Pierluigi Pizzaballa l'ex portiere, che a cavallo degli anni '60 e '70 ha vestito le maglie di Roma e Milan, ha espresso le sue opinioni sul match che sabato pomeriggio vedrà opposte le sue due ex squadre:
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Pizzaballa: “Sarà una gara bella, ma il Milan potrebbe arrivarci stanco”
Pierluigi Pizzaballa l’ex portiere, che a cavallo degli anni ’60 e ’70 ha vestito le maglie di Roma e Milan, ha espresso le sue opinioni sul match che sabato pomeriggio vedrà opposte le sue due ex squadre:
"Credo che Milan-Roma sarà una buona gara, il Milan è una squadra lineare, quadrata, piacevole da vedere, ma anche la Roma sta migliorando. Il suo progresso sul piano del gioco è evidente, anche se talvolta prende grandi rischi in difesa, ma nel complesso sono convinto che assisteremo a una partita piacevole" dice a Sportal.it Sulle possibilità dei rossoneri di aggiudicarsi la vittoria e di tenere a distanza i rivali della Juventus per la vittoria del campionato, Pizzaballa ha sentenziato: "Il Milan potrebbe arrivare stanco a questa partita, soprattutto dopo aver giocato in Coppa Italia a metà settimana, il risultato di sabato non è affatto scontato. Quattro punti di vantaggio a questo punto del campionato non sono pochi, ma la Juve di sicuro non mollerà facilmente. Vedo il Milan avvantaggiato per la conquista dello scudetto, ma penso che dipenderà anche dai recuperi e da nuovi eventuali infortuni. La primavera costituisce sempre il momento più difficile del campionato". Poi Pizzaballa è passato a un confronto tra le bandiere di oggi e quelle dei tempi della sua militanza presso i due club, avendo avuto la fortuna di dividere lo spogliatoio con giocatori che ne hanno fatto la storia, Losi e Rivera: "Giocatori simbolo della mia epoca, come Giacomo Losi o Gianni Rivera non possono essere messi sullo stesso piano di quelli di oggi" ha dichiarato Pizzaballa, aggiungendo: "Totti o Ambrosini sono una vera rarità in un calcio dove i giocatori sempre più spesso cambiano squadra tutti gli anni e di vere bandiere ce ne sono pochissime. Ma negli anni '60 e '70 c'era un clima più ovattato intorno alla squadra, il calciatore che legava il suo nome a quello della sua squadra anche per quindici, vent'anni diventava un personaggio locale, quasi leggendario. Sono situazioni piuttosto difficili da riperpetuare nel calcio di oggi". Il ruolo di portiere invece non è cambiato molto dagli anni '70. Così almeno ha sostenuto Pizzaballa. "Per essere un bravo portiere" ha infatti dichiarato "servono le stesse caratteristiche di quarant'anni fa: le geometrie sono la base, poi occorrono freddezza, intuizione e ottimi riflessi. Oggi molti portieri si preparano in maniera capillare dal punto di vista atletico, ma se mancano questi 4-5 fondamentali è impossibile arrivare ai livelli di Albertosi, Zoff, Anzolin, Cudicini... e anche Pizzaballa. Se un portiere parte da fermo per lui diventa molto più dura, il movimento della gamba è essenziale". "Negli anni '70 tra i dieci migliori portieri del mondo molti erano italiani" ha poi aggiunto "ma oggi la situazione è molto diversa. In serie A moltissimi portieri sono stranieri. Anche la Roma schiera Stekelenburg, tra l'altro un vero fuoriclasse. Al Milan c'è Abbiati che è ancora valido, è molto forte fisicamente, ma comincia ad avere la sua età. Penso che per il bene del sistema calcistico italiano si dovrebbe fare uno studio sui nostri ragazzi e tornare a puntare su una scuola di portieri italiani, non ci si potrà affidare a Buffon in eterno". E dovendo fare il nome di un portiere italiano su cui rifondare il movimento degli estremi difensori di casa nostra, l'ex campione atalantino ha segnalato proprio l'attuale collega orobico: "Consigli ha avuto una maturazione valida, non so se potrà arrivare a squadre come il Milan o l'Inter, me lo auguro, ma sicuramente ha la possibilità di diventare uno dei portieri al top in Italia".
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