(di Luca Parmigiani)Il vespaio di polemiche seguenti alla decisione del Prefetto Balsamo di rinviare la partita Cagliari-Roma dopo il comunicato del Presidente Cellino è continuato per tutta la giornata. Il clamoroso evento è stato infatti commentato da allenatori, dirigenti e presidenti delle altre società di Serie A. Puntuale è arrivato il pensiero del Presidente Claudio Lotito, che si è detto contrario allo 0-3 a tavolino reclamato dalla Roma: “Io non avrei chiesto lo 0-3 , le partite si vincono sul campo”. L’affermazione del numero uno biancoceleste colpisce l’atteggiamento della Roma, che tramite le parole del dg Baldini, ha preannunciato ricorso per il mancato svolgimento della gara odierna in Sardegna.
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Per Lotito il ricorso è anti-sportivo solo se lo avanzano gli altri
(di Luca Parmigiani) Il vespaio di polemiche seguenti alla decisione del Prefetto Balsamo di rinviare la partita Cagliari-Roma dopo il comunicato del Presidente Cellino è continuato per tutta la giornata.
E’ piuttosto singolare la dichiarazione di Lotito, visto che lui stesso era stato protagonista di un infuocato post partita dopo Roma-Lazio 2-0 del 13 marzo 2011. E’ il derby di Francesco Totti, che realizza la doppietta decisiva per la quinta stracittadina consecutiva vinta dai giallorossi. Ma è anche il derby del famoso laser puntato contro Muslera in occasione della punizione vincente battuta dal Capitano in occasione dell’1-0. A fine partita scatta la furia di Lotito: “Il laser impedisce al giocatore di restare concentrato e di giocare come sa e inoltre può provocare grossi problemi alla vista”.
I grossi problemi alla vista furono subito smontati dagli esperti, come dichiarato da Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica italiana: “Un danno alla retina per di più da diverse decine di metri, onestamente mi sembra improbabile. Ci vorrebbe un laser grande come una valigia. Per i normali puntatori, quelli usati per le conferenze, non c’è mai stato alcun danno neanche transitorio”.
Ma la società biancoceleste andò anche oltre perché tramite lo staff legale pensò all’idea di presentare ricorso“contro l’omologazione del risultato” puntando alla ripetizione del match per quel laser che “aveva accecato” Muslera.
Uscendo dai confini dei derby, c’è un altro caso che coinvolge Lotito e che evidentemente oggi non si è ricordato. La partita dello “scandalo” è Udinese-Lazio 2-0 del 29 aprile 2012, scontro diretto per un posto in Champions League. Il secondo gol dei friulani arriva a tempo quasi scaduto in una modalità originale quanto tragicomica: si sente un fischio dalla tribuna, i giocatori della Lazio, pensando che il fischio sia dell’arbitro Bergonzi, si fermano mentre quelli dell’Udinese continuano a giocare con Pereyra che realizza a porta vuota il gol del 2-0. Scoppiano risse e polemiche che porteranno a maxi squalifiche di alcuni calciatori biancocelesti (Marchetti su tutti). Il presidente Lotito anche in questa circostanza è furioso di quanto è accaduto e chiede in via prioritaria la vittoria a tavolino perché ritiene che sia stata compromessa la regolarità della gara, finita in anticipo per un intervento non da parte dell’arbitro. Ma le partite non si dovevano vincere sul campo? Allora è una questione di memoria corta oppure di semplici dichiarazioni di comodo?
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