Uno sguardo al passato per programmare il futuro. È questa la logica che dovrebbe seguire Thomas DiBenedetto nel ridisegnare il management di Trigoria se dovesse diventare il nuovo presidente della Roma.
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Rivoluzione America: il sogno è Guardiola
Uno sguardo al passato per programmare il futuro. È questa la logica che dovrebbe seguire Thomas DiBenedetto nel ridisegnare il management di Trigoria se dovesse diventare il nuovo presidente della Roma.
L'imprenditore 61enne del Massachusetts, che da Boston guida il consorzio americano alla scalata della società giallorossa, avrebbe già avviato da tempo una serie di consultazioni per individuare le persone più idonee cui affidare la trasformazione della Roma da semplice club calcistico in una moderna 'media company'. Nelle intenzioni di DiBenedetto, infatti, si dovrà valorizzare il marchio, sviluppare il merchandising, puntare sul marketing e, naturalmente, migliorare il più possibile le perfomance della squadra. Un ambizioso business plan che per essere traslato dalla carta alla realtà, però, dovrà far perno su figure di primo piano, che conoscono il calcio italiano e internazionale e, possibilmente, anche l'ambiente romano. Identikit questo che porta direttamente all'attuale general manager della nazionale inglese Franco Baldini, che per la Roma è già stato prima consulente di mercato, e poi (dal 2000 al 2005) direttore sportivo e direttore generale. Baldini, oltre ad aver lavorato anche per un club come il Real Madrid, ha rapporti diretti con i big del calcio mondiale e sarebbe quindi la persona giusta al posto giusto per guidare il rilancio del marchio giallorosso. Rilancio che potrebbe comunque prevedere anche l'apporto di Gian Paolo Montali, oggi coordinatore e ottimizzatore delle risorse umane dell'area sportiva. Difficile però la coesistenza di Baldini con l'ex ct della pallavolo, anche se Montali sembrerebbe favorito a restare. Decisamente più complicata sarebbe la sovrapposizione di due uomini di mercato: ecco perchè l'eventuale conferma dell'attuale direttore sportivo Daniele Pradè (legato da un contratto con il club giallorosso fino al 2013) escluderebbe l'arrivo di Walter Sabatini, ex centrocampista giallorosso nel 76-77 agli ordini di Liedholm, ds per un periodo nella Lazio di Lotito e grande scopritore di talenti (chiedere al Palermo di Zamparini per i vari Pastore e Ilicic). Un altro personaggio dal doppio passato giallorosso-biancoceleste è poi Zdenek Zeman, segnalato a DiBenedetto e soci come l'uomo ideale cui affidare un settore cruciale come quello giovanile, con Bruno Conti che potrebbe restare in qualità di responsabile tecnico. Il tutto con l'incognita più grande che riguarda quella dell'allenatore. Claudio Ranieri è in scadenza di contratto e potrebbe avere chance di restare in giallorosso solo se dovesse centrare in stagione qualche successo (la Roma è ancora in corsa in campionato, Champions League e Coppa Italia). Nel caso in cui, invece, nella bacheca di Trigoria dovesse essere affisso il cartello con zero titoli, la conferma del tecnico di San Saba diverrebbe più che complicata, lasciando il passo al vero sogno a stelle e strisce: Pep Guardiola. L'artefice del Barcellona dei record è in scadenza e ancora non ha rinnovato col club blaugrana, e sarebbe il vero colpo di mercato da presentare alla piazza romana. Strappare Guardiola al Barca, però, non sarà facile, ecco perchè la pista che porta a Carlo Ancelotti, altro grande conoscitore di Roma, non è da escludere. Perchè per costruire un grande futuro, nella logica 'made in Usà, potrebbe servire riallacciare i ponti col passato.
Fonte: Ansa
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