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Problemi per il nuovo stadio. Pallotta perde la pazienza

(romapost.it – A. Stabile) – “Ma in che diavolo di affare ci siamo infilati?”, questo devono aver pensato nei giorni scorsi il presidente della Roma James Pallotta e i suoi soci americani trovandosi

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(romapost.it - A. Stabile) - “Ma in che diavolo di affare ci siamo infilati?”, questo devono aver pensato nei giorni scorsi il presidente della Roma James Pallotta e i suoi soci americani trovandosi di fronte al primo grosso scoglio nel percorso verso il nuovo stadio dei giallorossi. Il 22 giugno è stato siglato il rogito di vendita del terreno di Tor di Valle, dove sorgerà l’impianto, dalla Sais S.p.A. di Gaetano Papalia alla Eurnova s.r.l., società di Luca Parnasi incaricata dalla proprietà giallorossa di pianificare i lavori di costruzione (il progetto dell’avveniristico stadio, da 55 mila posti, è curato dall’architetto Dan Meis).

Ora però quell’atto di vendita potrebbe essere annullato, con il rischio di un fastidioso ritardo sulla realizzazione della nuova casa della Roma, investimento ritenuto fondamentale da Pallotta per far decollare società e squadra. Infatti la Sais, che ha venduto a Parnasi per 42 milioni, aveva precedentemente richiesto in tribunale il concordato preventivo (per saldare i tanti creditori, tra cui Equitalia, ed evitare il fallimento) e non avrebbe potuto vendere senza passare attraverso il parere del commissario giudiziale, che invece non è stato informato. Anzi, l’affare con Parnasi è stato chiuso proprio alla vigilia di un’udienza davanti al giudice della sezione fallimentare del tribunale di Roma che, venuto a conoscenza dell’accaduto, ha fissato per l’8 ottobre una nuova udienza, in cui si deciderà il destino dell’operazione.

Il commissario non ha affatto gradito la mossa a sua insaputa mentre Pallotta e soci si sono infuriati con gli avvocati di Parnasi che, non è ben chiaro, potrebbero aver commesso un’imperdonabile leggerezza o invece aver calcato la mano consapevoli che la vendita passerà l’esame del giudice a ottobre. Gli scenari possibili? Si va dal peggiore per la Roma, con l’annullamento dell’operazione e il fallimento della Sais (e vendita all’asta fallimentare del terreno di Tor di Valle, che comunque potrebbe essere riacquistato da Parnasi, pur con notevoli ritardi sulla costruzione dello stadio) al migliore, con l’ok alla vendita in virtù dei 42 milioni incassati da distribuire ai creditori della Sais. Fino a ottobre però Pallotta non dormirà sogni tranquilli.