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Per la prima volta Luis Enrique è finito sotto esame

La seconda sconfitta consecutiva della Roma fa perdere la pazienza dei tifosi giallorossi a Firenze: nel finale di gara cori contro il tecnico Luis Enrique, invitato ad andarsene, e a favore di Totti (tenuto per tutti i novanta minuti in panchina).

Redazione

La seconda sconfitta consecutiva della Roma fa perdere la pazienza dei tifosi giallorossi a Firenze: nel finale di gara cori contro il tecnico Luis Enrique, invitato ad andarsene, e a favore di Totti (tenuto per tutti i novanta minuti in panchina).

Un clima pesante che ha fatto aleggiare anche l'ipotesi dimissioni da parte dell'allenatore spagnolo. Ipotesi anche inizialmente alimentata da alcune dichiarazioni rilasciate a fine partita ai microfoni di Mediaset Premium: «Ci sono diverse cose che mi preoccupano, anche se non è caso di parlarne adesso. Io sono abituato a parlare col cuore. Ora voglio confrontarmi con la mia famiglia e poi vedrò cosa fare».

Dunque Enrique se ne va? Qualche minuto dopo lo stesso tecnico ha smussato i toni: «Se sentissi che la squadra non mi segue me ne andrei, ma ora non mi sembra che sia così. Non sono qui per soldi, sono qui per la fiducia che mi ha dimostrato nel mio lavoro. Comunque certe domande vanno rivolte ai giocatori ma senza microfono davanti». Dunque per la prima volta davvero da inizio stagione Luis Enrique è finito sotto esame. Tuttavia la società, per bocca del direttore denerale della Roma Franco Baldini, gli ribadisce sostegno e fiducia: «Se andiamo avanti con Luis Enrique? Non ci sono dubbi», ha detto a Roma channel il dirigente, che a dire il vero a Sky aveva parlato anche di altri scenari: «Teniamo la barra diritta, finchè si può».

Certo è che se fino a oggi la filosofia di gioco di Luis Enrique aveva creato dubbi e qualche polemica, da ora in poi c'è da fare anche i conti con la contestazione di una parte della tifoseria. «Se parliamo della partita è andato male tutto dall'inizio. Il risultato è un disastro per noi ma i giocatori hanno avuto l'atteggiamento che dovevano avere - dice il tecnico spagnolo -. I giocatori hanno fatto tutto il possibile, non ho nulla da rimproverargli. Sono io il responsabile se le cose non vanno bene, io ho le mie responsabilità». E ancora: «Sento ancora la fiducia del club. Sono deluso, vogliamo che i tifosi siano orgogliosi di noi, mi dispiace per quello che hanno dovuto vedere.

La strada deve continuare ora, dobbiamo pensare a migliorare. Ripeto: ha pesato tanto il rigore». Una situazione, quella giallorossa, che inizia comunque a preoccupare Luis Enrique: «Ora mi preoccupa tutto, tranne l'atteggiamento. Anche se non posso dire, almeno in pubblico, cosa mi preoccupa. Siamo una società nuova, abbiamo cercato di fare il meglio. Voglio vedere se la squadra ancora crede in tutto ciò che facciamo. È fondamentale per continuare in questo progetto». Una sconfitta senza aver schierato Totti: «Non è al 100%, viene da un infortunio alla caviglia operata. Ho deciso che non era in grado di giocare dall'inizio, poi non mi sembrava fosse il caso di farlo giocare in inferiorità numerica, lui può aiutare la squadra, l'ho pensato e lo penso ancora. Ho parlato con lui durante l'intervallo, vedendo quello che stava accadendo ho pensato non fosse adatto». Bocca cucita da parte dei giocatori giallorossi al termine della gara.

Nel garage del pullman del Franchi si è svolto un mini vertice tra il presidente della Roma Di Benedetto, l'ad Claudio Fenucci e Baldini durato alcuni minuti, un vertice per fare il punto. Ma almeno per il momento nessuna decisione drastica malgrado il malcontento dei sostenitori giallorossi: «I tanti tifosi, a cui va il nostro pensiero, non si sono dimostrati così pazienti come lo erano stati finora. Mi riferisco ai cori su Totti e sull'allenatore - ha aggiunto Baldini -Noi stessi siamo dispiaciuti, tutto si fa più difficile quando non arrivano i risultati. Ma la nostra intenzione resta quella di di costruire una squadra quest'anno attorno ad un'idea di gioco, a prescindere dai risultati». (ANSA)