (Mexés e Riise uomini della provvidenza) aprì il breve ma intenso nuovo corso. Il resto, è storia dei giorni nostri: Ranieri se ne va, Montella arriva e subito una vittoria. Dimissioni e debutti gloriosi, a quanto pare, van di pari passo.