(repubblica.it - M. Pinci) ROMA - Osvaldo e Bojan, in comune hanno poco. La lingua d'origine, lo spagnolo sia per il catalano che l'argentino. Ma anche il ruolo e la città da dove entrambi in estate hanno raggiunto Roma.
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Osvaldo per tornare al gol. Totti, cucchiaio per Luis
(repubblica.it – M. Pinci) ROMA – Osvaldo e Bojan, in comune hanno poco. La lingua d’origine, lo spagnolo sia per il catalano che l’argentino. Ma anche il ruolo e la città da dove entrambi in estate hanno raggiunto Roma.
Soprattutto, in queste ore, il broncio di chi vive una situazione tutt'altro che semplice. E un'esclusione a causa di un colpo di mano. OSVALDO, BASTA POLEMICHE: "NON POTREI STARE MEGLIO" - La manata più famosa della stagione della Roma, quella costata a Osvaldo il viaggio a Firenze e una serie infinita di polemiche, è alle spalle. Lunedì, al centro dell'attacco, ci sarà. Anche perché la botta alla caviglia con cui ieri aveva lasciato il campo tra le imprecazioni nei confronti di José Angel, "colpevole" di averlo colpito durante l'allenamento costringendolo a lasciare il campo dolorante, è superata. Anche per la società che non ha dato il minimo peso all'episodio. Tantomeno Osvaldo: "Sto benissimo, gioco alla Roma e quindi non potrei stare meglio", il suo pensiero regalato a chi ne ha atteso l'uscita dal centro sportivo al termine dell'allenamento di oggi. "Gioco nella Roma", dice Osvaldo, "giocherà nella Roma", pensa Luis Enrique, convintissimo di restituirgli la maglia di centravanti dell'attacco della Roma lunedì contro la Juventus. Anche per ritrovare, grazie al suo miglior marcatore quelle reti che mancano: con cinque reti in 13 gare, Osvaldo ha realizzato un terzo dei gol di tutta la squadra, 15. Mai così poche a questo punto della stagione addirittura dal 1995-'96, ultimo anno di Carlo Mazzone nella capitale.
BOJAN SPETTATORE - Reti mancate anche nella trasferta di Firenze. Quella che, per tanti motivi, non dimenticherà Bojan, costretto lunedì prossimo a guardare Osvaldo dalla tribuna dell'Olimpico per un'altra manata: non a un compagno, ma al pallone, nel tentativo inutile di evitare il terzo gol della Fiorentina. In settimana, l'attaccante ha provato a giustificarsi con una lettera a Repubblica: "Ho sbagliato e ho chiesto scusa, ma ho vent'anni. Datemi il tempo di crescere, ci sarà tempo per massacrarci". Nelle ore successive si è chiuso in se stesso e, per abituarsi al nuovo ruolo da spettatore in vista di lunedì sera, ha assistito alla partita della Primavera con il compagno De Rossi, è soprattutto rimasto a casa, dispiaciuto dalla piega degli eventi. In attesa di una nuova occasione. TOTTI SI CANDIDA COL CUCCHIAIO - Un'occasione, quella in cui spera anche Totti. Lo dice senza peli sulla lingua, nel nuovo spot Sky per pubblicizzare Roma-Juventus sul canale 3D: "Ci sarete voi, ci sarò anche io... spero". Un augurio ironico, che deve fare i conti con le scelte di Luis, dopo le due esclusioni, prima contro il Lecce, 25 minuti nel finale a risultato acquisito, e a Firenze, quando è rimasto a guardare per tutti i novanta minuti, "perché farlo entrare sul 2-0 e in 10 sarebbe stata una cattiveria", come ha detto nel dopo partita Luis Enrique. Francesco, però, si sente pronto e oggi, in allenamento, lo ha dimostrato con un colpo sotto che ha sorpreso Lobont: il classico "cucchiaio", per dimostrare di essere pronto a sfidare la Juventus.
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