"Voi pensate che io abbia lasciato Siviglia, casa mia, per perdere? La Roma è un club ambizioso, vogliamo regalare ai tifosi una squadra all'altezza dei sogni che hanno". Era cominciata così l'avventura romanista di Monchi. Conferenza in pompa magna, tappeti rossi e tante aspettative. Si è chiusa nel peggiore dei modi. Con l'eliminazione dalla Champions e la fine di un progetto che sembrava destinato a durare molto più a lungo. Le tensioni con i tifosi a Oporto, il culmine di un amore mai sbocciato. "Tra sei mesi vengo a cercarvi uno a uno" la risposta del ds, di cui poi si è scusato via social.
news as roma
Monchi, fiumi di parole: dal “ci vediamo a Circo Massimo” al “vi vengo a cercare uno a uno”
Parabola di un amore mai sbocciato tra lo spagnolo e i romanisti. Dopo l'esonero di Di Francesco, l'inevitabile addio
SUPERMERCATO - Proprio i social sono stati lo specchio di un rapporto difficile con l'ambiente. I tifosi non hanno mai accettato i proclami, poi non mantenuti nei fatti. "Lo Roma non è un supermercato. Qui non c'è il cartello si vende, ma si vince" le frasi che anticipavano le cessioni di Salah, Rudiger, Peredes, Alisson ("se va via lui in porta mi ci metterò io"), Nainggolan, Strootman... Vendere si è venduto, tanto e bene. Vincere, non si è vinto. Sarebbe servito più tempo, forse. Tempo che il ds aveva chiesto, ma che non si è voluto poi prendere. "Le nostre ambizioni non cambiano" diceva dopo la cessioneal Liverpool di Alisson. "Se vuoi raggiungere il decimo piano, devi passare dal primo, dal secondo, dal terzo, e così via". L'ascensore si è fermato all'inizio della salita, anche per sua volontà. Lui in cima con la Roma non ci arriverà mai e non incontrerà nessuno "al Circo Massimo". L'ambizione resterà tale.
COMPRARE MALE - Monchi era stato buon profeta. "Il problema non è vendere, ma comprare male". E di acquisti sbagliati ne sono arrivati parecchi. Ultimi quelli di Pastore e Nzonzi, due che tra ingaggi e prezzo del cartellino sono costati alla Roma oltre 100 milioni. "Ho detto che avrei preso uno più forte di Malcom e Nzonzi lo è" aveva detto. Sicuro anche su Pastore: "Alzerà il livello della squadra. Lo volevano tante squadre, ma lui voleva solo la Roma". Salvo poi rendersi conto che probabilmente è stato commesso un errore: "Non mi aspettavo tutti questi infortuni".
AMMISSIONE E ADDIO - "È tutta colpa mia, sono preoccupato" aveva detto l'ex ds dopo una delle tante sconfitte. Ma il futuro non era mai stato in discussione. E anche lo scorso gennaio lo aveva ribadito in un'intervista fiume rilasciata alla 'Gazzetta dello Sport': "Ogni giorno sento che mi dimetto o che vado via... L'ho già detto più volte, resto alla Roma". E lo stesso ha detto di Zaniolo: "Ha un futuro lungo qui". A questo punto i tifosi tremano. Le voci dell'interessamento dell'Arsenal, mai smentite, avevano dato più di un sentore che l'avventura fosse al capolinea. E i discorsi sul futuro nell'ultimo mese sfumavano in un "pensiamo al presente". Oggi il presente dice che la Roma di Monchi non esiste più. E' sparita, insieme al fiume di parole dello spagnolo, rimaste in eredità per i posteri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA