(di Daniele Petroselli)Ancora qualche giorno e si aprirà il sipario sul campionato. Una Roma ferita nell’animo dall’uscita repentina dall’Europa League è pronta per ricominciare da capo e dare una sterzata alle critiche e ai malumori.
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Pronti a dare una sterzata alle critiche e ai malumori
(di Daniele Petroselli)Ancora qualche giorno e si aprirà il sipario sul campionato. Una Roma ferita nell’animo dall’uscita repentina dall’Europa League è pronta per ricominciare da capo e dare una sterzata alle critiche e ai malumori.
Tanti i volti nuovi e la voglia del pubblico di fede giallorossa di scoprirli e di vederli lanciati verso il successo. Mai come quest’anno sono molte le novità. La più recente, Simon Kjaer, potrebbe già fare il suo esordio con il Cagliari. Ma il più atteso, nonostante l’età anagrafica e gli anni di militanza,è sempre lui, Francesco Totti. Dopo le polemiche con Baldini e con il tecnico (senza contare le parole di Sabatini), ecco che il capitano lancia messaggi di riappacificazione e di unione per la causa. E il gruppo, neanche a dirlo, è sempre con lui. A dimostrarlo la voce dei vecchi e dei nuovi. Tra questi ultimi proprio il neo-arrivato Kjaer: “Ha qualità enormi e deve giocare perché fa la differenza”. Tra i primi invece Marco Borriello: “Totti ha la velocità e la mentalità da pallone d’oro. Insieme a Luis Enrique è il valore aggiunto della squadra”. Insomma tutti uniti per questo inizio di stagione ma anche per il capitano, alla faccia di chi prova con ogni mezzo a tirarlo fuori dalla mischia. Ma soprattutto è importante che ci sia l’ambiente giusto. E le parole dell’attaccante napoletano sembrano finalmente confermarlo: “C’è un bellissimo ambiente. La nuova società ha riportato l’energia positiva che mancava da un po’”. L’ambiente conta, ma anche la mentalità e la preparazione, che continua a ritmi molto intensi a Trigoria. Tante le scelte per Luis Enrique, addirittura si parla di un esordio dal primo minuto di Gago e Pjanic, quasi a voler dare un segno del vero e proprio distacco dal passato e dare il via ad una nuova “primavera giallorossa”, di nome e di fatto. Ma tra domani e sabato il quadro dovrebbe essere completo per l’esordio con il Cagliari.
MERCATO SEMPRE APERTO Neanche è cominciato il campionato e già si parla di quello che sarà, ossia degli eventuali rinforzi. E neanche a dirlo il reparto su cui si punta è quello arretrato. Le fasce forse ancora non convincono pienamente il tecnico asturiano e allora ecco il nome del terzino Azpilicueta del Marsiglia, giovane spagnolo e già nel giro della nazionale. E sempre per continuare sulla linea verde, Sabatini ha già messo molto più che un occhio sui prodotti del vivaio atalantino Bonaventura e Gabbiadini. In uscita è sempre più concreto il pressing del Corinthians su Fabio Simplicio, mentre la grana Barusso al momento è ancora un vero punto interrogativo. In attacco poi c’è da sfoltire eccome e il nome più gettonato sembra quello di Stefano Okaka. Per lui i prossimi saranno i mesi della verità, quelli che potranno dire se veramente può meritarsi uno spazio nella Roma del futuro. Ma il suo procuratore già si sta muovendo in caso di “fallimento”.
POLITICA NEL PALLONE Nell’Italia dei “tuttologi” e degli opinionisti ad ogni costo, non potevano mancare le parole dei politici di turno. Ancora una volta è la Lega ad attaccare i giallorossi. La nuova iniziativa riguardante i tagliandi per chi non è in possesso della tessera del tifoso non è andata giù ai compagni del ministro dell’Interno Maroni, in particolare a quel Cavallotto che già da qualche tempo ha a cuore le vicende del primo club della Capitale: “La Roma cerca di eludere la legge”, le sue parole alle radio. Una questione che a quanto pare è ben lontana dallo spegnersi. Come quella sullo stadio di proprietà. A poche ore dall’apertura della nuova casa della Juventus, si aprono spiragli su un’approvazione in tempi brevi del testo di legge, nonostante la pressione di alcuni “speculatori” (come ha detto il senatore Pdl Butti riguardo a Lotito). E il sindaco Alemanno chiama DiBenedetto per accelerare i tempi, ma ad una sola condizione: che sia a costo zero per il Comune. Ma meglio non parlare ancora di sogni, come già accaduto con il fantomatico stadio Sensi. Niente parole, solo fatti, dalla società al campo. Perché per rompere davvero con il passato si passa da qui. E non è una cosa da poco.
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