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Nainggolan: “Il Mondiale mancato? A Roma facevo la stessa vita e giocavo 50 partite”

Il centrocampistas belga: "Sono state tutte scuse patetiche. Ho addosso l'etichetta del cattivo ragazzo, ma ho il cuore più grande di tutti"

Redazione

Nainggolan e il Belgio. Una storia da romanzo che ha visto la sua ultima pagina in occasione della mancata convocazione di Martinez al Mondiale in Russia. "Non tornerò di nuovo in nazionale, avevo detto che se non fossi andato alla Coppa del Mondo me ne sarei andato e sono un uomo di parola - ha detto il centrocampista dell'Inter a ESPN FC -. Stavo giocando 50 partite e venivo ancora escluso, mi ero meritato di essere lì al posto di altri giocatori".

Martinez parlò di motivazioni tecniche e tattiche per la decisione di non chiamarlo in Russia: "Erano scuse, ma tutte patetiche: perché stavo giocando 50 partite per la Roma se facevo la stessa vita per la quale ero criticato? Penso che sia sbagliato quando la gente dice cose senza prima parlarmi. Devi dirmele prima in faccia, possiamo parlare e poi ci stringiamo la mano e tu non mi chiami di nuovo ma ho più rispetto per te".

Nainggolan si è scusato a gennaio dopo essersi filmato mentre festeggiava e fumava a Capodanno"La gente dice delle cose e nel calcio, come nella vita, quando hai un'etichetta incollata addosso, sei sempre conosciuto come quella persona. Non sono un cattivo ragazzo, tutte le persone che mi conoscono ti diranno che ho il cuore più grande di tutti, mi piace far star bene le persone intorno a me, perché è così che sono stato cresciuto"