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Bologna-Roma: le pagelle dei quotidiani. Muro Méxes, Riise in confusione, Pizarro salvagente

Nella vittoriosa trasferta di Bologna non può che spiccare la figura di Vincenzo Montella, l’ uomo scelto dalla (ex) dirigenza giallorossa per sostituire il dimissionario Ranieri alla guida della squadra;

Redazione

Nella vittoriosa trasferta di Bologna non può che spiccare la figura di Vincenzo Montella, l' uomo scelto dalla (ex) dirigenza giallorossa per sostituire il dimissionario Ranieri alla guida della squadra;

alla sua prima da tecnico di Serie A, affiancato da Andreazzoli, l' ex "Top Gun" giallorosso porta a casa l' intera posta in palio, su un campo non facile nonostante un avversario decimato dalle assenze, e rilancia le ambizioni europee della Roma. Ottimo anche il rientro di Pizarro a centrocampo, al fianco di De Rossi; il cileno sembra aver raggiunto una condizione almeno accettabile e lo dimostra l' apprensione che crea al Bologna in fase di impostazione del gioco romanista. Positiva anche la prestazione di Méxes, in grado di annullare un Di Vaio in giornata no (una volta tanto...) e di garantire sicurezza ai propri compagni di reparto. Delude invece Borriello, non brillante ed incisivo come ad inizio stagione, così come Riise, ancora in confusione quasi totale e reo di alcuni errori che, nel primo tempo, avrebbero potuto essere fatali al proprio team.

 

Di seguito le pagelle giallorosse dei principali quotidiani sportivi e non

 

LEGGO – Pagelle a cura di Francesco Balzani

 

DONI 6: Torna titolare indiscusso, ma stavolta gli basta fare da spettatore.

CASSETTI 6: Finalmente è libero di sgroppare sulla fascia destra come ai bei tempi. In difesa è poco impegnato.

MEXES 7: La sua chioma bionda sovrasta la pelata di Di Vaio. Da rinnovo, subito.

BURDISSO 6,5: Gioca per due: per se stesso e per Riise che lo impensierisce più di Meggiorini.

RIISE 5,5: E’ ancora rintronato dall’erroraccio contro lo Shakhtar. I compagni lo rincuorano, ma lui sbaglia anche il minimo appoggio. Meglio nella ripresa.

DE ROSSI 6,5: Banti lo perdona (ammonito, colpisce volontariamente la palla con la mano meritando il secondo cartellino giallo). Lui non perdona il Bologna e sigla il primo gol della Roma targata Montella con l’aiuto di Cherubin.

PIZARRO 7,5: Chissà cosa ha pensato Ranieri davanti alla tv rivedendo quelle geometrie che hanno disegnato una nuova Roma. Gara perfetta.

SIMPLICIO 6: Non è il trequartista ideale e Borriello ne risente. Più utile negli inserimenti. Suo il primo pericolo per la porta di Viviano (33’st Brighi ng: si fa vedere solo quando Viviano lo anticipa a pochi passi dalla porta). TADDEI 6: Nel vecchio modulo rende di più, ma è ancora lontano dai tempi migliori. 

VUCINIC 6,5: Funziona ancora l’asse Vucinic-De Rossi. Dal suo assist infatti nasce il gol-partita. Nella ripresa gioca larghissimo a sinistra e quando ha spazio si rende spesso pericoloso con la sua velocità (38’st Menez 6: L’assist per Brighi è un cioccolatino. Bravo anche quando c’è da tenere palla).

BORRIELLO 5: Ha perso un po’ di brillantezza. Mai pericoloso (28’st Totti 6: Tacchi e punta decisivi in un momento delicato della partita).

MONTELLA 7: Cambi azzeccati e maggior cura nella fase difensiva. Ha il merito di riproporre Pizarro. Il ritorno alla vittoria non fa primavera ma sono punti preziosi e riportano entusiasmo. Esordio convincente.

 

 

IL MESSAGGERO – Pagelle a cura di Mimmo Ferretti

E pensare che c’è chi va sostenendo che Pizarro, miglior giallorosso in campo, non può giocare in tandem con De Rossi. Buonissima la prova di Vucinic, ma DDR è decisivo e merita un voto più alto del montenegrino. Taddei corre e chiude come ai vecchi tempi. Maluccio Riise, maluccio anche Borriello e Simplicio.

DONI 6: Reattivo a terra sul sinistro di Meggiorini, nel primo tempo. Nella ripresa ordinaria amministrazione e zero parate. Deve assolutamente migliorare i rinvii con i piedi, però.

CASSETTI 6: Fa benino la fase difensiva, è invece molto approssimativo quando deve andare avanti. Però tiene botta, bene o male.

MEXES 7: Sta alla destra di Burdisso, controlla le accelerazioni da sinistra di Di Vaio e le percussioni centrali di Meggiorini (e Paponi). Imbattibile o quasi sui palloni alti (ma ci rimette un dente...).

N. BURDISSO 6,5: Dà l’idea di essere il comandante della difesa, oltre a tamponare spesso e volentieri gli errori di Riise. Concentrato, tosto lascia poco spazio agli attaccanti di Malesani.

RIISE 5,5: Cade sul pallone, sbaglia gli appoggi, davanti si vede raramente: un lungo momento così, un po’ negativo. Migliora solo leggermente nella ripresa, ma non arriva alla sufficienza.

PIZARRO 7: Torna, a sorpresa, titolare (non accadeva dal 28 novembre scorso) e si sistema al fianco di De Rossi, mediano/i davanti alla difesa. Parte al piccolissimo trotto poi, pian piano, prende in mano le operazioni da professore qual è.

DE ROSSI 7: Rischia grosso quando Banti non lo punisce per un mani in mezzo al campo (era stato già ammonito 120 secondi prima) e pochi minuti dopo infila Viviano con un destro a mezza altezza (sporcato da Cherubin) per il gol da tre punti. A seguire una prestazione tattica e di sostanza, al fianco di Pizarro.

TADDEI 6,5: In catena con Cassetti, lì a destra, corre, rincorre e va a dar fastidio a ogni avversario. In netta crescita atletica, finisce la partita tra i protagonisti a suon dichiusure. 

SIMPLICIO 5,5: Parte trequartista alle spalle di Borriello, ma fa fatica trovare la giusta posizione. Tira addosso a Viviano su assist di De Rossi, raramente - prima del cambio - incide positivamente sulla manovra della Roma.

VUCINIC 6,5: Sta largo a sinistra, cerca di continuo l’unocontrouno, è lui che dà origine, con pallone recuperato, all’azione del gol di De Rossi. Tignoso, generoso, concentrato, pratico. Molto presente all’interno del gioco anche in fase di ripiegamento.

BORRIELLO 5,5: Primo tempo anonimo e anche un po’ spaesato, lì davanti. Non migliora strada facendo, stavolta.

TOTTI ng: Per Borriello, ma si dedica soprattutto alla cucitura finale tra i reparti.

BRIGHI ng: Per Simplicio: si pappa un gol solo soletto davanti a Viviano.

MENEZ ng: Per Vucinic, mette Brighi davanti al portiere avversario.

 

CORRIERE DELLO SPORT – Pagelle a cura di A. Maglie

De Rossi 7: Sfoga tutta la sua felicità mista a rab­bia dopo il gol. Rischia grosso con quel toc­co di mano essendo stato già ammonito. Ma con Pizarro accanto è un’altra cosa. Il cen­trocampo ha retto meglio e ha anche pro­tetto di più la difesa. Nonostante qualche affanno nella ripresa. 

Montella 6,5: Buono il risultato. Dal punto di vista difen­sivo, la Roma rischia poco, da quello offen­sivo, a parte il gol, non crea tantissimo. Vit­toria preziosa per il suo morale e per la squadra che risale in classifica e può af­frontare la prossima partita col Parma nel­le migliori condizioni psicologiche. 

Pizarro 6,5: Ammiratore evidentemente di Moliére, guarisce di colpo, gioca 90' e dà un senso logico alla Roma. Il giocatore è indiscutibi­le, il professionista, invece, più discutibile. 

Vucinic 6,5: Furbo e lesto in occasione del gol quando approfitta della dormita di Casarini. Un paio di conclusioni verso la porta di Vivia­no. E anche dal punto di vista della conti­nuità è apparso più convincente. 

Borriello 6: Lotta molto a volte anche con i suoi compa­gni che in qualche occasione non sono trop­po rapidi a dargli palla. Alla fine, Montella si è profuso in elogi nei suoi confronti a con­ferma che probabilmente sarà questo il mo­dulo di riferimento del nuovo allenatore. 

N. Burdisso 6: Il Bologna spinge molto nella ripresa ma costruisce poche palle gol e lui contribui­sce a limitare al minimo i pericoli. 

Doni 6: Riabilitato a « furor di squadra » dopo la lunga parentesi Julio Sergio. Non deve fa­re grandi parate. Qualche rinvio pasticcia­to ma è evidente che anche lui deve ritro­vare dimestichezza con il terreno di gioco. 

Cassetti 6: Più bloccato rispetto al recente passato, si dedica prevalentemente alla fase difensi­va. L’atteggiamento più prudente aiuta la Roma a limitare al minimo i problemi e le difficoltà. 

Méxes 6: Rimedia un colpo al volto, diventa il bersa­glio della contestazione dei tifosi bologne­si, ma non va mai in sofferenza davanti agli attaccanti rossoblù. Dal punto di vista del rendimento, uno tra i giallorossi più conti­nui. 

Simplicio 6: Richiamato in panchina quando le condi­zioni della gara impongono il ricorso a un centrocampista più bravo in copertura. Nel primo tempo tra i più brillanti. Nella ripre­sa, l’offensiva del Bologna si fa più vee­mente e lui scompare lasciando il posto a Brighi che nel finale non sfrutterà una ghiotta occasione per il raddoppio. 

Taddei 6: Molto diligente, non si produce più nelle galoppate dei tempi migliori ma la squa­dra su di lui può contare. 

Riise 5,5: Attraversa un momento delicato. Per poco in avvio non combina un pastic­cio simile a quello realizzato contro lo Shaktar. Prova anche a sfruttare una puni­zione ma il pallone finisce, un po’ sbilenco sulla barriera.

 

IL ROMANISTA -  A cura di Daniele Giannini

Doni 6: Festeggia il ritorno da titolare vero con una parata da record. Non perché particolarmente difficile, ma perché arriva dopo un solo secondo. Calcio d’angolo e lui che va a respingere di pugno subendo fallo. Poi anche una paratina, neanche troppo complicata su un sinistro al volo di Meggiorini e un paio di rinvii svirgolati. E basta, perché il Bologna non tira mai. Se Montella ha fatto bene a scegliere lui lo dovrà dimostrare in occasioni più difficili.

Cassetti 6: Subito due errori di controllo, poi si butta sulla fascia come gli dice Montella, ruba palla, rimedia un corner ma non glielo danno e urla a Rubin “diglielo che l’hai toccata”. La grinta è quella giusta ma, a dire il vero, quella non gli è mai mancata. La stessa con cui nel finale va a fermare Di Vaio che punta l’area.

Méxes 7: “Col dente avvelenato”, “Con le unghie e con i denti”, le battute si sprecano e ci scherza pure lui alla fine facendo vedere a De Rossi lo “smile col buco”. La verità è che ci vuole ben altro che un dente perso per una gomitata a fermare un Mexes così. Uno che lascia la scena a Burdisso per un tempo (o quello che ne restava) per poi straripare nella ripresa. Sfoggia tutto il repertorio, compreso un affondo travolgente nel recupero. E allora alla fine fa bene a sfoggiare il suo sorriso a 31 denti.

Burdisso 6,5: Con il Méxes-show del secondo tempo, lui non ha bisogno di strafare. Ma il Nicolas della prima mezzora non ha nulla da invidiare a Phil. Non fa passare un pallone, dà sicurezza alla difesa, va ad aiutare Riise quando il norvegese va in difficoltà. E se la Roma subisce mezzo tiro in porta in 74 minuti più recupero, molto è anche merito suo.

Riise 5,5: Sbaglia ancora. Un po’ meno delle ultime volte, ma sbaglia. Anche perché il suo blocco psicologico, forse, era diverso da quello del resto della squadra. Forse erano ancora le scorie di quella botta tremenda di settembre. Erano. Ieri la paura è tornata. Due volte. Due brutti colpi in testa. Ma non è successo nulla di grave, si è rialzato ed ha ripreso a correre. Magari da ieri la paura non c’è più.

De Rossi 6,5: Capello corto, barba corta, tirato a lucido per la prima partita del nuovo campionato della Roma. E la gioca bene, ritrovando accanto il Pek. Corsa, voglia, grinta. Anche troppa. Un giallo giusto per fallo da dietro, un altro che poteva meritare per un fallo di mano. Banti lo grazia e lui (rin)grazia con il gol. Poi scompare per buona parte del secondo tempo. Paura del secondo giallo? Forse, ma riappare giusto in tempo per il finale quando c’è da stringere i denti e portare a casa i tre punti.

Pizarro 6,5: Un giorno magari sapremo tutto sull’infortunio e sui motivi che ce lo hanno tolto per un’eternità. Sta di fatto che un giocatore così è mancato maledettamente alla Roma in questa stagione. Uno, due tocchi, una piroetta e poi il lancio a cambiare fronte, a far correre gli avversari, a stancarli, a mettere in affanno le difese. E se gli altri corrono a vuoto è più facile che alla fine vinci. Soprattutto se in squadra hai uno con quei piedi che corre fino all’ultimo secondo.

Taddei 6: Spalletti, Ranieri, ora Montella. Se sta bene, o anche benino come in questo periodo, lui gioca. Perché magari la sua corsa non sarà bella come quella di Menez, magari l’uno contro uno non sarà come quello di Vucinic, ma gli allenatori se lo tengono stretto. Pure quando, come ieri, non fa sfracelli.

Simplicio 6- : Un paio di palle recuperate, un bel contropiede e pure il primo tiro della Roma verso la porta di Viviano. Eppure fatica ad essere determinante, ad entrare nel vivo del match. Tanto che Montella preferisce togliere lui piuttosto che De Rossi già ammonito o Pizarro non al meglio. Ma il fatto che il nuovo tecnico sia partito anche da lui è un bel segnale per il brasiliano. Forse perché tra gente che segna alla Lazio ci si capisce al volo.

Vucinic 6,5: Era il 21 agosto quando Mirko con un retropassaggio scellerato diede il via alla rimonta dell’Inter in Supercoppa. Ieri, sei mesi dopo, è andato a rincorrere tutti gli avversari e poi a recuperare quel pallone in una zona simile a quella del fattaccio di San Siro. Un furto con destrezza ed eleganza per la vittoria della Roma, per un nuovo inizio. Per un nuovo Mirko?

Borriello 6- : Ci si aspettava Totti e invece dall’inizio c’è lui. Si danna l’anima per fare subito bella figura, ma finisce col litigare con Banti e i suoi assistenti, che lo fermano anche quando non dovrebbero. “Me ne vado” urla al guardalinee. Non lo fa, perché ha sempre voglia di lottare. Ma per la quinta volta consecutiva tra campionato e Coppa il gol non arriva. Cambia l’allenatore, non è il suo momento. Non proprio il migliore.

Totti 6+: Ricomincia dalla panchina e non fa una grinza. Entra e illumina come sa fare lui. Come fanno quelli per cui il tacco non è una finezza, un ghirigoro, ma il modo più semplice per unire due punti.

Brighi 6+: Ha la palla migliore per il 2-0. La sbaglia due volte (più brutta la seconda in rovesciata). Ma almeno c’era. Lì ad aggredire lo spazio come non aveva fatto Simplicio.

Ménez 6: Solo pochi minuti a disposizione e una sola grande giocata. Ma che giocata! Accelerazione, taglio e invenzione per Brighi. Che poi sciupa. Ma il segnale a Montella l’ha dato: lui c’è.

Montella 6,5: Si regala una notte di gioia. E lo fa a modo suo, assumendosi delle responsabilità, prendendo delle decisioni. In 2 giorni non ha tempo per dare la sua impronta al gioco, ma ne ha abbastanza per scegliere modulo e uomini. Dentro Doni, dentro Borriello. Senza paura di lasciare fuori Totti. La personalità non gli manca per andare dritto per la sua strada, senza lasciarsi prendere dell’emozione. Almeno fino al 95esimo. Poi ci si può pure commuovere.

GAZZETTA DELLO SPORT - A cura di Massimo Cecchini

Doni 6:Riconquista i galloni da titolare in una serata tranquilla.

Cassetti 6,5: Quando non c'è si sente dal suo lato non si passa.

N. Burdisso 6,5: Se Doni passa una serata tranquilla il merito è anche suo.

Méxes 6,5: Vedi sopra. Il tandemfunziona ma Domenica sarà sciolto. ammonito, sarà squalificato.

Riise5: Le mezze maniche antigelo non lo aiutano. Parte malissimo e si riprende un po' alla distanza.

Pizarro 6,5: Miracolato dall' addio di Ranieri, gioca dopo tre mesi per novanta minuti, fa girare la squadra e mostra a tutti che la Roma con lui avrebbe più punti: peccato.

De Rossi 6,5: il doppio jolly della serata è il suo: rischia il 2° giallo e segna con deviazione. Per il resto disinnesca Ramirez e sbroglia tutte le grane.

Taddei 6: sgobba sulla fascia con lampi di qualità.

Simplicio 5,5: suo il primo tiro poi sparisce

Borriello 5,5: Ha l'alibi che con Vucinic la convivenza è quasi impossibile

Vucinic 6: diverse cose buone. Il limite? L'egoismo

Totti 6: Gela la palla quando serve

All. Montella 6.5: esordio fortunato ma un dato è certo: la frana difensiva sembra essersi fermata