(di Mirko Porcari) - Calcio a pranzo, una delle novità di questo campionato, un'innovazione che alla Roma, fino ad ora, non ha portato risultati esaltanti:
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Montella contro “il tabù del pranzo”
(di Mirko Porcari) – Calcio a pranzo, una delle novità di questo campionato, un’innovazione che alla Roma, fino ad ora, non ha portato risultati esaltanti:
già due volte, i giallorossi, hanno dovuto stravolgere abitudini e allenamenti per affrontare delle gare in un orario quantomeno inconsueto. Claudio Ranieri, ricordando la varietà di incontri vissuta nell'esperienza inglese, aveva deciso di modificare l'alimentazione e le modalità di preparazione, nella speranza che la squadra riuscisse ad assorbire un cambiamento più profondo di quanto non possa effettivamente sembrare. Prima uscita contro il Parma: al Tardini gli uomini di Ranieri incappano in uno 0-0 alimentato dal timore del momento. Poche occasioni ed una condizione psicologica fragile, minata dalla brutta sconfitta con il Basilea maturata qualche giorno prima all'Olimpico. Il replay, qualche mese dopo ( il 9 gennaio ) è da dimenticare: le 12:30 giocano un brutto scherzo ad una Roma che getta al vento tre punti d'oro. Di scena al Marassi contro la Sampdoria, è il pomeriggio nefasto di Juan, capace di regalare una rimonta insperata agli uomini di Di Carlo. Quella di Genova è anche la gara dei "tre minuti" di Francesco Totti, entrato in campo ad una manciata di secondi dal fischio finale, professionista incredulo davanti all'opinabile scelta del mister di San Saba. Domani, sempre in trasferta, la nuova Roma di Montella punta a sfatare il tabù dell'ora di pranzo: si cerca una vittoria che dia linfa ad una classifica mediocre ed alle ambizioni di Champions League che il derby ha sapientemente rispolverato. Tra tavola e campo, tutti a tifare Roma...
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