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Non si può affidare il progetto a Montella

(Corriere dello Sport – L.Ferrajolo) Ora che anche la Coppa è passata in cavalleria, si avverte più forte l’esigenza di un cambiamento profondo, radicale: questa è stata per anni una Roma di qualità, una squadra buonissima, spesso bella e...

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(Corriere dello Sport – L.Ferrajolo) Ora che anche la Coppa è passata in cavalleria, si avverte più forte l’esigenza di un cambiamento profondo, radicale: questa è stata per anni una Roma di qualità, una squadra buonissima, spesso bella e che forse ha vinto meno di quanto meritasse.

E’ stata, però. Negli ultimi tempi, per i ben noti problemi societari, non è stata mai rinnovata, ma solo tenuta in vita, facendo miracoli.  Ha dato tutto e ora, comunque finisca l'improbabile corsa verso la Champions, va ricostruita. Non sappiamo che propositi autentici e che risorse abbiano gli americani, se pensano di costruire subito una Roma da urlo o solo progressivamente, nel tempo. Se vogliono cercare saggiamente un mix tra giocatori di qualità e di esperienza più qualche giovane interessante; o, al contario, battezzare un programma più a lunga scadenza, puntando prevalentemente su talenti meno costosi e da far maturare. Qualsiasi sia il progetto - e naturalmente c’è una bella differenza tra una cosa e l’altra -, qualsiasi siano le intenzioni, ci vorrà comunque un tecnico di valore, non di primo pelo. Ricostruire la Roma, o, se preferiamo, costruire una nuova Roma, la Roma “americana”, non è un gioco da ragazzi. Montella in questi mesi ha fatto il suo e a volte anche con intuizioni giuste. Ma non è stato capace di dare una svolta alla stagione. Vantarsi di aver recuperato 9 punti sulla Lazio può essere solo una buona battuta: la Lazio nelle ulti me domeniche si è fermata di colpo, su Reja hanno recuperato tutti, anche il Lecce e il Parma. E’ giusto riconoscere, però, che Montella, quando gli hanno passato la patata bollente, ha fatto l’unica cosa possibile: si è affidato alla vecchia guardia e al collaudatissimo modulo spallettiano. Nei momenti difficili ogni allenatore intelligente chiede alla squadra di ripetere la lezione che conosce meglio. Montella è stato bravo anche nell’affidarsi totalmente a Totti, campione straordinario, che Ranieri negli ultimi tempi aveva messo colpe­volmente in bilico, in discussione. La risposta di Totti è stata portentosa, oggi la Roma vive sui suoi gol e le sue giocate. Però questa scelta netta di Montella è stata accompagnata dall’ostracismo verso giocatori del valore di Borriello o della generosità di Greco e Simplicio. Dallo scadimento scandaloso di Menez, colpevole la sua parte, ma avvilito dalle scelte del nuovo tecnico. E’ normale che oggi due senatori del calibro di Totti e De Rossi auspichino la conferma di Montella, ma se la società lo chiedesse, per esempio, a Borriello, avrebbe la stessa risposta? Ecco anzi un buon motivo per dare un taglio netto. Serve un tecnico che venga da lontano, che sia fuori dalla mischia e dalle correnti del­lo spogliatoio, che atterri su Trigoria senza pre giudizi e simpatie. Altri motivi non consigliano la confema di Montella. Uno, quasi decisivo: da quando c'è lui in panchina, il gioco della Roma non è lievitato, se mai è peggiorato. Anche vittorie strappate all’ultimo respiro sono state frutto del caso, più che di un calcio migliore, superiore a quello visto con Ranieri. E’ inevitabile che per ricostruire la squadra, per riassemblarla, per darle un’identità, un gioco, una nuova anima, serva un tecnico con solide esperienze e referenze giuste, che insomma abbia ottenuto già risultati palpabili, facendo vedere di cosa è capace. Sarebbe pericoloso, persino ingiusto verso Montella, affidare ad un tecnico alle prime armi, la costruzione di un grattacielo.

Si dice: vedi Guardiola, però. La suggestione è forte, la realtà è un’altra cosa. Guardiola è sicuramente molto bravo, ma si è calato in una realtà particolare, in una società che ha una tradizione formidabile, che da decenni è il laboratorio di un grande calcio e di un grande vivaio. Che poi Guardiola si sia inserito alla grande, è verissimo, ma avrebbe ottenuto gli stessi risultati debuttando in un altro club? Montella ha indubbiamente delle qualità ed ha tutto il diritto di fare gavetta per imboccare poi una strada, speriamo, luminosa; la Roma, invece, ha il dovere di ripartire bene e subito, costruendo una squadra e un futuro migliori.