La Roma resterà probabilmente per sempre una ferita aperta per Gianluca Petrachi. Un tasto dolente di un'avventura finita male e che lascia ancora adesso l'amaro in bocca all'ex direttore sportivo giallorosso. Che è tornato a parlare dei mesi nella capitale in un intervento su 'OCW Sport'. Si è parlato anche del mancato arrivo di Antonio Conte, che sembrava a un certo punto addirittura vicino alla Roma: "A volte ci sono dei momenti storici in cui i dettagli possono fare la differenza. Si poteva fare qualcosa in più in quel momento e non lo si è fatto. Il calciatore, l'allenatore, il direttore vivono di empatie. Le parole supportate dai fatti fanno la differenza. In quel momento c'erano tante parole ma i fatti non erano così sostanziosi". E sull'avventura in giallorosso: "La Roma mi ha lasciato solo bei ricordi. L'ho lasciata troppo prematuramente, anzi mi è stata scippata. È successo quello che tutti sanno, sono stato licenziato per una giusta causa che non è stata mai confermata, anzi il giudizio è stato contrario. Dello spogliatoio anche ho ottimi ricordi. La città stavo imparando a conoscerla, ci metti tanto a farlo. Nutro grandi ricordi, nonostante la separazione dolorosa da parte mia, non rinnego nulla di ciò che ho fatto", le parole di Petrachi.
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Petrachi: “Conte-Roma, si poteva fare di più ma c’erano tante parole e pochi fatti”
L'ex ds giallorosso torna a parlare con rammarico dell'avventura a Trgoria: "La Roma mi è stata scippata troppo presto. La difesa titolare di Mourinho l'ho costruita io"
Il direttore sportivo attualmente svincolato (si è parlato di Salernitana in caso di addio a Sabatini) ha continuato: "Ho avuto un impatto importante con i ragazzi, ho solo bei ricordi. A parte un mercato totalmente rivoluzionario, sono usciti 15 giocatori e ne sono entrati altrettanti. Ho visto passare tanti ragazzi, ma posso dire che gli attestati di stima li ho avuti anche dopo che hanno continuato a cercarmi. Vuol dire che ho lasciato qualcosa. Per quanto riguarda i tifosi, sarà il tempo a dire se ho fatto bene a prendere Spinazzola o Pau Lopez, Mkhitaryan, Villar. Il tempo è sempre galantuomo". Poi Petrachi torna a parlare dei giocatori acquistati rivendicando anche il suo lavoro e gli effetti sulla squadra ora nelle mani di Mourinho:"Che voto mi do? Guardo il dato dei fatti. La difesa della Roma di oggi è totalmente mia, Mancini, Smalling e Ibanez li ho portati io, Veretout a parte quest'anno che è stato così e così l'anno scorso è stato uno dei migliori centrocampisti in Italia. Ci sono state cose fatte bene, ma è chiaro che se sposti 15 giocatori qualcosa può accadere. Anzi, è normale, altrimenti saresti un fenomeno. Non mi piace dare voti, è bello sentire che qualcuno si ricordi che tanti giocatori e soprattutto a certi prezzi siano arrivati in quel momento e ora siano ancora titolari".
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