(Di Andrea Corradetti)“Stekelenburg? Lo consideriamo un grandissimo portiere, ma pensiamo a un elemento diverso nelle caratteristiche di gioco. Insomma un numero uno che partecipi al possesso palla. Ci confronteremo con l’allenatore e con il suo staff e poi insieme prenderemo una decisione”.
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Mistero Stekelenburg. È solo un bluff o la Roma lo ha abbandonato veramente?
(Di Andrea Corradetti) “Stekelenburg? Lo consideriamo un grandissimo portiere, ma pensiamo a un elemento diverso nelle caratteristiche di gioco. Insomma un numero uno che partecipi al possesso palla. Ci confronteremo con l’allenatore e con il...
Detta così, se non si avesse la consapevolezza di come il calciomercato rappresenti soprattutto un gioco di tattiche, le parole di Sabatini, pronunciate ieri sera dopo la sospirata conclusione dell’affare Lamela, darebbero veramente adito a pochissimi dubbi: la Roma cioè ha abbandonato la pista Stekelenburg e ha deciso, convinta dai consigli di qualcun altro, di puntare forte su altri elementi. Ma dato che, da vecchi lupi di mare, conosciamo sia come vanno queste cose che soprattutto la forte stima di cui gode a Trigoria il bravo numero uno olandese, credere come la Roma improvvisamente, mossa dall’incomprensibile voglia di far suo un portiere abile con i piedi, abbia deciso di abbandonare la pista Stekelenburg per gettarsi su uno tra Kameni, Romero, Storari e Sirigu, non ci pare in realtà ipotesi facilmente credibile. La verità è un’altra. Sabatini infatti ritiene che per un giocatore con il contratto in scadenza fra un anno la richiesta di 9 milioni sia troppo elevata e consapevole di come, grazie all’accordo già raggiunto con il giocatore, il coltetto dalla parte del manico sia assolutamente a favore della Roma pretende dall'Ajax almeno uno sconto di due milioni. Difficile pensare che non si trovi un accordo.
CAPITOLO DIFENSORE CENTRALE – Archiviato l’affare Lamela (per l’annuncio si aspetta solamente l’arrivo del passaporto comunitario) e pressochè concluse le questioni Bojan, Jose Angel e Loic Nego, data la presenza a Brunico dei soli Juan e Antei, fondamentale ora diventa l’acquisto entro metà mese del sostituto di Philippe Mexes. Nonostante sia il Wolfsburg che il suo agente dichiarino un giorno sì e l’altro pure come il suo cartellino sia assolutamente incedibile, ad oggi il candidato numero uno per il ruolo di terzo centrale appare ugualmente l’ex rosanero Simon Kjaer. «A Palermo lo scelse Rino Foschi, anche se io lo conosco molto bene. L’ho gestito per due anni e ha molte molte qualità. E anche, ovviamente, qualche difetto. È vero che abbiamo un certo interesse, ma vedremo quali saranno le idee del Wolfsburg». Queste le parole del neo d.s giallorosso che di fatto confermano quanto detto. Da registrare tuttavia le esose richieste del club tedesco, il quale difficilmente farà partire il giocatore per una cifra inferiore ai 10 milioni. Le alternative al momento si chiamano Angelo Ogbonna, gioiellino del Torino in odore di Nazionale, e Victor Ruiz, difensore del Napoli prelevato dall’Espanyol lo scorso Gennaio. A proposito la Roma ha praticamente bloccato Dejan Boldor, sedicenne difensore romeno del Batanatul Timisoara considerato in patria come il nuovo Chivu.
VUCINIC E DE ROSSI – Al di là del capitolo acquisti, Sabatini tuttavia è ben consapevole di come molta della soddisfazione giallorossa dipenderà anche da come verranno gestite le varie cessioni in programma nei prossimi mesi. Se il pressing da parte del Chelsea su Daniele De Rossi appare destinato a non avere alcun seguito, stessa cosa tuttavia non può dirsi riguardo quello che sarà il futuro di Mirko Vucinic. Nonostante nei giorni scorsi sia trapelato sia un ammorbidimento del suo umore che una confermata volontà da parte di Sabatini di tenere il giocatore, difficilmente infatti vedremo ancora il montenegrino vestire la maglia giallorossa. Così come affermato prima per Stekelenburg, l’impressione infatti è che società e giocatore abbiano già consensualmente concordato di dividersi e che dunque, nel momento in cui arriverà l’offerta giusta, Vucinic potrà abbandonare finalmente Roma. Offerta questa che potrebbe arrivare soprattutto da Napoli o da Torino, sponda Juventus.
LAMELA (IL GIORNO DOPO) – Ma torniamo all’affare Lamela. Reduce da una tre giorni di soggiorno nella Capitale, il giocatore già domani ripartirà alla volta di Buenos Aires, dove, trascorso qualche giorno di vacanza, sarà costretto a rispondere alla convocazione di Walter Perazzo, tecnico della Nazionale under 20 che dal 29 luglio al 20 agosto sarà protagonista dei Mondiali di categoria che si terranno in Colombia. Ma come è stato accolto l’acquisto di Lamela dai vari addetti al settore? Se Matias Almeyda, vecchia conoscenza biancoceleste, ma soprattutto ex compagno di squadra di “El Coco”, ha espresso tutto il suo dispiacere nel vedere un potenziale “fenomeno” poter vestire per i prossimi anni l’odiata maglia giallorossa, al contrario invece sia Luciano Moggi che Sabatino Durante, agente Fifa esperto di calcio sudamericano, hanno accolto l’arrivo di Lamela in maniera invece non esaltante. Per il primo, infatti, ad oggi l’argentino ha dimostrato solamente di essere un giocatore da circo, mentre per il secondo, invece, i quasi 20 milioni spesi per il suo acquisto appaiono assolutamente una cifra esagerata.
ARRIVA DI BENEDETTO – Il futuro presidente della Roma è atteso mercoledi prossimo a Fiumicino. Da definire ancora modalità e orario della conferenza di presentazione, ma certo appare che mister Tom sbarcherà a Trigoria nella stessa giornata del raduno della prima squadra. Indiscrezioni poi vogliono il bostoniano tornare a Boston per poi ritornare dopo soli pochi giorni nella Capitale in occasione del closing ufficiale, che, come nel peggiore degli incubi, sembrerebbe poter slittare fino al 30 luglio. Chiusura infine con il discorso abbonamenti. Prevista la presentazione tra il 19 e il 21 luglio.
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