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Mourinho: “Non parlo degli episodi, può farlo la società. Orgoglioso della squadra”

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Le sue parole: "Non sono ottimista, lo sono per merito dei miei ragazzi. Episodi? Non parlo perché sono stato attaccato e distrutto nella mia etica e nella mia educazione"
Redazione

José Mourinho ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la sfida contro l'Inter. Queste le parole del mister portoghese:

MOURINHO A DAZN 

Cosa ha detto alla squadra? "Semplice, che sono orgoglioso di loro. Che li ringraziavo per lo sforzo fatto. Lo sforzo degli stanchi, di chi giocava solo con una gamba o di chi ha giocato con una frattura alla costola e quindi un'infiltrazione locale. Ho ringraziato i bambini che lavorano sempre con noi e ho ringraziato uno stadio che è incredibile. E’ incredibile quello che questi ragazzi hanno creato con lo stadio. Per me una sconfitta è sempre dura ma sono orgoglioso di loro. Domani giorno libero per loro, io sarà la Tre Fontane per la Primavera e giovedì siamo qua”.

Ottimista per la sfida europea? Recupererà qualcuno? “Non sono ottimista, lo sono per merito dei miei ragazzi. Oggi abbiamo giocato contro i più forti d'Italia e c’erano giocatori stanchissimi come Cristante, Mancini e Pellegrini. Poi c’era gente infortunata e i bambini. Guardare Bove e pensare che quando sono arrivato stava andando in prestito alla Triestina e ora gioca titolare nella Roma, è un motivo per essere felice. Ci sono episodi durante la partita e se la società vuole parlare bene sennò non fa niente io non lo faccio anche perché sono stato attaccato e distrutto nella mia etica e nella mia educazione. Sono anche felice perché lo ha fatto una persona che è stato squalificato per 3 anni per calcioscommesse e questo mi rende felice”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Deluso dalla società dal suo 'non comportamento'? "No. Io lavoro per loro, il faccio il meglio che posso fare. Se entro nella direzione che qualche volta sono un po' stanco di fare tanto, perché faccio tanto, sono più di un allenatore e qualche volta mi stanco. Però ho questa capacità di ritrovarmi di nuovo. E niente, domani vado al Tre Fontane per la Primavera, lunedì lavorerò per la partita di giovedì. Ritrovare forze e energie quando sei deluso di qualcosa è una capacità di noi allenatori, però ci sta".

Sulle sue parole in relazione al futuro. "No, no, non c'è storia, non ne voglio parlare. C'è la partita giovedì, domani per la prima volta i ragazzi avranno un giorno libero, magari se mi danno i biglietti vado a vedere il tennis. E poi lavoro sulla partita di giovedì.

Non si è visto questo grande divario rispetto all'Inter nonostante le tante assenze. Come si può lavorare sulla testa dei calciatori per evitare errori individuali? "Gli errori individuali di solito hanno una relazione diretta con la qualità dei giocatori. Ora è molto fashion, trendy, il mental coach, magari qualche fenomeno mental coach può fare qualcosa. Io posso solo prendere i giocatori con i loro limiti. Oggi vedere un Bove, che quando sono arrivato - se non sbaglio - doveva andare alla Triestina e ora gioca contro Milan e Inter come ha fatto oggi, per me è straordinario. Però mi rifiuto di restare nella tua domanda. Perché io solo posso parlare bene dei miei giocatori. C'è un gruppo stanco morto, che gioca sempre e non riposa, giocano in altri ruoli, a volte mi guardano - e lo capisco perché - a dirmi 'cambiami per favore' ma se non giocano loro devo giocare io ed è meglio che giocano loro. Belotti per me è un eroe, non lo avrebbero fatto tutti nelle sue condizioni. Dybala aveva solo una gamba. Per Spinazzola è difficile giocare tante partite. Posso solo parlare bene di questi ragazzi. Magari è solo un momento nuovo nella mia carriera. Quando perdevo una partita di solito era difficile analizzare la partita, c'era un livello di esigenza altissimo. Ora guardo i ragazzi solo con tenerezza e rispetto. E poi avere la certezza che i tifosi li guardano come li guardo io e li rispettano come faccio io, mi dà una grande gioia e mi dà ancora più forza per lunedì. E giovedì siamo qui di nuovo".

Le sue proteste hanno effetto nel mondo del calcio, anche gli altri allenatori hanno avuto delle reazioni. "Dei miei colleghi non voglio parlare, non ho nessun problema personale con nessuno di loro e non sarebbe corretto parlarne. Le critiche per l'ultima partita, penso che sono stato chiaro e non ho mai messo in dubbio la qualità umana e l'onestà dell'arbitro. Ho detto che per me non ha qualità, un arbitro deve essere dominatore ma empatico. Oggi al IV Uomo ho detto che può arrivare in alto, perché è empatico. Su Colombo aspettiamo e vediamo dove può arrivare, ma penso che può arrivare in alto. La critica più importante che ho ricevuto mi dà gioia, perché arrivata da una persona che è stato squalificato per tre anni per scommesse. L'Italia è l'unico paese in cui una persona così ha un ruolo istituzionale così e può criticare così. A me dà gioia, perché significa che io sono di un pianeta diverso".

Il messaggio dei tifosi. "Mi riempie l'affetto dei tifosi. È una cosa strana, ho avuto questa empatia nei momenti belli nella mia carriera ma così è facile. Abbiamo perso, ma la gente ha capito tutto, quello che siamo noi e questo mi fa un piacere tremendo".

Il pianeta calcio italiano non fa più per te? "Amo l'Italia e amo lavorare in Italia. Ho avuto tanta ricchezza di esperienze in questi anni. Quando si parla dell'Inter si parla di gioia e storia, qui meno gioia e storia ma dal punto di vista umano è stato straordinario. Io sto molto bene in Italia, questo mi aiuta a stare bene, anche a ridere un po' delle situazioni. Non ho nessun problema".

MOURINHO A ROMATV

"Non potevo essere più orgoglioso di questi ragazzi, sono molto emozionato. In campo c'erano ragazzi stanchi, ragazzi infortunati, altri che giocavano con una gamba, bambini che non hanno mai giocato in prima squadra con noi. Poi mettici che giochi con una squadra che ha una rosa fantastica, l'Inter ha praticamente due formazioni titolari, una in campo e una panchina. Noi non siamo stati inferiori, io sono molto orgoglioso di questa performance. Loro non hanno sbagliato sotto porta, noi sì. Loro si sono difesi con tutto, noi abbiamo sbagliato alcune situazioni".

Continua Mourinho: "Il primo gol è nato da una situazione di fuorigioco, la posizione di Lukaku la interferenza con l'azione di Rui Patricio. Parlando con arbitri e var è una cosa che è stata verificata, non c'è nessun dubbio.  Dopo una reazione fantastica, per un errore nostro, mi rifiuto di dire errore individuale, loro hanno segnato la seconda rete. I ragazzi hanno dato tutto fino all'ultimo secondo, pur sapendo che rimontare due gol era impossibile. Molti sono andati oltre le loro possibilità. Mi ha emozionato tanto anche la reazione del pubblico, non è una cosa che succede spesso nella Roma dopo una sconfitta, nella storia del club giallorosso non è quasi mai accaduto. E' una conquista dei ragazzi. Sono molto orgoglioso di questo gruppo, ora la testa è alla partita di giovedì. Partiremo con i bambini, con i giocatori con una gamba, sostenuti da questo grande pubblico".