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Pallotta: “Tutti a Roma vogliono lo stadio, tranne i tifosi della Lazio” – FOTO – VIDEO

Il presidente giallorosso parla al convegno "Leaders in Sport" e preannuncia il riconoscimento facciale: "Al sud i problemi di sicurezza sono significativi. Ci sarà il tutto esaurito ogni partita"

Redazione

James Pallotta è a Londra, dove incontrerà la dirigenza giallorossa, che relazionerà del momento in casa Roma. Prima però, il presidente sta presenziando all'evento "Leaders in Sports - Meet Innovation". Queste le sue dichiarazioni sullo stadio di Tor di Valle: "Non puoi essere un brand globale senza uno stadio di proprietà. Vogliamo essere il secondo club preferito di tutti. Ci sono 3 miliardi di tifosi di calcio nel mondo, e se io riuscissi a portare anche soltanto l’1% a tifare per la Roma come seconda squadra, sarebbero 30 milioni di tifosi. E se spendessero anche soltanto 5 dollari a testa, ci sarebbe un ricavo di 150 milioni. Più o meno è questo il modo in cui i numeri possono funzionare. È il livello di soddisfazione dei tifosi a determinare la tecnologia usata. Lo stadio sarà tutto esaurito ogni partita. Tutti a Roma vogliono questo stadio. Tranne forse tifosi della Lazio, ma verranno a giocare lì una volta a stagione".

Sugli eSports, il mondo delle competizioni dei videogiochi, ha raccontato un aneddoto: "Mio figlio mi ha detto che avrei fatto più soldi con questi che con i Boston Celtics e la Roma insieme". Il presidente si è anche soffermato sul suo ingresso nel mondo del calcio: "Fino a cinque anni fa credevo fosse un gioco disgustoso. Non riuscivo a capirlo, ora invece vado fuori di testa".

Pallotta ha anche parlato della possibilità di introdurre il riconoscimento facciale per ogni biglietto nel nuovo stadio: "Stiamo passando molto tempo nel decidere che tipo di misure di sicurezza ci saranno, che tipo di riconoscimento facciale useremo. Da qui a tre anni, le cose saranno diverse rispetto ad oggi. Chi ha mai assistito ad una partita in Italia? Sapete com’è un derby tra Roma e Lazio? Nel Nord Italia non litigano molto, non è così, ma al Sud… come Napoli, Roma… I problemi di sicurezza sono davvero significativi. Posso farti un esempio: circa un anno e mezzo fa, siamo andati dalla polizia, mi sono seduto ad un tavolo con il capitano (delle forze dell'ordine, ndc) e gli ho chiesto ‘Perché non arrestate queste persone?’. Lui mi ha risposto ‘Permettimi di farti vedere perché’, e mi ha aperto questo fascicolo pieno di persone che avevano commesso qualcosa ma c'erano soltanto immagini sfocate. Quindi abbiamo chiesto se potessimo portare telecamere ad alta definizione all’interno, e le abbiamo comprate noi, anche se non siamo i proprietari dello stadio, per iniziare a vedere chi è che crea problemi".

Nel nuovo impianto ci sarà la tecnologia plug-and-play, mentre sulla VR (realtà virtuale) ha sottolineato: "È carina, ma non è una esperienza a cui penso ora e che vorrei oggi come intrattenimento nello stadio. So che ne dovremo parlare e ho già fatto questa esperienza, sono stato nel campus Microsoft e in quello Samsung e abbiamo visto tutto. Quello che verrà sarà grandioso, ma siamo ancora alle versioni 1 e 2. Ma sento che c'è bisogno almeno delle versioni 3 e 4 per avere davvero senso per noi. Adesso per me è una cosa carina, quello sì. Ma ad un certo punto diventerà sicuramente imponente, una cosa di massa. Questo è ciò che intendo per il plug-and-play (letteralmente "collega e usa", ndR), prima di tutto vogliamo essere sicuri che chiunque sceglieremo, che sia Cisco o Huawei, possa essere usato in Italia. E poi vogliamo essere sicuri che tutti i servizi possano funzionare insieme”.