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Osvaldo: “Il Derby per decollare”. Totti stop, non preoccupa

(di repubblica.it – M. Pinci) “Il derby per continuare la striscia positiva”: facile, a dirlo con le parole.

Redazione

(di repubblica.it - M. Pinci) "Il derby per continuare la striscia positiva": facile, a dirlo con le parole. Daniel Osvaldo, però, crede davvero alla possibilità di riscrivere la storia contemporanea della Roma proprio nella gara più sentita, e nonostante un avvio che definire incerto sarebbe solo un facile eufemismo. Intanto, si ferma Totti per una infiammazione all'anca, anche se la situazione fisica del capitano non preoccupa medici e Zeman.

OSVALDO: "UNA ROMA PIÙ DETERMINATA" - Anche Osvaldo ha preferito non forzare l'allenamento. Quasi un modo per non prendere rischi a meno di 48 ore dalla partita che vale una stagione e in cui lui, al debutto, aveva già lasciato il segno. Ricordo negativo, che coincide con la prima delle due vittorie dello scorso anno firmate dalla Lazio. Quella che vorrebbe raccontare il centravanti domenica sera è tutta un'altra storia: "Partita fondamentale? Certamente sì, non solo perché il derby significa tanto per i tifosi e per noi, ma anche per valorizzare il risultato di domenica scorsa e continuare la striscia positiva imboccata contro il Palermo". Già, perché alla sfida che a Roma "vale una stagione" arriva inseguendo ancora una definitiva maturazione: "La cattiveria non ci è mai mancata, ma dobbiamo più determinati, non mollare di testa neanche sul 2-0, siamo in serie A. A volte facciamo cose straordinarie, ma poi tra primo e secondo tempo c'è un abisso e non so dire perché. Non è una cosa cosciente ma a livello di gioco". Potrebbe sembrare un'accusa all'allenatore. Ma non se a parlare è Osvaldo, che giura: "Con Zeman mi trovo molto bene e credo si veda anche in campo. Per un attaccante è molto importante l'allenatore e in campo mi sento a mio agio".

Lo testimoniano i 6 gol realizzati in 7 gare di campionato. Una vena realizzativa eccellente, che gli consentirebbe anche di ignorare un Totti solo a centro area se se ne presentasse l'occasione. E nonostante il capitano insegua il record di 9 centri nei derby di campionato: "Se sono davanti la porta faccio gol io, in quel momento non penserei al record di Francesco ma a fare gol. Se invece fossi defilato non sarei certo egoista".   E questo vale per ogni gara, anche il fascino del derby si avverte con larghissimo anticipo: "Mano a mano che ci si avvicina la gente ti incita, te lo ricorda, e ti fa sentire davvero cosa significhi". Per chiudere, una promessa ai tifosi: "Ci danno una spinta in più, a loro chiedo di stare tranquilli e starci vicini. Tifate fino alla fine e noi ce la metteremo tutta per vincere". Basterà?

BURDISSO: "IL DERBY VALE UNO SCUDETTO" - Difficile possa rispondere Burdisso. Che però, sul derby, ha un'idea chiarissima: "Questo è diverso da tutti, è il derby della città. Dal primo giorno ti parlano di questa partita. A Milano è uno spettacolo di calcio. River-Boca è un derby nazionale. A Roma spesso è come vincere uno scudetto". Eppure sarebbe meglio non esagerare: "Se ci metti tanto cuore in partite come queste, a volte ti blocchi. Succede a tanti campioni, ma anche i tanti esordienti la sentiranno". Per questo a uno di loro, Castan, Zeman potrebbe alla fine preferire Burdisso. Che, così fosse, troverebbe di fronte a sé l'incubo Klose: "Oltre al derby ci fece gol anche al Mondiale, nel 2006 e nel 2010. dentro l'area è uno dei più forti del campionato italiano, insieme a Milito. Ma stiamo attenti a tutta la Lazio". Un timore che forse Burdisso accuserebbe meno se davanti potesse contare sull'apporto di Daniele De Rossi: "Averlo in campo ci dà qualcosa di più. Avevamo bisogno del De Rossi che trascina tutti, ora ha la testa giusta per giocare". Quasi un assist a Zeman e alle sue accuse del post Roma-Atalanta. Ormai, una vita fa.