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Ranieri, vincere per restare. Altrimenti è pronto Ancelotti

(Repubblica/M.Pinci) Nasce la Roma americana. Il via libera di ieri di Italpetroli, arrivato dopo la conference call con Unicredit e Rothschild, apre le porte al futuro a stelle e strisce del club giallorosso. Una scelta semplice: l’offerta...

Redazione

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"(Repubblica/M.Pinci)Nasce la Roma americana. Il via libera di ieri di Italpetroli, arrivato dopo la conference call con Unicredit e Rothschild, apre le porte al futuro a stelle e strisce del club giallorosso. Una scelta semplice: l'offerta Usa, tra le cinque messe sul piatto, era nettamente la più vantaggiosa, la più dettagliata, la più "competitiva", per usare le parole del comunicato ufficiale.

L'AUGURIO DI ANGELUCCI - La scelta costringe - a meno di ribaltoni che nessuno si augura, ma a cui questa vicenda ha ampiamente abituato - l'altro candidato principe, Giampaolo Angelucci, all'onore delle armi: "Alla luce delle decisioni di Italpetroli-Unicredit, auguriamo il miglior successo alla cordata americana - si legge in una nota firmata dall'imprenditore/editore romano - certi che la scelta sia stata operata tenendo conto del futuro della squadra". Una benedizione che, però, non somiglia affatto a una resa: "Il nostro Gruppo, con l'ausilio dell'advisor KPMG, ha presentato un'offerta seria, sostenibile finanziariamente e di grande progettualità per lo sviluppo della squadra", tiene a ricordare Angelucci. Un messaggio neanche troppo sottile: la partita non è ancora chiusa e, se servirà, noi ci saremo. I FRANCESI NON MOLLANO - Stesso pensiero della cordata francese. "Il gruppo francese è a Roma - ha spiegato Vincent Candela - sta lavorando e non si dà per vinto, finché non c'è la conclusione dell'accordo. E' un gruppo solido che auspica Drogba e Ancelotti a roma. Mancano solo due tre cose a questa Roma che è già stellare". TUTTI GLI UOMINI DEL "PRESIDENTE" - Da oggi, però, inizia una nuova era. O almeno si iniziano a vederne i contorni. Perché il gruppo Usa è stato scelto soprattutto per il progetto di rilancio del club giallorosso. Un piano industriale curato nei dettagli insieme agli advisor PricewaterhouseCoopers e Tonucci&Partners. Un progetto che prevede di ridisegnare il management di Trigoria: proprio DiBenedetto, leader del consorzio che ha presentato l'offerta (e che è chiamato DiBenedetto As Roma LLC), sarà con ogni probabilità il presidente della nuova Roma. Un presidente non solo nominale, ma presente sul territorio, che curerà aspetti dirigenziali in prima persona, delegando la gestione tecnica a professionalità affermate: nei ruoli chiave si fanno i nomi di Giampaolo Montali (a cui in ogni caso sarà affidata la fase di transito fino a fine stagione, in attesa di un incarico di primo piano nella nuova direzione) e di Franco Baldini, general manager della nazionale inglese a cui è legato da un ricco contratto, ma tentato da un progetto ambizioso - di cui è stato preventivamente informato - di rilancio del club giallorosso. Accanto a loro, potrebbe essere scelto un uomo per il mercato: l'attuale d. s. Daniele Pradè è legato da un contratto con il club giallorosso fino al 2013, ma in questo senso è circolato insistentemente anche il nome di Walter Sabatini, "raffreddatosi" negli ultimi giorni. Novità sostanziali riguarderanno anche la comunicazione, lo staff medico, la gestione finanziaria. CAMBIO DELLA GUARDIA? - I tifosi, però, sono curiosi soprattutto di conoscere i nomi di chi guiderà (in campo e dalla panchina) la Roma made in Usa: in discussione la guida tecnica di Claudio Ranieri, contratto in scadenza a giugno e una promessa di rinnovo - mai mantenuta dalla "vecchia" gestione - ancora in tasca: Unicredit, nelle settimane scorse, aveva informato il tecnico di essere pronta a sottoscrivere un nuovo accordo per dodici mesi, con una clausola che avrebbe consentito ai nuovi proprietari di interrompere il rapporto in qualsiasi momento pagando una penale. Lui cerca sul campo i risultati per la conferma: dovesse vincere, anche per il gruppo Usa di DiBenedetto sarebbe impossibile o quasi cambiare. Non è un mistero, però, che gli americani abbiano chiesto a dicembre la disponibilità di Pep Guardiola a sposare la causa, salvo ricevere un garbato rifiuto (in quel momento sembrava cosa fatta il rinnovo con il Barcellona, che invece tarda ad arrivare), che ha fatto volgere le attenzioni altrove. Verso Ancelotti, in rotta con il Chelsea ma contrattualmente ancora legato, ma anche Capello. Nomi, non certo gli unici, per iniziare a sognare una nuova Roma.