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Mondonico: “Non mettere Totti al centro del progetto è un insulto al buon senso”

Durante la trasmissione Febbre a 90  in onda su Centro Suono Sport è intervenuto Emiliano Mondonico, ex tecnico, tra le tante, di Atalanta, Napoli e Torino.

Redazione

"Durante la trasmissione Febbre a 90  in onda su Centro Suono Sport è intervenuto Emiliano Mondonico, ex tecnico, tra le tante, di Atalanta, Napoli e Torino.

"Mister Mondonico, innanzitutto come sta?

"Meglio. Siamo ripartiti. I valori sono nella norma, il peso si è assestato e sembrano esserci tutte le prerogative per tornare alla normalità. Mi sento davvero bene.

"Quanto le manca una panchina?

"Il calcio è stato un po' il compagno di questa situazione: gli ospedali che mi hanno ospitato avevano tutti un televisore, le cui immagini spesso mi hanno portato via con il pensiero. Proprio ieri mattina ho cominciato ad andare sul campo con un gruppo di recupero di ragazzi ex alcolisti. Sembrava che non me ne fossi mai andato.

"Quali sono i suoi progetti per l'immediato futuro?

"Intanto quello di tornare a fare l'opinionista: il mio secondo mestiere. Sarò di nuovo in tv per i primi di ottobre, poi aspetterò che qualcuno sia in difficoltà e venga a chiedere aiuto.

"Sabato pomeriggio la Roma affronterà l'Atalanta. Che tipo di sfida attende la formazione giallorossa?

"Molto ardua. Quella di Colantuono è un squadra aggressiva, che schiera un solo attaccante e il resto della squadra a copertura della propria porta, pronto a ripartire. L'Atalanta non poteva far altro che cominciare forte per impedire alla penalizzazione di diventare un ostacolo insormontabile. Tra l'altro i nerazzurri sono in un momento molto felice: stanno bene di testa e fisicamente e non avranno timori reverenziali. Prevedo un bel test per la Roma.

"La Roma sta cercando di sviluppare un progetto tecnico e tattico innovativo per il calcio italiano. Che tipo di impatto può avere sulla Serie A?

"Non so, per ora posso solo dire che la Roma non mi ha convinto. Mi ricordo che qualche anno fa era molto in voga il “modello Ajax”, per cui nei settori giovanili non si andava a prendere i ragazzi bravi, ma quelli dotati fisicamente, convinti che la loro stazza li avrebbe resi grandi calciatori. Solo il Barcellona può giocare il tiqui-taca: perché ha undici calciatori in grado di farlo.

"Quindi la Roma non ha gli interpreti giusti per giocare in questo modo...

"Esattamente. Totti, De Rossi e Pizarro potrebbero essere perfetti, ma tutti gli altri che fanno della corsa e degli inserimenti le loro armi migliori, con il tiqui-taca vengono messi in difficoltà. Più tempo ci si mette ad arrivare in porta, più la squadra avversaria può coprirsi meglio.

"Totti è indispensabile per la Roma?

"Certo. Sta benissimo, come mai in carriera. Anche contro il Parma si è reso protagonista di due recuperi fantastici: ha stimoli, voglia, fiato. Totti è il miglior giocatore che abbiamo in Italia e bisogna costruire la squadra intorno a lui. Chi ha avuto idee diverse da queste, ha pagato di tasca sua. Non si può pensare di tenere un giocatore del suo calibro in panchina. Guai!

"Con Mondonico Totti, dunque, sarebbe sempre in campo?

"Assolutamente. Non farlo giocare è insulto al buon senso.

"Perché Luis Enrique schiera tutti questi calciatori fuori ruolo?

"Non so rispondere. Perrotta e Taddei, giocando da esterni bassi, ce l'hanno messa tutta, ma le loro caratteristiche sono altre. Se gli togli gli inserimenti, elimini il 50% delle loro qualità. E' vero che tutti possono giocare in tutti i ruoli, ma bisogna anche vedere se in questo modo riescono a dare il meglio di loro stessi.