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Mourinho e Ibrahimovic accendono Roma-Milan: sfida doppia, dallo United al triplete

Mourinho e Ibrahimovic accendono Roma-Milan: sfida doppia, dallo United al triplete - immagine 1

Nel 2009 Ibra lasciò l'Inter per andare a conquistare la Champions al Barcellona. "Magari la vinciamo noi" disse Mou, riuscendoci. Poi si sono ritrovati al Manchester, per tornare a vincere insieme

Valerio Salviani

Per Zlatan Ibrahimovic ritrovare José Mourinho vuol dire fare i conti ancora una volta col più grande buco nero della sua vita calcistica: la Champions League. "Il giocatore più incredibile degli ultimi vent'anni" secondo Mou, chiuderà molto probabilmente la sua carriera senza averla mai alzata, con il rimpianto di quella sliding door, che nel 2009 lo portò a lasciare l'Inter per il Barcellona. Non sapremo mai se con Ibra piuttosto che con Eto'o, uno degli uomini chiave di quell'impresa, lo Special One sarebbe riuscito a fare quello storico triplete. Ma nella testa dello svedese resterà come un fantasma del passato che di tanto in tanto tornerà a tormentarlo. Mourinho ha raccontato nel suo libro quel momento decisivo, immortalando nero su bianco il passo falso di Ibra. "Ragazzi, grazie di tutto. Vado al Barcellona per vincere la Champions". "Magari vai via e la vinciamo noi" la risposta di Mou. Il resto, è storia.

Mourinho vs Ibra: Roma-Milan è sfida nella sfida

Nonostante la storia del triplete, Mourinho vede in Ibrahimovic un modello. Se avesse potuto, lo avrebbe portato con sé anche alla Roma. "È ancora un giocatore fantastico nonostante i 39 anni" ha dichiarato lo scorso anno. Nel 2016 lo ha voluto al Manchester United, prendendolo da svincolato e mettendolo al centro dell'attacco. Poi gli ha regalato l'unico trofeo internazionale della carriera dello svedese, ossia l'Europa League (anche se Ibra non giocò la finale per infortunio). Insieme, al Manchester, hanno vinto anche la Coppa di Lega inglese e la Community Shield. All'Inter invece lo scudetto del 2009. Anche per Ibrahimovic Mourinho è sempre stato un punto di riferimento: "Ha personalità e un carattere forte, sa come si fa a vincere. Lo fa a modo suo, un modo che non piace a tutti, ma finché funziona non fa niente. Conta quello che ha vinto, e lui ha vinto tutto" diceva Zlatan nel 2010. Due anni fa il suo pensiero non era cambiato: "Ha avuto un impatto sulla mia carriera incredibile. È ancora lo Special One, sono sicuro che tornerà a vincere". Contro la Roma Ibra spera di segnare il suo 150esimo gol in Serie A e il 400esimo in carriera. Farà staffetta con Giroud, ma Mourinho dovrà studiare certamente un modo per fermarlo. L'obiettivo per entrambi è lo stesso: dimostrare di essere ancora i numeri 1.