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Méxes, ciao Roma: “Vado al Milan”

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) – Adieu Philippe, c’eravamo tanto amati, ma il finale era già scritto da mesi. Complice la sincerità che talvolta s’innesca nei momenti difficili, Méxes esce allo scoperto e rivela quello che...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - M. Cecchini) - Adieu Philippe, c’eravamo tanto amati, ma il finale era già scritto da mesi. Complice la sincerità che talvolta s’innesca nei momenti difficili, Méxes esce allo scoperto e rivela quello che sanno già tutti, cioè che il suo futuro si chiama Milan.

Nella sua scia, poi, s’innesca l’altro pezzo di Francia poco sereno: Jeremy Ménez, che a sua volta fa capire di avere già le valigie pronte. «Non so se il mio rapporto con la Roma continuerà — ha detto l’attaccante uscendo da Villa Stuart, la clinica romana dove il suo connazionale è stato operato —.  Con Montella abbiamo chiarito, ma del futuro non posso parlare» . Inutile dire che le dichiarazioni di Ménez non hanno provocato troppo turbamento, a differenza invece dei saluti accorati di Méxes. "L’operazione è andata bene. Ora farò una fisioterapia speciale. Con che maglia riprenderò? È la domanda che mi fanno tutti. Io sono più per andare via che per rimanere. Dopo 7 anni dico che la mia vita l’ho fatta a Roma, ma ci sono cose personali che mi portano a fare una scelta diversa, e anche se sono legato alla società devo pensare anche alle mie cose. Ieri con Francesco abbiamo cercato anche di ridere e non ho parlato del futuro. Le lacrime della partita contro la Samp rimarranno per la vita. Alla Roma auguro di vincere lo scudetto presto. Probabilmente andrò al Milan». Con quale allenatore, però, non si sa. Di sicuro restano alte le quotazioni di Gasperini, che ieri ha rilasciato alcune dichiarazioni. «Al momento non ci sono situazioni definite, non escludendo che qualcosa possa in prospettiva svilupparsi. Non so se io possa essere considerato simpatico o antipatico dalle tifoserie, perché io voglio essere giudicato per il mio lavoro».

Lo vorrebbero in tanti, anche Diego Lugano, 30 anni, che la dirigenza attuale — al momento congelata — aveva individuato come erede di Méxes con un accordo di questo tipo: 4,5 milioni al Fenerbahce, 2,5 a stagione al giocatore. Perché usiamo i verbi al passato? Perché invece chi lavora col d. s. in pectore Sabatini ha bocciato l’accordo («bastano due di esperienza: Juan e Burdisso» ), preferendo lavorare su altre piste Toloi (Goias), Delpierre (Stoccarda), Otamendi (Porto). Il sogno sarebbe Subotic (Borussia D.), ma si tiene d’occhio il solito pacchetto italiano (Astori, Gastaldello). Al di là dei nomi— e segnalato come ogni giorno tra Italia e Usa si lavori sull’accordo — si moltiplicano comunque i segnali di paralisi e di scollamento fra le varie anime che a titolo diverso (visti i contratti) stanno convivendo nel club. Consiglio disinteressato: urge chiarezza, altrimenti sarà difficile fare strada.