news as roma

Rizzitelli: “Sei anni fantastici a Roma. Vincere domenica per l’autostima”

“Garcia lo conoscevo per sentito dire, ma in questo anno e mezzo ho potuto apprezzare le sue doti. Quando è arrivato tutti gli davano tre giornate di vita al massimo, invece noi siamo andati benissimo lo scorso anno ed siamo ripartiti benissimo...

finconsadmin

Rizzitelli, ex di Roma e Torino, ha rilasciato una intervista all'AS Roma Match Program. Ecco le sue parole:

Partiamo dall’attualità, che gara vedremo domenica sera?

“Sarà una gara dura, combattuta. La Roma deve tornare a vincere subitoe loro non possono perdere. Non serve tanto fare un bel gioco, ma è obbligatorio fare risultato. Magari annoiando un po’, ma chiudendo la partita e portando a casa i punti”.

Entrambe sono state impegnate in gare europee, il Toro però ha giocato un giorno dopo…

“Infatti, è l’unica nota positiva. Loro hanno un giorno in meno per recuperare il viaggio dalla Finlandia e la stanchezza fisica. La Roma ha giocato una buona gara a Monaco, peccato che non sia riuscita a fare risultato. Era evidente che alcuni giocatori avevano paura di ripetere la gara dell’andata. Oggi, infatti, il primo obiettivo è recuperare autostima, tornare a credere nelle nostre potenzialità”.

Come si recupera l’autostima?

“Con i risultati. Se vinci recuperi più rapidamente le forze fisiche e mentali. Se si perde la stanchezza di tanti impegni ravvicinati si sente molto di più”.

Quale il punto di forza e il nodo debole del gruppo romanista?

“Il collettivo è il fondamentale punto di forza di questo gruppo. Se dovessi indicare un punto debole direi l’inesperienza, ma certe mazzate come quella subita dal Bayern Monaco sono importantissime per il processo di crescita. Prima del Bayern sembrava essere una squadra invincibile e anche il mister ha ammesso di aver sbagliato tattica provando ad affrontarlo a viso aperto. La verità è che non siamo invincibili, ma neppure da 7-1”.

A proposito di Bayern Monaco, lei ha vestito la maglia tedesca per due stagioni: che realtà era ai suoi tempi?

“Sono passati quindici anni e quando sono arrivato a Monaco sembravano dei mostri, tanto erano avanti. Un’organizzazione pazzesca. Può sembrare una provocazione, ma potremmo dire che i migliori club italiani stanno arrivando oggi ai livelli del Bayern di quindici anni fa. Ma loro non si sono fermati e continuano a crescere sempre più”.

Garcia, le piace?

“Lo conoscevo per sentito dire, ma in questo anno e mezzo ho potuto apprezzare le sue doti. Quando è arrivato tutti gli davano tre giornate di vita al massimo, invece noi siamo andati benissimo lo scorso anno ed siamo ripartiti benissimo anche quest'anno”.

Quando parla della Roma utilizza “noi”, come se fosse coinvolto in prima persona: come mai?

“Io mi sento coinvolto in prima persona da tifoso della Roma. Dopo i sei anni a Roma non ho mai smesso di seguire la mia squadra. Rientravo negli spogliatoi con indosso un’altra maglia e chiedevo ai magazzinieri Che fa la Magica?, beccandomi gli insulti dei miei compagni di squadra! Sono stati sei anni fantastici e ne ho ancora oggi un ricordo vivissimo”.

E cosa ricorda della finale sfortunata contro l’Inter?

“Meritavamo di vincere quella Coppa Uefa, eravamo più forti dell’Inter. L’andata a Milano fu davvero sfortunata, poi al ritorno non riuscimmo a sbloccare il risultato, il mio gol è arrivato solo alla fine. Fa ancora male… Poi vincemmo la Coppa Italia, ma non fu la stessa cosa”.

Ventura che tecnico è?

“Un vecchio marpione del calcio. Sono tanti anni che allena in A, un tecnico all'antica che però si è evoluto tatticamente”.

Hanno perso qualche cosa senza Cerci e Immobile?

“Hanno perso 40 gol l’anno… Ventura per questo ha dovuto cambiare gioco, non può più stare dietro e partire in contropiede, ma tenere la squadra corta e fare gioco a tutto campo. Lo scorso anno erano molto più prevedibili”.

Ci fa un pronostico? Under o over?

“Over. Sono due formazioni che giocano a calcio a viso aperto”.