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Parole che non fanno poesia

(di Claudio Urbani – ForzaRoma.info) Stavolta si è davvero toccato il fondo.

Redazione

(di Claudio Urbani - ForzaRoma.info) Stavolta si è davvero toccato il fondo.

È stata, diciamolo chiaro, una umiliazione intollerabile dover riferire di Colantuono e del suo vocione che invita i suoi a "risparmiare" i giallorossi, a non infierire sui miseri resti di quella che era (o dovrebbe essere) una squadra.

Siamo a questo punto? Siamo ben oltre quella mediocrità paventata da Sabatini, siamo alla manifesta inferiorità che fa sospendere le partite di baseball. Ovviamente, non è questa la Roma ma la domanda angosciante e al momento insoluta è: qual è la Roma vera, qual è il gruppo, quale il collettivo. Chi scrive stima Luis Enrique ma non si può assolvere lo spagnolo se, dopo otto mesi di lavoro, la sua Roma commette sempre gli stessi errori, chiunque scenda in campo. Nessuno pretende il compimento assoluto del suo progetto, il tocco aggraziato del pittore che sta facendo il capolavoro: per quello c'è (obbligatoriamente) tempo e passa attraverso il fondamentale contributo di altre competenze (societarie, dirigenziali e manageriali)

Troviamo però sconcertante che dopo dieci minuti dieci la metà campo della Roma sia preda dei lanzichenecchi neanche fosse un villaggio da depredare, e che il saccheggio continui senza ostacolo per tutto il resto della gara, intermezzato da qualche sussulto (vano) di orgoglio.

Siccome questo accade-tanto per restare nella metafora-nei fortilizi nemici, viene il sospetto che ci sia anche una non trascurabile componente psicologica, come se i ragazzi (perché di questo si tratta, nella Roma soprattutto) si abbattessero alla prima difficoltà e si sentissero come bambini che si perdono nel parco, lontani dalle lusinghe amorevoli e rassicuranti della mamma. Non siamo al cupio dissolvi, sia chiaro: la Roma dell'uomo con la scucchia più lunga del mondo ha mostrato, a chiazze, buone qualità, attitudini propositive, voglia di costruire un calcio piacevole.

Il derby è importante sotto molti aspetti, ma sarebbe un grave errore gettare lo spugna nel perseguimento dell'obiettivo terzo posto. Sarebbe un abdicare a un'idea complicata ma non irraggiungibile, visto che è nella testa di Udinese e Lazio (!). Sarebbe un errore anche dal punto di vista psicologico, perché "la proposta", tanto per dirla alla spagnola va benissimo solo se è funzionale a un obiettivo, se è propedeutica a un traguardo tangibile. Altrimenti, diventa puro esercizio stilistico, versi disordinati che non fanno poesia e che nessuno legge.