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“Totti? Schiero i migliori. Gruppo e società con me”

(Repubblica.it) – Continua il braccio di ferro tra Luis Enrique e Francesco Totti. Dopo l’esclusione nella gara d’andata di Europa League contro il Bratislava, il capitano giallorosso potrebbe sedersi in panchina anche nel match...

Redazione

(Repubblica.it) - Continua il braccio di ferro tra Luis Enrique e Francesco Totti. Dopo l'esclusione nella gara d'andata di Europa League contro il Bratislava, il capitano giallorosso potrebbe sedersi in panchina anche nel match di ritorno in programma all'Olimpico.

Il tecnico non ha alcuna intenzione di fare sconti e lo ribadisce anche alla vigilia della delicatissima sfida contro i slovacchi. "Mi sento sostenuto dalla società. Non mi faccio condizionare dalle voci che circolano. Una squadra non è composta da un solo giocatore, ma è un gruppo formato da tante individualità. Io gestisco un gruppo ampio e da questo per ogni partita scelgo i giocatori più preparati -. Ogni persona va trattata in modo diverso, lo faccio da padre con i miei tre figli e lo faccio da allenatore - ha spiegato il tecnico giallorosso - ma da tutti pretendo un comportamento uguale per raggiungere il risultato comune. Ho imparato che la forza di una squadra dipende dal gruppo e non dai singoli e sono qui per provare a fare lo stesso".

IN CAMPO I MIGLIORI - "La formazione è decisa al 90%, ma non faccio eccezioni: la darò un'ora e un quarto prima della partita, i giocatori la sapranno per primi - dice in una conferenza di un'ora senza chiarire se Totti sarà titolare o no -. Se un giocatore vorrà chiamare un giornalista e dire la formazione, affari suoi. Io non l'ho mai fatto. Gestire un gruppo significa trattare le persone in maniera diversa, ma le regole e le norme sono uguali per tutti. Io - dice l'asturiano - giudico in base a quello che vedo in allenamento. E' così questa settimana, sarà così la prossima e sarà così per sempre. Non cambierò il mio modo di lavorare, è l'unico che conosco. Non mi faccio condizionare dalle voci che circolano: dovete capire che voi non vivete le situazioni giorno per giorno -dice rivolgendosi ai cronisti-: solo io conosco le situazioni. Se un calciatore ha un problema, ne parliamo in maniera diretta. Finora ho parlato più o meno con tutti, nessuno ha avuto qualcosa da ridire".

SFIDA AL BRATISLAVA - "Non so se vinceremo, ma in campo manderò sempre gli undici giocatori più preparati. Non abbiamo ancora trovato la quadratura del cerchio ma la mia idea è chiara: raggiungere i risultati attraverso un calcio collettivo, attraverso un sistema in cui tutti sono coinvolti a prescindere dal ruolo. Il giocatore ha un unico obbligo: deve allenarsi e condurre una vita da professionista". A Bratislava, così come in alcune amichevoli estive, la Roma non ha concretizzato il gioco espresso. "Il gol ci è mancato, ma la squadra ha creato. Negli ultimi giorni ci siamo allenati molto bene in vista di una partita fondamentale: è il nostro esordio in casa, è il mio esordio all'Olimpico. Vogliamo ricambiare l'affetto della gente: di sicuro lo faremo dal punto di vista dell'impegno, ma vogliamo farlo anche con i risultati", dice Luis Enrique.

BORRIELLO SUL MERCATO - La società ha messo sul mercato Marco Borriello. Il tecnico, però, ha schierato il centravanti a Bratislava per un quarto d'ora: pochi minuti, sufficienti però per impedire all'attaccante di disputare la prima fase di ogni competizione europea con un'altra squadra. "Borriello è un giocatore coinvolto al 100%, mi aspetto molto da lui. Sapevo che era sul mercato, fa parte del mio lavoro esserne a conoscenza. Ma questo non cambia il discorso: lo considero un elemento a disposizione della Roma e ho deciso di utilizzarlo a Bratislava. Quando c'è una partita, faccio affidamento sulla rosa al completo. Non potrà giocare in Europa, con un'altra squadra, fino al 2012: ma questo non mi condiziona".

ANNO DI TRANSIZIONE - "La società sta facendo uno sforzo enorme, i giocatori stanno lavorando: se prima ero motivato al 100%, ora lo sono ancora di più. Se la società non mi sostenesse, non sarei qui. La regola, poi, è la solita: se vinco sono un campione, se perdo sono un bidone - afferma ancora -. Quando sono venuto alla Roma, l'ho fatto per lavorare ad un progetto nuovo. Come sempre, in questi casi, all'inizio c'è qualcosa da migliorare e da cambiare. Sapevo che il primo anno non avrei trovato le condizioni ideali. I tifosi dall'inizio mi hanno detto sempre 'falli correre, falli correre': queste parole mi hanno sorpreso. Voglio che la gente senta che stiamo lavorando al 100%".

BOJAN CI CREDE - Ne è convinto anche Bojan Krkic. "La squadra sta prendendo forma, non sono affatto preoccupato. Considero la partita come un'occasione per far bene. Spero che la gente venga in massa per sostenerci, noi metteremo il massimo impegno. Ci manca quello che manca a tutte le squadre a questo punto della stagione. Stiamo lavorando bene, questa settimana è fondamentale visto che arriva anche l'esordio in campionato. La Roma non deve seguire nessun modello, deve provare a esprimere il proprio calcio al massimo delle possibilità", dice ancora. "La squadra vuole crescere e noi vogliamo divertirci quando giochiamo a calcio".