(di Tommaso Gregorio Cavallaro) Come anche i sassi sanno, la montagna – che in questo ha le fattezze di un elegantissimo edificio di Manhattan - ha partorito non un topolino, stavolta, ma bensì un accordo di massima che potrebbe portare la Roma nelle mani del gruppo di imprenditori americani, capitanati da Thomas di Benedetto Senior.
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Cordata USA e Unicredit si sono lasciate con la più viva soddisfazione reciproca
(di Tommaso Gregorio Cavallaro) Come anche i sassi sanno, la montagna – che in questo ha le fattezze di un elegantissimo edificio di Manhattan – ha partorito non un topolino, stavolta, ma bensì un accordo di massima che potrebbe portare...
Le giornate newyorkesi del trio di Unicredit – Peluso, Fiorentino e Cappelli – sono state molto proficue e da più parti filtra ormai un malcelato ottimismo sulla chiusura della pratica Roma. L’intesa, perché ufficialmente non si può parlare di un accordo visto che la deadline per le offerte vincolanti scadrà il prossimo 31 gennaio, sarebbe stata raggiunta su 120/130 milioni di euro – cifra che il gruppo a stelle e strisce pagherebbe per il 67% delle azioni di AS ROMA – e sulla garanzia da parte dell’Istituto di Credito di rimanere “della partita” mantenendo il 25% del pacchetto azionario. Compartecipazione della banca che per Di Benedetto & Co sarebbe una sorta di garanzia – nel caso in cui fossero loro ad andare in porto con questo bastimento carico di “azioni della Magica” – soprattutto nel loro primo periodo da padroni di Roma, e non sarebbe, come qualcuno ha malignamente sussurrato, un modo per la banca di cambiare debitore con debitore.
Da Piazza Cordusio non confermano né smentiscono nulla, ovviamente. Da quel che risulta a ForzaRoma.info, la partita non è ancora chiusa, anche se le due parti si sono lasciate con la più viva soddisfazione reciproca. “The Faboulus Five” con la convinzione di aver in mano il poker vincente e il “Trio Bancario” con la, quasi assoluta, certezza di aver trovato il marito giusto per la Roma. Tutte le offerte (Aabar, gli americani e Angelucci) verranno, attentamente, valutate dal board di Unicredit e dalla Newco – che dev’essere ancora costituita, ma è un passaggio formale – che decideranno chi sarà il vincitore. Sempre secondo quanto risulta alla nostra redazione, la banca sarebbe molto ottimista sul riuscire a rispettare la tempistica “ufficiale” – 31/01 – e i suoi uomini stanno alacremente lavorando proprio a tal fine.
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