(di Mirko Porcari) - Vox populi, vox Dei.
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Radio e Facebook, il sogno è Zemanlandia
(di Mirko Porcari) – Vox populi, vox Dei.
Quando la massima si sposa perfettamente con il pensiero della gente: è il popolo romanista a parlare, affidando le proprie sensazioni al mondo virtuale di Facebook; c’è un allenatore da scegliere, un futuro da costruire e una squadra da ritrovare dopo un anno di delusioni: la democrazia del Social Network regala perle di amore romanista, frasi che sigillano sogni a senso unico, un voto unanime che porta a cavalcare la tentazione boema.
Se ci fosse un referendum, Zdenek Zeman già avrebbe preso possesso di Trigoria: è lui l’uomo della Provvidenza giallorossa, scelto dai più per la rinascita. L’embrionale utopia di Luis Enrique ha lasciato l’amaro in bocca a tutti: calcio spettacolo solo a parole, in compenso una frustrazione figlia dei risultati negativi e dell’impotenza; l’ingaggio di Zeman sarebbe la chiusura di un cerchio: se la prima metà, la scorsa estate, era stata disegnata nel peggior modo possibile, l’avvento del boemo potrebbe salvarne la seconda parte, un tratto “a mano libera” in grado di architettare un vero e proprio progetto.
Dalle radio rimbalzano voci che si trasformano in coro: “se arriva lui rinnovo l’abbonamento” oppure “tornerei allo stadio con Zeman in panchina”. Massimo gradimento, voglia di mostrarlo e di urlarlo per alimentare desideri di grande calcio: Zemanlandia del nuovo millennio, dall’entusiasmo ruspante di Pescara al viscerale affetto di Roma. Tra tanti dubbi l’unica certezza è che i tifosi hanno deciso.
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