Il ct della Nazionale Cesare Prandelli ha rilasciato un'intervista a Vanity Fair. Tra gli argomenti trattati anche il codice etico e il caso che ha visto Chiellini protagonista, con la gomitata rifilata a Pjanic nell'ultimo Roma-Juventus. Questo un estratto dell'intervista:
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Prandelli: “Gesto di Chiellini non violento. I tweet ironici contro di me? Chissà quanti ne arrivavano da Roma”
Il ct della Nazionale Cesare Prandelli ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair. Tra gli argomenti trattati anche il codice etico e il caso che ha visto Chiellini protagonista,
Su Twitter le hanno dedicato un hashtag – #veritaprandelliane – per sfotterla sulla mancata applicazione del codice etico a Giorgio Chiellini dopo la gomitata a Pjanic nell’ultima Roma-Juventus. Il giudice sportivo l’ha squalificato per tre giornate, lei invece l’ha convocato.
"Guardo solo la maglia azzurra, troppi invece hanno sempre e solo in mente i colori del proprio club. E su Chiellini non cambio idea: non è stato un gesto violento, ma un blocco di gioco. Chissà quanti di quei tweet arrivavano da Roma? Quando Balotelli giocava in Inghilterra fece un fallo e fu squalificato per due giornate. Per me non era violento. E lo convocai. Tutti zitti, nessuna polemica sul codice"
Contro la violenza negli stadi vorrebbe leggi più severe?
"No. Anzi, toglierei tornelli e barriere. Credo che le armi giuste contro i violenti siano lo sdegno e il recupero del senso civico".
Dieci anni fa, quando la malattia di sua moglie Manuela – scomparsa nel 2007 – si aggravò, lei lasciò la panchina della Roma e il calcio per starle vicino.
"Non sono un eroe. Quanti mariti vorrebbero fare lo stesso, ma le condizioni economiche non glielo permettono? Sono stato fortunato a viverla fino in fondo".
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