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Pallotta vs Monchi: perde la Roma. Ma chi ha ragione?

L'ex ds presentato al Siviglia: "Ho capito che l’idea della proprietà era diversa rispetto alla mia". La risposta del presidente della Roma: "Aveva il pieno controllo, ora rischiamo di finire fuori dalle prime tre”

Redazione

LaPresse

di Valerio Salviani

Grazie, ma no grazie. Grazie per la spiegazione, Ramón. Ma non possiamo accettarla. Non può bastare. Una divergenza non può mandare a fondo un progetto, un’idea, un amore che resterà indimenticabile, per citare. Avremmo accettato più di buon grado un silenzio, perché in questi casi forse è meglio tacere. Ora la Roma sprofonda in un mare di limiti e imperfezioni che lei stesso ha contribuito a formare. E lei è tornato a casa sua, nella sua bella Siviglia, lavandosene le mani. Aveva due strade, ovviamente ha scelto la più facile. E al diavolo tutti i discorsi e le belle parole, al diavolo noi e il nostro ambiente complicato. È vero, forse è più facile viverla quando si è dall’altra parte dell’oceano, puntando il dito nelle difficoltà. Ma chi scappa non avrà mai ragione e non avrà mai una scusa. Se scappi hai solo perso. In questo caso, hai perso noi, hai perso la Roma.

Ora qua si dovrà ricostruire, ancora una volta. Qualcun altro proverà a prendersi una responsabilità che finora è stata troppo per tutti, anche per lei. Si dovrà provare a ripartire con i giocatori che lei ha portato, o si dovrà provare a venderli. Perché “l’importante non è vendere, ma comprare bene”. Lo ha sempre saputo fin dall’inizio, come sarebbe andata a finire. Bastava essere sinceri. Oggi ha avuto l’ultima opportunità, è l’ha mancata. Allora adios. Perché la gente passa, ma la Roma resta, sopra ogni cosa.

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