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INCHIESTA Nuovo stadio Roma: Tor Vergata resta la zona migliore (FOTO)

(di Mirko Porcari) – Si ripropone ciclicamente la questione stadio di proprietà per la Roma:

Redazione

(di Mirko Porcari) - Si ripropone ciclicamente la questione stadio di proprietà per la Roma:

il neonato impianto della Juventus, costruito in soli due anni senza l’apporto di una legge ad hoc, può dare un’accelerazione al processo decisionale in merito ai punti cardine che ruotano intorno ad un progetto molto ambizioso.

La problematica di base, è cosa nota, si individua nell’area da adibire allo sviluppo della costruzione: sin dagli albori dell’idea (parliamo ormai di tanti anni fa) si sono rincorse voci e supposizioni sulle zone papabili per l’attuazione concreta di un piano che non si limiterebbe solo all’aspetto sportivo, ma che abbraccerebbe ambiti commerciali e imprenditoriali.

La cordata americana, in sede di trattativa per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Roma, ha fatto intendere di voler puntare forte sul marchio e il merchandising, sottolineando quanto fosse cruciale il nodo dello stadio di proprietà: introiti e fatturato, una visione d’insieme che favorirebbe lo sviluppo internazionale del nome “Roma” e la crescita della squadra grazie a budget sempre più elevati per il mercato.

LE ZONE – Vincoli archeologici e idro-geologici, ostacoli che potrebbero essere superati grazie all’aiuto del Comune: Alemanno, a più riprese, ha voluto far capire di essere disposto a favorire i progetti delle due squadre romane, senza attendere la messa in vigore della legge, ancora al vaglio delle Camere.

Compresa l’impossibilità di trovare aree “centrali”, l’attenzione si è concentrata su zone poco fuori la città: quando due anni fa fu presentato il prospetto per lo stadio “Franco Sensi”, la più accreditata sembrava essere la Massimina, su un terreno messo a disposizione dall’imprenditore Sergio Scarpellini all’allora dirigenza. Gli eventi non hanno portato sviluppi concreti e nel tempo si sono succedute le candidature di altri spazi: Tor Vergata rimane in pole, tra tutti i siti è quello che presenta il minor numero di problemi legati all’ambiente. Già teatro di una riqualificazione sportiva, grazie agli impianti (piscine e palestre in via di costruzione) pensati da Calatrava, dispone di tantissimo terreno da poter sfruttare per realizzare un vero e proprio polo sportivo incentrato sul mondo Roma.

In seconda battuta arrivano le località di Guidonia (una proposta arrivata lo scorso aprile al sindaco di Guidonia Montecelio direttamente da Rita Salomone, consigliere del Pd per lo stesso comune) di Tor di Valle (legata soprattutto alla presenza e agli interessi del gruppo Parnasi, uno dei più influenti nell’ambito capitolino) di Tor di Quinto (la candidatura è scemata nel tempo, quando ha preso corpo l’ipotesi di creare lì un nuovo Villaggio Olimpico) e della Bufalotta, vicino alla Centrale del Latte, un’area già destinata ai servizi e che verrà ampliata con un miglioramento della viabilità.