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Premio Scopigno, Sabatini: “Per lo scudetto non è solo una corsa tra noi e la Juve. Totti? Campione intramontabile. Quest’anno vuole vincere un trofeo” – FOTO – AUDIO – VIDEO

"Strootman al Manchester United? Le voci di mercato vengono solo dall'Inghilterra"

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Si è svolto presso la sala consiliare del Comune di Rieti l'assegnazione del Premio Scopigno al direttore sportivo della Roma WalterSabatini come miglior manager di serie A per la stagione 2013/2014.

La giuria ha deciso, per l'anno 2013/2014, di assegnare il premio come miglior allenatore di serie A a RudiGarcia. Il premio come miglior allenatore di Serie B è stato vinto da Maurizio Sarri.

E' intervenuto durante la presentazione Fabrizio Formichetti (Scopigno Cup): "Premio assegnato per le ottime operazione di mercato, per essere riuscito a portare ad ottimi livelli la Roma ed essere riuscito a risanare il bilancio della stessa".

QUESTE LE PAROLE DI WALTER SABATINI AI CRONISTI PRESENTI (tra i quali quello di ForzaRoma.info)

Sfida con la Juventus...

"Oggi voglio ribadire, come già detto, che è un premio riferito a tutta la Roma. Che lavora in sintonia con la voglia di fare cose importanti nei mesi a seguire. Con la Juventus ce la giochiamo siamo felici di  potercela giocare a pari punti. Felici di potercela giocare con una restituita dignità al campionato stesso con due squadre. Poi spererei con il campionato si arricchisse di altri protagonisti perchè se le dinamiche dovessero essere quelle di l'anno scorso, le cose sarebbero molto difficili. Mentre se altre squadre torneranno su in classifica e vinceranno le loro partite, ci sarà una dialettica diversa e le possibilità potrebbero crescere".

Quanta consapevolezza ha dato la gara di Manchester in proiezione futura?

 "Avevamo già giocato una partita di Champions, certamente spettacolare sia nel risultato che nel gioco, ma naturalmente non è bastata per convincerci fino in fondo. Avevamo giocato in casa contro una squadra che si credeva fosse debole, ma che certamente debole non è e lo dimostrerà nelle prossime partite il CSKA di Mosca. Siamo andati a Manchester credendo di poter giocare il nostro calcio e ci siamo riusciti per larga parte della partita. Sia i ragazzi, sia l'allenatore, tutti noi abbiamo,forse, acquistato ulteriore consapevolezza, vogliamo esserci e vogliamo fare le cose bene fino a fine stagione".

Roma e Juve già avanti rispetto alle altre, una buona notizia per il calcio italiano? Potrebbero lottare per il titolo nei principali campionati europei?

"Ho appena detto che non è una grande notizia, naturalmente siamo soddisfatti di essere in alto assieme alla Juve, ma preferirei avere un campionato più articolato e che esprima altre partite di grande livello. Ma succederà, in Italia ci sono almeno 4-5 squadre molto forti che usciranno fuori presto. Credo che sia Roma che Juve possano giocare in altri campionati, non dico vincendoli ma onorandoli. Non vivo del complesso di inferiorità del calcio italiano, sono certo che il calcio italiano sia ancor oggi  un’espressione straordinaria di tecnica, tattica e di mentalità. Non abbiamo nessun complesso per i petroldollari o per gli investimenti che hanno fatto altrove, noi sappiamo che il calcio si può fare anche con altre risorse, lo so io e lo sanno anche molti dirigenti italiani. Dobbiamo reagire, come stiamo facendo, e risollevarci, abbiamo la possibilità di farlo".

In Inghilterra continuano le voci su Strootman, si parla di un’offerta pronta del Manchester  di 40 milioni. Come risponde la Roma e come sta il ragazzo?

"Avrete notato che sono tutte cose che provengono da quella latitudine, da quel lembo di terra. Non abbiamo mai sollevato un problema Strootman, che è un nostro grandissimo giocatore e ci manca anche tanto. Sono mesi che non ce l'abbiamo e su di lui si era un po’ costruito un progetto di gioco. Tornerà presto e non è sul mercato, gli daremo il tempo necessario per farlo tornare quello di prima, perché non sarà facilissimo. Abbiamo bisogno di qualche mese, ma Kevin sarà un nostro punto di forza ulteriore nei prossimi mesi".

Tornando a Roma-Juventus, chi può essere l’uomo decisivo domenica?

"Sarebbe facile identificare 3-4 giocatori che ricorrentemente decidono le partite. Ma non mi pare il caso, credo che prevarrà la squadra che vorrà più fortemente fare risultato e che riuscirà ad avere la tranquillità, la lucidità e la serenità per mettere in campo tutte le proprie risorse, tutte le proprie qualità. Perchè in queste partite avvolte viene a mancare questo aspetto, le squadre non riescono a esprimere il proprio valore da un punto di vista nervoso, tecnico, oltre che tattico.

Due parole conclusive su Francesco Totti?

"Francesco sta facendo cose inenarrabili. Anzi, narrabili, per fortuna c’è un riscontro televisivo a quello che fa. E’ un calciatore che sta vivendo in maniera un po’ diversa questa sua ultima vicenda calcistica: la sta vivendo con straordinaria partecipazione. Sente di essere in forma e sente fortissimo l’esigenza di fare qualcosa di grande nella Roma e qualcosa da poter raccontare a sua volta tra qualche anno, forse quest' anno più degli altri anni. Vuole qualcosa, non de lo dice, ma capisco dai suoi comportamenti che vuole portare a casa qualche trofeo":

Keità il giocatore che si è messo più in evidenza in questa campagna acquisti. E' stata più un'indicazione di Sabatini o un'intuizione?

E’ un giocatore che avevamo già monitorato lo scorso anno, poi abbiamo deciso insieme di prenderlo, sapendo che avrebbe portato dei comportamenti, facendo riferimento anche alle parole che hanno speso per lui altri allenatori, Guardiola in particolare. Eravamo sicuri che il ragazzo avesse ancora voglia di far bene e voglia di tornare alla ribalta importante come la Champions League, sta facendo cose meravigliose.

Non la sorprende quindi?

"No, non mi sorprende. Però prendo atto che quando un giocatore si esprime al massimo, un coefficiente, una piccola virgola di fortuna sempre dobbiamo averla, perchè alcune volte non è così, magari ci sono i presupposti che però abortiscono subito. Nel caso di Seydou Keita non è stato così, il giocatore sta facendo tutto quello che avrebbe potuto fare anni fa con qualche anno in meno. gioca con una freschezza, una presenza, una voglia di vincere e di rappresentare qualcosa in questa squadra che ci inorgoglisce".

QUESTE LE PAROLE DURANTE LA PREMIAZIONE

"Grazie per chi ha pensato di conferirmi questo premio e sono orgoglioso di ritiralo. Mi è stato dato da una giuria che apprezzo molto, anche a livello umano. La mia intima soddisfazione è che lo penso come un premio dedicato alla Roma, non tanto quella pubblica che va in campo ma a quella invisibile fatta da decine di persone. Senza questa base emozionale difficilmente la Roma otterrebbe questi risultati. Dedico questo premio alla Roma, la Roma che va dal presidente all'ultimo collaboratore. E' stato un approccio turbolento quello avuto con la Roma, devo dire che io non risano il bilancio ma lo risana Pallotta. La mia storia con la Roma è stata importante, fatta anche di errori, scopro giorno dopo giorno i tifosi della città e quanto siano eccezionali. Siamo riusciti ad adeguare le nostre scelte, facendo autocritica, non abbiamo percepito i due anni come fallimentari, aboliamo la parola progetto. Poi abbiamo avuto la fortuna di individuare un allenatore di grande levatura morale e tecnica."

"Credo che la necessità e l'esigenza di una società di calcio sia creare un possibile evento e poi la partita si risolve in 90 minuti. Importante è creare l'aspettativa, uno Juventus-Roma giocata con un'altra classifica avrebbe avuto meno senso, così invece è un grande evento sportivo che entrambe le società hanno lottato per realizzare."

"Roma e Juventus nel campionato inglese lotterebbero per il titolo. Si parla del campionato come un campionato depresso, sono solo dei cicli che favoriscono o meno un determinato paese. Il calcio italiano è sempre stato e continuerà ad essere competitivo."

"Totti non posso descriverlo come calciatore perchè si descrive da solo, la cosa sbalorditiva di questo ragazzo è che ha vissuto da Totti come persona normale. E' difficile essere Totti per 20 anni e viverla con una semplicità disarmante e questa è una prerogativa che non appartiene a nessun calciatore di nessun'altra epoca."

"La Roma va a Torino con lo stesso spirito e mentalità di Manchester, vogliamo giocare alla pari con tutti e per prevalere e l'idea che il risultato sia possibile. Non è una mia opinione ma scaturisce direttamente dal campo."